Missioni Consolata - Dicembre 2002
presa dai soldati di Nyamwisi dopo due ore e mezzo di combattimento. Essendo ormai Bayenga e Wamba nelle mani della stessa fazione, il ve- scovo ne aveva approfittato per ve- nire a prenderci. L unedì 12 agosto. Le forze mi- litari di Bemba sferrano il con- trattacco e, in poche ore, Wamba è nuovamente nelle loroma- ni. Viviamo in apprensione; le fuci- late sono molto vicine. Poiché la medesima fazione con- trolla la zona diWamba e Isiro, si ap- profitta per portare fino a quest’ulti- ma città i quattro italiani e padre Bel- lagamba, per imbarcarli alla prima occasione per Kampala, mandando a monte il corso di esercizi. Insieme a loro lascia Wamba an- che padre Clément; ormai per lui la zona scotta: corrono voci che sia ac- cusato di avere aiutato i nemici con la macchina. Tali voci lo consigliano ad anticipare la partenza per Nairo- bi, dove parteciperà a un corso di ag- giornamento e formazione. Intanto io rimango a Wamba per parecchi giorni. La situazione è cal- ma.Ma non si èmai sicuri: non ci so- no state dichiarazioni ufficiali. Non c’è sicurezza e abbiamo paura di viaggiare in auto, tanto più che sono senza mezzo di trasporto: la Land Rover è stata requisita dai nuovi pa- droni e l’hanno messa definitiva- mente fuori uso. Padre Rinaldo continua a fare la spola tra Bayenga e Wamba in bi- cicletta, per dare e ricevere noti- zie. Ma i programmi sono so- spesi; si attende con pazienza: la virtù più grande che deve colti- vare chi lavora in Congo. V enerdì 6 settembre. Da una settimana sono rientrato a Bayenga con padre Giuseppe Fiore; padre Do può ritornare alla casa regionale di Isiro. Ma non mi sento bene. Do- menica scorsa, verso la fine del- la messa, capogiro e nausea mi hanno costretto a lasciare l’alta- re; padre Fiore ha portato a ter- mine la celebrazione. Non so che cosa sia stato, debolezza o malaria: sono stato costretto a letto per una settimana e non mi sono ancora ri- preso totalmente. Per quanto riguarda la guerra, tut- ta la zona di Isiro, Wamba e Bayen- ga continua ad essere in mano ai mi- litari di Bemba. Al momento tutto è calmo. Sembra che il fronte si sia spostato sulla strada Niania-Mam- basa-Bunia. Non possiamo fare molto, perché non c’è sicurezza; i militari conti- nuano a passare e requi- sire le biciclette della gente; non ci sono altri mezzi di tra- sporto; tutto resta sospeso in attesa di tempi migliori. M ercoledì 11 settembre. Di salute mi sento meglio. A- spettiamo l’arrivo di padre Rinaldo da Isiro, che ci porta qual- che rifornimento. Ma arriva pure l’ordine di ritor- nare in Italia, per sottopor- mi ad analisi ed even- tuali cure mediche. Con tanta tristezza mi preparo per un’altra partenza, con la speranza, insieme, di ritor- nare presto tra la gente, nonostan- te spari e diffi- coltà di vario ge- nere. Mc
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