Missioni Consolata - Dicembre 2002

42 DICEMBRE 2002 CONSOLATA MI SS IONI via: il 15 gennaio 1999 venne con- fezionato dall’Uck l’eccidio di Ra- cak, che provocò la generale indi- gnazione dell’opinione pubblica la quale diventò favorevole all’inter- vento armato. Il 6 febbraio si mise in scena la farsa dei colloqui di pa- ce di Rambouillet con condizioni talmente vessatorie ed inaccettabi- li per la Serbia, che in pratica equi- valsero ad una dichiarazione di guerra. ALLA RICERCA DI UN «CASUS BELLI» Per l’Iraq si sta costruendo il ca- sus belli . La richiesta di ispezioni in- condizionate corrisponde già alla farsa di Rambouillet. È opportuno ricordare che, ver- so la fine dell’ottobre 1997, il go- verno iracheno bloccò alcune ispe- zioni dei commissari dell’Unscom ( United nations special commission ) ai palazzi presidenziali e alla sede dei servizi segreti (peraltro già per- quisiti più volte), avendo il sospet- to che l’obiettivo delle visite non ri- specchiasse gli scopi della risolu- zione 687, ma che fosse quello di scoprire il sistema di sicurezza a protezione del presidente dell’Iraq. Il governo di Baghdad, nel ricon- fermare l’intenzione di continuare a collaborare con l’Onu, richiese però l’allontanamento degli ispet- tori di nazionalità americana. Nei mesi successivi gli Usa fecero pressioni sui loro alleati per trova- re consenso e collaborazione per ri- solvere militarmente la controver- sia; quando ormai la guerra sem- brava inevitabile, il segretario dell’OnuKofi Annan, su pres- sione di molti governi, il 22 febbraio 1998 volò a Ba- ghdad e strappò in extremis un accordo. Alcune richieste irachene (come quella di ini- ziare a discutere una data certa per la fine dell’embargo) ven- nero prese in considerazione e si stabilì la continuazione delle ispezioni dell’Unscom, accom- pagnate da diplomatici di va- rie nazionalità, nominati di- rettamente da Kofi Annan. Due mesi dopo, gli ispettori più sensibili al- le esigenze degli Usa ac- cusarono i diplomatici nominati dal segreta- rio dell’Onu di intral- ciare le ispezioni e in taluni casi di sostenere addirittura il punto di vi- sta delle autorità irachene. Nell’agosto 1998, l’Iraq sospese nuovamente la collaborazione con gli ispettori reclamando una di- scussione sulla fine dell’embargo. A fine mese, le tensioni all’interno dell’Unscom sfociarono nelle di- missioni del più discusso tra gli ispettori: il colonnello dei marines William Scott Ritter ( vedere sche- da ). Nel corso di una trasmissione televisiva, Ritter rivelò che gran par- te della commissione, compreso il capo degli ispettori, l’australiano Richard Butler, lavoravano per la Cia ed Israele. Paradossalmente l’I- raq, cui competevano le spese del- le ispezioni, pagava per essere spia- to! Nel dicembre 1998 gli ispettori di Butler lasciarono definitivamente Baghdad, sostituiti dai bombardie- ri anglo-americani e la questione delle ispezioni è rimasta a tutt’oggi nellamedesima situazione di allora. L’Iraq chiede di affrontare non solo il problema delle armi, ma an- che quello della durata dell’embar- go, del ripristino della sovranità su tutto il paese e dell’eliminazione delle no-fly-zones . Gli Stati Uniti puntano solo all’intervento milita- re per ripristinare quel dominio sul petrolio arabo che le nazionalizza- zioni dei primi anni Settanta gli ave- vano tolto. Prossima fermata, Teheran. U n amico cui ho fatto leggere in anteprima queste riflessioni mi ha fatto notare che manca un giudizio sul comportamento di Sad- dam Hussein e del governo iracheno. Abitualmente succede che colui il quale vuole biasimare l’operato de- gli Usa, per non passare per un vetero-comunista antiamericano e fi- lo Saddam, deve prima elencare tutte le malefatte del dittatore ira- cheno. Per fortuna, nella mia vita ho quasi sempre potuto esprimere il mio pensiero senza che ciò implicasse la perdita del posto di lavoro o ri- torsioni e quindi posso tranquillamente affermare che nessuna ne- fandezza al mondo è paragonabile o può giustificare il crimine di ge- nocidio del popolo iracheno, perpetrato dagli Usa attraverso l’em- bargo che, dal 1990 ad oggi, ha procurato almeno 1.500.000 vittime. Tutto ciò, con la servile complicità degli altri governi occi- dentali, di centro-destra e di centro-sinistra, e con l’avallo dell’Onu. Credo allora sia opportuno ricordare quel consiglio del vangelo se- condo Matteo ( Mt 7,3-5 ) che recita: «Perché osservi la pagliuzza nel- l’occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio? Come potrai dire al tuo fratello: permetti che tolga la pa- gliuzza dal tuo occhio, mentre nell’occhio tuo c’è la trave? Ipocrita, togli prima la trave dal tuo occhio e poi ci vedrai bene per togliere la pagliuzza dall’occhio del tuo fratello». Ce.A. POST SCRIPTUM A NTI AMERICANO ? R ILEGGIAMO IL VANGELO DI M ATTEO ...

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