Missioni Consolata - Dicembre 2002

MISSIONI CONSOLATA 9 DICEMBRE 2002 munismo è stato così di- sastroso per l’Europa del- l’Est (e per i popoli sovie- tici) che la pressione po- polare di quei paesi ha rovesciato i governi loca- li. In 45 anni, mentre il re- sto dell’Europa progredi- va economicamente e de- mocraticamente, il comunismo teneva i po- poli dell’Est in miseria e sotto governi autoritari e feroci. Il signor Rondina non ha letto bene Marx, stre- nuamente avverso alla re- ligione, ritenuta «oppio dei popoli». Inoltre il let- tore sembra ignorare che, quando un’utopia filosofi- ca si rivela fonte di mise- ria, despotismo, massacri, il giudizio è drastico: il marxismo è tutto intrinse- camente errato. Ma ciò che lascia più perplessi è l’argomentare confuso del signor Rondi- na, che sembra riecheggia- re il terzomondismo, uto- pie sociali comunistiche e altro ancora. Non si pos- sono affrontare argomenti seri (come gli attuali pro- blemi economico-sociali) con vaghezza e frasi fatte. Perché giudizi così negati- vi sul riformismo? Nel- l’Europa dell’Ovest, du- rante gli ultimi 50 anni, si è rivelato fonte di progres- so socio-economico? O il signor Rondina ne- ga che oggi, in Europa, si sta meglio (sotto tutti i punti di vista) di come si stava subito dopo la se- conda guerra mondiale? Silvia Novarese Torino Il dottor Francesco Rondina non nutre alcu- na simpatia verso un co- munismo oppressore, materialista e ateo... Buonnatale Leggo con interesse la corrispondenza con i let- tori della rivista (prima non lo facevo) e ammiro il direttore che pubblica le lettere denigratorie. Mis- sioni Consolata è straordi- naria per contenuti e foto. Buon natale. p. Luigi Duravia Colombia l - Non è vero che «i diamanti sono i migliori amici». Il diamante (ma anche oro, platino, ferro, ecc.) appartiene al regno delle cose inanimate: a differenza di uomini, a- nimali e piante, non ha alcuna capacità di relazione: men che meno di stabilire un’amicizia con chicchessia. Può far piacere vedere un diamante o riceverlo in dono, ma l’affetto eccessivo ad esso nuoce alla crescita dell’uomo e del cristiano di entrambi i sessi. Anche quando il dia- mante viene appiccicato a un crocifisso. 2 - La mania dei diamanti è tanto più intollerabile quanto più tragici sono i conflitti che, ad esempio, in al- cuni paesi africani si scatenano tra le bande che si con- tendono il controllo delle regioni diamantifere. Chi ama, compra o accetta preziosi do- vrebbe, innanzitutto, valu- tare l’impatto che il pre- lievo della loro materia prima ha avuto sul rap- porto tra esseri umani e su quello uomo-natu- ra in una montagna dell’Afghanistan, in una foresta del Con- go o in uno sperdu- to angolo del baci- no amazzonico. 3 - Per una «venere» europea o americana che diventa star del ci- nema ci sono cen- tinaia di «veneri spezzate» (donne molto belle, che per- dono occhi, gambe e braccia) a causa di mine e guerre, alimentate dal commercio internazionale dei diamanti: lo ricordava anni fa Carla Peruzzo di Medici senza fron- tiere . In Angola un immenso patrimonio di bellezza fem- minile se ne va, perché in Italia, Francia, Stati Uniti... donne già belle e imbottite di gioielli vogliono diventare ancora più attraenti e uomini già sposati si mettono in testa che, regalando perle e pellicce, possono «conqui- stare» altre donne belle. 4 - Bene ha fatto A. Piersanti a contrapporre i croci- fissi di Jennifer Aniston e Naomi Campbell, tempestati di oro e platino, a quello umilissimo di mons. Van Thuan, uomo-simbolo della cristianità vietnamita, dilaniata dal- la guerra e poi oppressa da un regime materialista, op- portunista e ateo. Il Vietnam è uno dei paesi più indebi- tati del mondo; per pagare il debito, sta svendendo il suo patrimonio naturale, anche perché, nel Sudest asiatico, non si tiene in debito conto la «questione estetica». Se continuerà a imperare l’idea che i gioielli di una di- va sono belli e ricchi, mentre le foreste del Vietnam (con animali e piante fantastici che rischiano di estinguersi) sono brutte e possono essere rimpiazzate da piantagio- ni di caffè (per mantenere il Vietnam su elevati livelli di competitività, «stracciando» la concorrenza di altri pae- si, altrettanto indebitati), significa che non abbiamo ca- pito che cos’è la bellezza. Un capo indigeno messicano, nel giubileo del 2000, ha detto che il suo paese è in credito con il colonialismo di 185 tonnellate d’oro e 16.000 d’argento, elevate al- la potenza di 300 (cfr. Missioni Consolata , maggio 2001): e ha ragione. Ma è altrettanto vero che il debito estetico (che epuloni, spreconi e celebratori di giubilei hanno con- tratto con la moltitudine di giubilati e diseredati) è incal- colabile nel senso matematico del termine. Vi sono pub- blicazioni e libri che lo provano: per esempio il rapporto Nunca mas , Emi, Bologna 1986. M ARIA W EISTROFFER - B ORDEAUX (F RANCIA ) Ci scusiamo con la signora Maria per aver sunteggiato la sua lettera, come pure quelle di altri lettori. Cari amici, poiché lo spa- zio è tiranno, aiutateci con interventi più concisi. Grazie.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=