Missioni Consolata - Dicembre 2002

MISSIONI CONSOLATA 7 DICEMBRE 2002 l’infibulazione, ma nessu- no deve ritenere che sia un vero problema per i popoli interessati. L’even- tuale decisione di abolirla spetta alle donne: esse de- cideranno solo dopo aver avuto la possibilità di ac- cedere all’istruzione sco- lastica e sanitaria. In se- condo luogo: bisogna edu- care gli uomini a frenare i loro impulsi bestiali. Ma che dire dell’Italia (che si ritiene evoluta, e- mancipata e rispettosa delle leggi e dei diritti u- mani), quando mette in discussione la violenza sessuale subita dalla don- na... solo perché la vittima indossa i jeans? Alia Sharif Aghil Torino Dal 1948 vige la «Di- chiarazione universale dei diritti dell’uomo», oggi sottoscritta da tanti paesi sia occidentali che orientali. Se l’infibulazio- ne ne è una violazione (come, ad esempio, han- no dichiarato la Conven- zione dell’Onu sui diritti dei bambini nel 1989 e l’Unicef nel 1996), la pra- tica va abolita: certamen- te con il ruolo protagoni- sta delle donne. «Dueterre, unamissione» Cari missionari, ho conosciuto Luigi San- ta, vescovo di Rimini, in occasione dello «sposta- mento» della chiesa par- rocchiale, distrutta dalla seconda guerra mondiale, dal colle di San Patrigna- no alla borgata di Ospeda- letto. Egli, nei primi anni ’50, si portò sul luogo, os- servò con attenzione e, dopo una breve riflessio- ne, disse: «Qui sorgerà la nuova chiesa». La decisio- ne, a distanza di anni, si dimostrò lungimirante... Per me mons. Santa fu u- na figura paterna straordi- naria. Grazie, pertanto, del graditissimo libro che ne illustra la vita prima come missionario della Conso- lata e poi come vescovo. Dalla scrittura tremo- lante capite che devo esse- re molto vecchio: infatti ho 92 anni. E si vedono! Don Martino Vari Ospedaletto (RN) Il libro di cui parla don Martino è del giornalista A NGELO M ONTANATI ; è intitolato D UE TERRE , U - NA MISSIONE , Emi, Bolo- gna 2002. Le «due terre» sono l’Etiopia, dove Lui- gi Santa fu missionario e vescovo dal 1923 al 1943, e la diocesi di Rimini. Il volume è acquistabi- le presso la libreria «Mis- sioni Consolata» (tel 011/447.66.95; e-mail: libmisco@tin.it ). Unachiesa da8milionidi euro Caro direttore, che pensare di una nuova chiesa a Modena da 8 mi- lioni di euro? È un’opera santa o un’offesa all’e- vangelica opzione per i poveri? «Se il cibo prodotto nel mondo fosse diviso equa- mente, tutti potrebbero consumare 2.760 chiloca- lorie al giorno» ha dichia- rato Jacques Diouf, diret- tore della FAO. La dise- guaglianza distributiva fa sì che, pur avendo abba- stanza cibo per sfamare tutti, 800 milioni di perso- ne sono alla fame. Di fronte a tale realtà, in Ita- lia c’è chi pensa ugual- mente di avere diritto a strutture plurimiliardarie. La chiesa è chiamata ad una riflessione critica: non elemosina, ma condivisio- ne... «Spezza il tuo pane con l’affamato» ( Is 58, 7 ). «Se un fratello o una so- rella sono nudi e hanno bisogno del pane quoti- diano e uno di voi dice “andate in pace, riscalda- tevi e nutritevi” senza dar loro il necessario, a che giova?» ( Gc 2, 15 ss )... «Gesù prese i cinque pani e i due pesci e, alzati gli occhi al cielo, li bene- disse, spezzò i pani e li diede ai discepoli e i di- scepoli li distribuirono al- la folla. Tutti mangiarono a sazietà e portarono via 12 ceste piene dei pezzi a- vanzati» ( Mt 14, 19-20 ). Con questo testo si ricor- da il miracolo della molti- plicazione dei pani. In realtà è il miracolo della «condivisione». Gesù ri- fiuta di congedare la folla, ne sente compassione e... spezza i pani, invita i di- scepoli a distribuirli a tut- ti: è la condivisione che o- pera il miracolo, cui siamo chiamati a credere. Una volta superato l’e- goismo (pensare a noi per primi), avviene il miraco- lo: non solo tutti mangia- no, ma portano via anche 12 ceste di pane avanzato. Vangelo è pure questo: il superfluo non deve essere frutto dell’egoismo, ma della generosità di Dio. «Modena Amica dei Bambini Onlus» Modena La domanda iniziale, più che rivolta a noi (che, ignari della situazione lo- cale, non possiamo rispon- dere), coinvolge i fedeli della diocesi di Modena (e non solo), che hanno il «polso» della scena e del retroscena. Danteconsiglia... Caro direttore, riferendomi ai giudizi av- ventati e ai consigli non ri- chiesti, rivolti a lei e ai re- dattori della rivista, mi vengono in mente i versi di Dante: «Or tu che se’ che vuo’ sedere a scranna/ per giuducar di lungi mille B ENEDETTO B ELLESI , NUOVO DIRETTORE Questo è l’ultimo numero di M.C. firmato da padre F RANCESCO B ERNARDI (da 23 anni nella reda- zione, 20 dei quali come direttore). Da gennaio 2003 gli subentrerà padre B ENEDETTO B ELLESI . Compatibilmente con i nuovi impegni, padre Bernardi continuerà a collaborare con articoli e rubriche. A lui un grazie sincero e al nuovo direttore un augurio di buon lavoro. Cogliamo l’occasione per annunciare che da que- sto numero alla folta schiera dei collaboratori di M.C. si è aggiunto G IULIETTO C HIESA , notissima firma del giornalismo italiano.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=