Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2002
fenomeno da vagliare con cura DAL «MEDICO CONDOTTO» Non si scherza con la tradizione. I suoi interpreti sono gli athuuri (an- ziani). Essi «formano il gran senato della nazione; ad essi è dato di co- noscere il bene e il male e, al di so- pra di loro, non v’è che Dio. Dopo il loro giudizio non c’è appello». Ma il ruolo degli anziani resta let- tera morta senza il consenso, diret- to o indiretto, del mundu-mugo (me- dico, indovino, operatore magico o, più volgarmente, stregone). Nel villaggio e nella famiglia l’in- dividuo nasce, vive e muore ad libi- tum del mundu-mugo ; nessuna azio- ATTENTI ALLO STREGONE! Nel villaggio tradizionale lo «stregone» detta legge: si nasce, si vive e si muore ai suoi ordini. E guai a snobbarlo! Il missionario lo sa e prende le sue misure. LA MAGIA ne, privata o pubblica, sfug- ge al suo controllo: «Que- sti indigeni non fanno nul- la di importante (o cre- duto tale) senza il parere dello stregone». Il mundu-mugo dispone di effettive conoscenze terapeutiche. Ad un missionario capitò di assistere alla medica- zione di una profonda fe- rita alla mano; l’arto venne legato con fili d’erba e poi cucito con lun- ghe spine. «Non si può negare che tutto fosse fatto con una certa co- gnizione». Quando però il mundu-mugo af- frontava unmale psico-somatico, l’i- ronia per il medico e la commisera- zione per il paziente traboccavano. «Vorrei lo vedeste (lo stregone) nel- l’esercizio delle sue funzioni: con che energia si dà attorno al cliente per liberarlo dall’ossessione di spi- riti, che gli vogliono fare la pelle. Se non suda due camicie è solo perché non ne possiede neanche una...». Anche i capi si ammalano. E, co- me tutti, vengono trattati dal mundu- mugo . Ma, al cospetto di un perso- naggio influente, lo stregone spesso annaspa impacciato per una diagno- si adeguata al paziente. Tuttavia se la caverà con l’astuzia, asserendo che «il capo è stato avvelenato da qual- che bestia mentre dormiva; oppure un rospo gli è entrato in pancia, o che è stato vittima di imbrogli e filtri nocivi di qualche nemico». ALTRE TRE MANSIONI Il mundu-mugo svolgeva pure al- tre importanti funzioni. ■ Arbitro di pace. Quando, dopo un litigio o una guerra, i contenden- ti trattavano la pace, si procedeva se- condo un rituale diretto dal mundu- mugo . Chi chiedeva la sospensione delle ostilità offriva i pegni della pa- ce: una pelle di bue, un fascio d’er- ba, uno scranno, una pecora. La con- troparte consegnava un montone e una giovane pecora. Si sgozzavano gli animali (quelli della controparte); con il grasso si ungevano sia i pegni della pace sia le parti che la contrae- vano. ■ Contro ladri e avvelenatori. Un missionario, durante una visita al vil- laggio, dovette sostare, perché si sta- va compiendo una cerimonia. «Il capo e lo stregone... stavano met- tendo una medicina in una piccola fossa nella strada» e pronunciavano minacce... Terminata l’operazione e ricoperta la buca, il padre fu ricevu- to dal capo, che gli spiegò come tut- to ciò avrebbe impedito a qualun- que ladro o avvelenatore di entrare nel villaggio senza essere visto. ■ Maledice e benedice. Fra lema- ledizioni primeggiano, per efficacia e timore, quelle scagliate da genito- ri e anziani, specialmente se in pun- to di morte... Camminando succe- deva di imbattersi in sentieri e cam- pi attraversati da liane, tese a 2metri di altezza, oppure contrassegnati da ramoscelli o pali con appeso un os- so umano. Allora i passanti indie- treggiavano, perché quelli erano se- gni di maledizione. Di fronte a tali segni, ci si rivolge- va al mundu-mugo . Costui girava a più riprese attorno al luogo male- detto, ammonendo che chi lo aves- se violato sarebbe stato destinatario di disgrazie. Proclamato il divieto, MISSIONI CONSOLATA 20 OTT/NOV. 2002 SPECIALE KENYA
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