Missioni Consolata - Gennaio 2006

DOSSIER - - - L'esperienza della cooperativa «Agape» (1) RIAFFERMARE IL <<VALORE DELLE PERSONE>> È più di una «convivenza guidata». È un'esperienza di «welfare comunitario», che va oltre la pura cura e riabilitazione. Awiene ad «Agape, Madre dell'accoglienza», una comunità laica ma con una forte impronta evangelica. Nella riabilitazione psichia· trica il concetto di «convi· venza guidata» In una prospettiva educativa e cognitivo· emozionale riveste, in alcuni passaggi del processo psico-socio-riabilitativo, un ruolo centrale nello sviluppo dei processi di autonomia. La possibilità di affrontare esperienze emotivamente intense di convivenza familiare e di awio ad esperienze lavorative e di autosufficienza nella gestione quotidiana della vita, in una casa e in un contesto «nor· mali», è un passaggio fondamentale. E una tappa indispensabile nel percorso di soggetti con storie di disagio, desocialità, margi· nalità istituzionale, o con disturbi del comportamento e della personalità in fase di iniziale compenso. Attraverso di essa le persone affrontano, in una condizione esistenziale ed abitativa «normale», le difficoltà dell'autosufficienza e dell'«em· powerment» personale. RISORSE, NON PESI Le diverse linee di intervento progettuali-individuali, fanno ri· ferimento alla necessità di riaffermare il concetto di «valore delle persone». Riaffermare il valore vuol dire ri· costruire strumenti di aiuto che permettano di riscoprire le persone deboli come una risorsa e non come un peso. li luogo presso cui alloggiano gli individui è, a tutti gli effetti, una casa, un'abitazione rurale o urbana dove con· vivono, badando quasi autono· mamente ai propri bisogni logistici, da 5 a lO persone supportate da alcune figure educatoriali e psicologiche. Questi ospiti provvedono a tutti i momenti della quotidianità come i pasti, la pulì· zia, la manutenzione degli spazi. Inoltre, almeno per una parte di loro, è possibile partecipare ad attività lavorative e/o di formazione in campo agricolo e zootecnico biologico, silvo-colturale e di tutela del territorio nell'ambito di una cooperativa sociale. Il modello di riferimento per la organizzazione si rifà al concetto di un «comunitarismo forte» senza escludere gli aspetti professionali e deontologici delle attività proposte, delle «tecniche», ~------------~------------- 36 ■ MC GENNAIO 2006 DI ALESSANDRO MELUZZI dei saperi e del «saper fare». l'.obiettivo è certamente quello di un pieno recupero dell'autono· mia personale, del godimento dei diritti e della «cittadinanza», in stretta integrazione con l'équipe territoriali e del sociale, per la costruzione di un vero «welfare comunitario». Quando parliamo di welfare non ci riferiamo solamente alla tutela delle fasce più deboli, ma al fine fondamentale che è quello di valutare l'insieme dei rapporti e la qualità dei processi di integrazione che riguardano tutti i cittadini. Esercizio dei di· ritti civili e sociali, giustizia so·

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