Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2002

A A veva solo 40 anni. La sua vi- ta si fermò impietosamente sulla strada Mombasa-Nai- robi. L’incidente (uno dei tanti su quel tragitto della morte) strappava al Kenya una missionaria tutta d’un pezzo, generosa, intraprendente e piena di sogni per alleviare le soffe- renze dei malati: suor Prisca Grop- po, la sister dagetari mkuu (la grande sorellamedico), come la chiamavano gli africani (*). Originaria di Torino, aveva dovu- to sfuggire ai pericoli della seconda guerra mondiale rifugiandosi a Ca- sorzo, piccolo paese del Monferrato, dove era rimasta per tre anni. E fu lì che, ancora tredicenne, decise di da- re alla sua vita una direzione precisa. Si era trovata per caso al funerale di una suora della Consolata, morta a soli 27 anni, senza aver potuto coro- nare il suo sognomissionario. La pic- cola Angiola (così si chiamava allora suor Prisca) fu folgorata dal pensiero che il posto di quella giovane suora fosse rimasto vuoto. Disse tra sé: an- drò io per lei in Africa! Equella decisione, frutto forse del- l’emozione del momento, rimarrà co- me un chiodo fisso, una strada ormai decisa e che aspettava solo di essere percorsa. Per questo, quando dopo il liceo si trattò di scegliere l’università, nonostante che le piacessero le lette- re classiche, si iscrisse alla facoltà di medicina: sempre in vista dell’Africa. Intanto, accanto agli studi, riempiva le sue giornate di mille altri «interes- si», in favore degli altri: i ragazzi del- l’oratorio, i piccoli a cui dare ripeti- zioni, gli anziani delle soffitte torine- si, gli ammalati e i poveri della «San Vincenzo»... Era una bella ragazza, esuberante e piena di vita, ma anche capace di si- lenzio e preghiera. Ai genitori aveva confidato il suo sogno, che però poté realizzare solo dopo aver raggiunto i 21 anni, diventandomaggiorenne. Le costò non poco lasciare il suomondo felice, i genitori che l’adoravano e, so- prattutto, il fratelloGian a cui scrive- va: «Noi due eravamo proprio amici e tu ti fidavi molto della tua sorella co- sì mattacchiona. Ma sei stato conten- to della mia gioia, mi hai capita e non ti sei vergognato di fronte ai compa- gni per avere una sorella così... retro- grada da andare a farsi suora». Il 22 maggio 1955 faceva la pro- fessione religiosa tra le missionarie MISSIONI CONSOLATA 76 OTT/NOV. 2002 SPECIALE KENYA UN’«ANGIOLA» PER AMICA Suor Prisca Groppo (1931-1971)

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=