Missioni Consolata - Dicembre 2002
Q uasi sempre si dimentica che il groviglio di tragiche contraddizioni che lacera- no oggi il Medio Oriente è la con- seguenza di due secoli di imperiali- smo francese, inglese ed americano. Interpretare la storia e l’attualità del MedioOriente trascurando l’e- sistenza del petrolio è come voler scrivere la storia di Torino dimen- ticando l’influenza decisiva della Fiat negli eventi della città. Come scrisse anni or sono Filippo Gaja: «Tutta la legalità del MedioOrien- te è stata costruita con l’illegalità, la prevaricazione e la violenza. Le frontiere non sono che righe im- maginarie che attraversano il de- serto, tracciate dopo estenuanti mercanteggiamenti e continue can- cellazioni con riga, compasso e ma- tita, in base a imperativi arbitrari dettati da calcoli economici, total- mente estranei agli interessi dei po- poli (che, del resto, nessuno si è mai sognato di interpellare). L’in- chiostro con cui questa storia tra- gica è stata scritta negli ultimi cen- to anni è il petrolio». Oggi, invece, ci spiegano che l’in- tervento armato contro l’Iraq è ne- cessario perché Saddam Hussein, occultando pericolose armi non convenzionali, costituisce un peri- colo per il mondo intero e perché occorre finalmente portare la de- mocrazia al popolo iracheno e, a se- guire, in tutto il Medio Oriente. Anche se le motivazioni sinora addotte per giustificare l’attacco non si discostano poi molto da quelle che in passato i regimi libe- rali e fascisti usavano per legittima- re le imprese coloniali, è interes- sante notare che questo nuovo di- ritto dell’Occidente all’ ingerenza democratica è invocato per i paesi del MedioOriente, propriomentre nei paesi del Nord del mondo assi- stiamo ad uno straordinario attac- co alle libertà e ai diritti democrati- ci fondamentali in nome della glo- balizzazione, della governabilità, dei parametri di Maastricht, del pe- ricolo terrorista, ecc. SADDAM, BIN LADEN E LA «GUERRA INFINITA» La guerra in Afghanistan ed il completo fallimento del dichiarato proposito di catturare vivi o morti Bin Laden ed il fantomaticomullah Omar, hanno reso ancora più evi- dente che l’obiettivo delle opera- zioni militari progettate dagli Usa sotto il nome di Enduring freedom non ha nulla a che vedere con la guerra al terrorismo internazionale. Come il presidente Clinton con i bombardamenti sull’Iraq riusciva a sviare l’attenzione dell’opinione pubblica americana dalle sue «pre- stazioni extra politiche» e ad evita- re l’ impeachment (dicembre 1998), così Bush jr., agitando tempestiva- mente gli spauracchi di Bin Laden e di Saddam Hussein, riesce a ga- rantire enormi flussi di denaro al- l’ industria bellica statunitense e tenta di far passare in secondo pia- no gli scandali finanziari in cui 36 DICEMBRE 2002 CONSOLATA MI SS IONI Geopolitica / Dietro l’apparenza e la propaganda ASSE DEL MALE O ASSE DEL PETROLIO? Tony Blair, il più fedele alleato di George W. Bush, ha presentato alla camera dei comuni un dossier per avvalorare la pericolosità di Saddam. Ma il primo ministro inglese non ha convinto, confermando indirettamente l’opinione di Condoleezza Rice secondo la quale non c’è bisogno di provare la colpevolezza dell’Iraq. Non si sbaglia. Per giustificare una guerra contro Saddam, è sufficiente sapere che Baghdad possiede la seconda riserva di petrolio della terra dopo l’Arabia Saudita. Intanto, un ex ispettore dell’Onu ha svelato che... di Cesare Allara I morti furono 408, tutti civili, soprattutto
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