Missioni Consolata - Ottobre/Novembre 2002
NON MANCAVA L’IRONIA Il sub-commissioner nella colonia del Kenya, L.S. Hinde, disse ai mis- sionari della Consolata: «Gli indi- geni vi conoscono in un modo dif- ferente da quello con cui conosco- no il governo. Voi, viaggiando anche in zone inesplorate, già siete per fa- ma conosciuti e chiamati per nome come amici». Era una lusinga. Il missionario non tardò ad ac- corgersi che i suoi ragionamenti in- teressavano poco la gente. Padre FrancescoCagliero, duran- te un catechismo ai suoi operai, chie- se perché egli fosse venuto fra loro e quanti dèi ci fossero. Un tale rispo- se: «Non so perché tu sia venuto nel mio paese; né so quanto tu vai chie- dendo, mami sembra che tu oggi ab- bia bevutomolto vino per venir fuo- ri con queste interrogazioni». Non fu solo l’ironia ad ostacolare IN AZIONE CON TRE «PUNTE» LA TRADIZIONE fra catechesi, medicine e visite a domicilio Come coniugare in missione il verbo «convertire»? «Prova e vedrai! Escluso il condizionale, in ogni altro modo è difficile». Se ne discute a Murang’a. Anziani kikuyu , custodi ed interpreti della tradizione, spesso refrattari alle «novità» socioculturali.
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