Missioni Consolata - Dicembre 2002
47 APRILE 1998 CONSOLATA MI SS IONI 47 DICEMBRE 2002 CONSOLATA MI SS IONI Le possibilità di conversioni dal- l’islamal cristianesimo non appaio- no grandi, perché i cristiani non possono fare proselitismo al di fuo- ri dei loro edifici di culto e studio. Lo stesso insegnamento della reli- gione cristiana a scuola va scompa- rendo. Sembra infatti che, conte- stualmente all’obbligo dello studio del corano in tutte le scuole del pae- se (compresi gli orfanotrofi cattoli- ci frequentati solo da cattolici), gli istituti dove si insegna il cristianesi- mo siano sempre meno. Stando ad un decreto del 1972, l’insegnamento di talemateria è ob- bligatorio solo nelle scuole in cui il numero degli alunni cristiani rag- giunge il 25%. Secondo fonti este- re ed interne, sarebbero sempre più numerosi i direttori scolastici che, per non gravare sul bilancio con lo stipendio di un insegnante di reli- gione cristiana, rifiuterebbero l’am- missione di alunni che porterebbe- ro la percentuale della presenza al 25%. Da questi esempi si capisce che le informazioni sulla condizione dei cristiani sono molto diverse, a se- conda della fonte di provenienza. Molti definiscono «troppo allarmi- stiche» le notizie provenienti dal- l’estero. In realtà esse poggiano su una base di verità. Resterebbe da capire la ragione della disparità di tono nella denun- cia. Nel caso delle prudenti fonti in- terne, un’ipotesi potrebbe essere il desiderio di non scontentare il go- verno e quello, comune a molte mi- noranze, di tenere un basso profilo, che favorirebbe di più la sopravvi- venza. Nel caso delle fonti esterne (qua- si tutte nordamericane), i giudizi negativi potrebbero nascere da una volontà di denuncia sincera, raffor- zata dall’essere ormai fisicamente lontani da qualsiasi eventuale con- seguenza. Inoltre ci potrebbe esse- re la complicità (diretta o indiretta, cosciente o meno) di tali fonti con i governi che, da 12 anni (e con nuo- vo impeto dopo l’«11 settembre»), hanno iniziato e continuato la cam- pagna di demonizzazione dell’Iraq, capro espiatorio della volontà ege- monica di quei governi nell’area mediorientale. L’Iraq è un paese in cui non è fa- cilissimo avere delle informazioni; per esempio, ogni aspetto della re- ligiosità, musulmana o cristiana, viene filtrato, esaminato e ricon- dotto al ministero degli Affari reli- giosi , in totale controllo dei musul- mani. Per capire la situazione dei cri- stiani, è necessario raccogliere tut- te le informazioni possibili, da ogni fonte, e cercare di ricostruire un quadro globale. Ci augureremmo che la situazio- ne fosse quella di pacifica convi- venza, sbandierata sia dai cristiani sia dai musulmani che vivono nel paese. Se così non fosse, le speran- ze di sopravvivenza della comunità cristiana sarebbero veramente ri- dotte: spinti all’emigrazione da guerre, condizioni minoritarie, tra- gica situazione economica, i cristia- ni potrebbero scegliere di abban- donare quei luoghi nei quali, con San Tommaso, la cristianità arrivò ben sei secoli prima dell’islam. - La nostra collaboratrice Luigia Storti incontra monsignor Shlemoun Warduni, patriarca ausiliario dei caldei, e monsi- gnor Jacques Isaak, segretario generale del sinodo dei vescovi caldei e rettore dell’Università teologica di Baghdad. - Il professor Massimo Zucchetti dell’U- niversità di Torino parla dell’uranio im- poverito e dei suoi effetti sulle popola- zioni (in Iraq, ma anche in Kosovo). IL CENTRO CULTURALE ITALO-ARABO Luigia Storti e Cesare Allara fanno parte del «Centro culturale italo-arabo» di Tori- no che dal 1997 si occupa dell’Iraq con varie iniziative: consegna di medicinali ad ospedali ed ambulatori di Baghdad; rico- vero di bambini iracheni presso strutture ospedaliere italiane; organizzazione di conferenze, dibattiti e proiezione di fil- mati. I fondi raccolti nel 2002 sono stati divisi tra due realtà di Baghdad: Beit ‘Ania, la Casa delle donne abbandonate, e la strut- tura medica «Free Specialized Clinic». Chi fosse interessato a contribuire alle iniziative del Centro può scrivere a: sitoti@libero.it E, nei prossimi numeri di MC , parleremo di... Alberto Miele, La guerra irachena secondo il diritto in- ternazionale , Cedam, Padova 1997 Andrea Pacini (a cura di), Comunità cristiane nell’islam arabo. La sfida del futuro , Fondazione Giovanni Agnelli, Torino 1996 Padre Jean-Marie Benjamin, Obiettivo Iraq. Nel mirino di Washington, Editori Riuniti, Roma 2002 (*) Giulietto Chiesa, La guerra infinita, Feltrinelli, Milano 2002 (*) Filippo Gaia, Le frontiere maledette del Medio Oriente, Maquis Editore, 1991 William Rivers Pitt, Guerra all’Iraq, Fazi Editore, Milano 2002 (*) Nafeez M. Ahmed, Guerra alla libertà. Il ruolo dell’am- ministrazione Bush nell’attacco dell’11 settembre, Fazi Editore, Milano 2002 (*) Inoltre, sono documenti importanti i reports sull’Iraq stila- ti da: Caritas Europa (2001), Fao (2000) e Unicef (2000), tutti reperibili su internet. (*) Libri acquistabili od ordinabili presso la « Libreria Missioni Consolata » di via Cialdini 2/A, a Torino (tel. 011.447.66.96; E-mail: libmisco@tin.it ). B IBLIOGRAFIA Tareq Aziz C OPERTINE : reparto oncologico «Almansour Hospital»; donna ingegnere alla «Daura refinery».
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