Missioni Consolata - Dicembre 2002
46 DICEMBRE 2002 CONSOLATA MI SS IONI zona di non volo vicino a Bassora, l’Iraq chiede l’abolizione delle « no-fly zones » de- cise, senza l’approvazione dell’Onu, da Usa, Gran Bretagna e Francia. 3 agosto Le autorità irachene accusano Butler di tro- vare sempre nuove scuse per non ricono- scere l’avvenuto disarmo iracheno e per mantenere in vita l’embargo come voglio- no gli Usa. 4 agosto Richard Butler se ne va da Baghdad. 5 agosto Nonostante i talebani siano pronti a conse- gnare Bin Laden, gli Usa bombardano per rappresaglia il campo di addestramento di Hakrat in Afghanistan e una fabbrica di me- dicinali alla periferia di Karthum in Sudan che produceva e vendeva medicinali anche all’Iraq. 27 agosto Il colonnello dei marines William Scott Rit- ter, il più discusso tra gli ispettori dell’Un- scom, si dimette. 1° settembre In una intervista ad una televisione norda- mericana Scott Ritter rivela che gran parte della Commissione, compreso il capo degli ispettori, l’australiano Richard Butler, lavo- rano per la Cia ed il Mossad israeliano. 1° ottobre Dennis Halliday, coordinatore per l’Onu del programma umanitario in Iraq, si dimette per protesta contro l’embargo Onu. 5 novembre L’Onu condanna l’Iraq per non collabora- zione con gli ispettori dell’Unscom. Gli Usa preparano l’intervento militare. 11 novembre Ultimatum Usa a Baghdad: gli ispettori la- sciano precipitosamente l’Iraq. 14 novembre Su pressione dei Kofi Annan l’Iraq accetta il ritorno degli ispettori. 17 novembre Gli ispettori appena giunti a Baghdad chie- dono alle autorità irachene di consegnare documenti su ipotetici programmi batterio- logici e chimici che Butler ritiene esistenti: l’Iraq rifiuta. 9 dicembre Butler accusa l’Iraq di aver bloccato un’i- spezione al quartier generale del partito Baath. 16 dicembre Gli ispettori fuggono da Baghdad. Alle 22.50 improvviso attacco missilistico Usa contro Baghdad. 17/20 dicembre In 4 giorni di bombardamenti vengono lan- ciati più missili di quanti ne furono impie- gati durante tutta la guerra del Golfo del 1991. Colpiti anche ospedali, università e fabbriche. Si stimano 1.600 morti. Gli at- tacchi missilistici proseguiranno quasi quo- tidianamente fino ai giorni nostri. 1999: INCURSIONI AEREE 17 dicembre: risoluzione 1284 Il Consiglio di sicurezza dell’Onu istituisce l’Unmovic che sostituisce l’Unscom e pro- mette che le sanzioni verranno sospese, se l’Iraq collaborerà con gli ispettori «sotto tut- ti gli aspetti». Secondo il ministero della Difesa ira- cheno, nel 1999, le incursioni aeree anglo-americane sono state 16.848 ed hanno causato più di 150 morti e quasi 400 feriti in grande maggio- ranza civili. 2000: L ’ EMBARGO NON PERDONA 14 febbraio Con le identiche motivazioni di Dennis Hal- liday si dimettono in pochi giorni il tedesco Hans Von Sponeck, coordinatore del pro- gramma umanitario Onu per l’Iraq, e la sua connazionale Jutta Burghart, responsabile del «World Food Program». 1° marzo Lo svedese Hans Blix è nominato capo del- l’Unmovic. agosto Secondo il ministero della sanità iracheno, l’embargo ha provocato dal 1990 ad oggi 1.273.000 vittime. settembre L’Iraq respinge nuovamente gli ispettori del- l’Onu che dovevano riprendere i controlli sul disarmo non convenzionale. novembre L’Iraq decide di eliminare il dollaro e di adot- tare l’euro come moneta per il commercio estero. 2001: L ’ ANNO DELL ’«11 SETTEMBRE » 16 febbraio L’Iraq sfida le «no-fly zones» e ripristina i col- legamenti aerei civili tra Mosul, Baghdad e Bassora. maggio: arriva Bush figlio Appena insediato, il nuovo presidente Bu- sh jr. bombarda Baghdad: non accadeva dal natale 1998. giugno Riapertura della linea ferroviaria di collega- mento con la Turchia, interrotta nel 1981. 11 settembre: attentati di New York Dopo la tragedia delle Torri gemelle, Geor- ge W. Bush guarda all’Afghanistan dei tale- bani e all’Iraq di Saddam. 2002: L ’ ERA DELLA GUERRA PREVENTIVA ? 23 settembre: la dottrina di Bush George W. Bush presenta al Congresso sta- tunitense e al mondo la sua dottrina nel « The National Security Strategy of the Uni- ted States ». Inizia l’era della «guerra pre- ventiva». 24 settembre: il dossier di Blair Il primo ministro inglese Tony Blair, princi- pale alleato di Bush, presenta alla camera dei comuni un dossier dei servizi segreti sul- l’Iraq. Ma le prove non convincono. Pochi giorni dopo (28 settembre) Londra ospita una grande manifestazione contro la guer- ra. 24 settembre: «Vade retro» Germania! A Varsavia, il ministro della difesa statuni- tense, Donald Rumsfeld (con Condoleezza Rice, un «superfalco» dell’amministrazione Bush), si rifiuta di stringere la mano al col- lega tedesco Peter Struck, ministro del can- celliere Gerhard Schroder, appena ricon- fermato dagli elettori anche per il suo «no» alla guerra contro l’Iraq. 1 ottobre: gli Usa contro gli ispettori A Vienna si trova un accordo: gli ispettori dell’Onu possono tornare a Baghdad. Ma gli Usa (spalleggiati dalla Gran Bretagna) si oppongono. Vogliono una nuova risoluzio- ne, che preveda l’utilizzo della forza. 10 ottobre: sì di Camera e Senato La Camera e il Senato degli Stati Uniti au- torizzano «il presidente a usare le forze ar- mate, come ritiene necessario e appropria- to, al fine di difendere la sicurezza naziona- le degli Usa contro la minaccia continua posta dall’Iraq». 26 ottobre: contro la guerra A Washington e a San Francisco sfilano i pacifisti statunitensi. Sono le più grandi ma- nifestazioni dai tempi della guerra del Viet- nam. 5 novembre: vince Bush Nelle elezioni di medio termine vincono i re- pubblicani del presidente Bush. 8 novembre: risoluzione Onu Il Consiglio di sicurezza approva all’unani- mità LA RISOLUZIONE 1441 , che sancisce la ripresa delle ispezioni in Iraq. In caso di mancata collaborazione, Baghdad rischia «gravi conseguenze». 13 novembre: Baghdad accetta L’ambasciatore iracheno presso le Nazioni Unite consegna a Kofi Annan una lettera in cui si dice che «l’Iraq accetta senza condi- zioni il ritorno degli ispettori» . 18 novembre: arrivano gli ispettori Hans Blix guida il primo gruppo di ispetto- ri (30 persone). Lo svedese annuncia che anche un semplice ritardo di 30 minuti nel- l’apertura di un sito sarà considerato una violazione seria.
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