Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2002
volte si fanno collanine di conchiglie, alle quali è legato un valore sacrale. Unico capo di vestiario che resiste è il selah : una specie di gonna aperta ai fianchi, fatta di funicelle attorci- gliate, indossata da donne e ragazze specie quando vanno a pescare. Gli uomini, invece, seguono lamo- da turkana, sia nel vestire che nel- l'acconciatura dei capelli: parrucca fatta con peli e pelle di vacca o piu- me di struzzo. CACCIA... A DIO IPPOPOTAMO Quella degli el molo è essenzial- mente una vita di pescatori: sono a- bilissimi nell'uso di arpioni, lenze e reti o nasse, quanto coraggiosi nello sfidare le onde del lago, a volte gi- gantesche, con una zattera compo- sta da due tronchi di palma dum, le- gati insieme da corde vegetali. L'arpione è la loro unica arma ti- pica: è fatto di un pezzo di ferro, a cui è fissata una corda vegetale, che permette di recuperare l’arnese e ti- rare la preda verso la zattera. Il lun- go manico è ricavato dalla radice di acacia, raccolta in luoghi esenti da tabù. D’uso comune sono le reti fat- te con fibre della solita palma dum, come pure quelle europee, nonché un tipo di nassa che essi chiamano «rete dei turkana». Naturalmente la dieta degli el mo- lo è basata essenzialmente sul con- sumo di pesce, soprattutto pesce persico e tilapia. Coccodrilli, tarta- rughe e ippopotami procurano a vol- te un apprezzatissimo cambio nel menù. Il pesce è di solito arrostito sul fuoco, oppure viene tagliato a strisce ed essiccato al sole, per poi essere rammollito in acqua e bollito in pen- tolini di recupero. Il dattero di palma e bacche di sokotei costituiscono il secondo nu- trimento, specie per i giovani. Mar- ginale è il consumo di latte, fornito dalla modesta quantità di bestiame, allevato per scambi matrimoniali. La carne d’ippopotamo è conside- rata nutrimento di prima classe e, quando ne sentono il bisogno, gli el molo organizzano tutti insieme bat- tute di caccia in grande stile. È sem- pre un’impresa pericolosa, rivestita di sensomitico: l’ippopotamo è con- siderato quasi una divinità, un dio che dona la sua stessa vita per la buo- na salute del «popolo del lago». L’ippopotamo è al centro di una speciale cerimonia, detta ngwere , ce- lebrata ogni due o tre anni a Moite, 65 kmdagli usuali accampamenti. In tale festa vengono ricordati gli ante- nati con danze e canti, accompagna- ti dallo sbattere di due bastoncini. Il capo gruppo spiega le parole dei canti, dato che pochi ormai cono- scono la lingua. Quando viene aperta la caccia al pachiderma, i giovanotti vengono frustati dai vecchi, per stimolarli al- la ricerca dell'animale. Una volta lo- calizzato, il giovane prescelto deve lanciarglisi contro con coraggio, se non vuole buscarsi altre frustate. L'uccisore dell'ippopotamo diventa una persona tabù: per tutta la dura- ta della cerimonia non potrà cibarsi della carne della vittima; in compen- so è acclamato come eroe della festa e avrà diritto a fregiarsi di un amule- to fatto di osso dell'animale, appeso al lobo dell'orecchio. VITA SOCIALE Punti fondamentali della vita so- ciale degli el molo sono la circonci- sione maschile e femminile. Que- st’ultima avviene lo stesso giorno del matrimonio, come tra i samburu, dai quali probabilmente hanno copiato il rito. Una volta, la dote, versata dallo sposo al suocero o alla parentela del- la sposa, ammontava a quattro pali di palma dum per costruire la zatte- ra, un arpione da pesca e una rete di funicelle; attualmente, da quando sono permessi i matrimoni con turkana o samburu, tale pagamento consiste in qualche mucca e capra. Alla sposa, poi, il giorno del matri- monio, viene dato un nuovo nome da parte del marito. Compito dell'uomo è badare alla pesca e al pascolo, per chi possiede bestiame. La donna si occupa della costruzione della capanna, cura dei figli, provviste di acqua e quant’altro concerne la misera cucina. La società el molo è acefala, anche se si pratica un certo rispetto per l’anziano, eminente per doti umane e sacrali. Ogni nascita è salutata da pre- ghiere a Wacq (Dio), nell'ambito del- la famiglia, senza partecipazione del clan. A differenza di altri popoli, gli el molo accettano con gioia i parti ge- mellari. Lamorte è considerata un ri- torno presso Wacq . Gli adulti ven- gono sepolti fuori del villaggio, vici- no al lago, e il tumulo è ricoperto di pietre. Poi tutto il villaggio si sposta dal luogo dove sorgeva. MISSIONI CONSOLATA 59 OTT/NOV. 2002 SPECIALE KENYA Bambini el molo con un coccodrillo appena ucciso.
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