Missioni Consolata - Settembre 2002

44 SETTEMBRE 2002 CONSOLATA MI SS IONI È ancora scuro a Fiata, ma la gente è già in strada per re- carsi nei campi, sfruttando le ore fresche del mattino. Quando il sole è alto e il caldo troppo forte, la- vorare diventa più faticoso. Anche il guardianodella casa delle suore è già in azione: pulisce il cortile, annaffia i fiori, apre il portone che immette al dispensario e subito si forma la lun- ga fila di pazienti. I PIÙ POVERI TRA I POVERI È così ogni mattina. Suor Fatima, brasiliana, responsabile della dire- zione del dispensario, comincia ad accogliere i malati e, coadiuvata da suor Alfonsa e un’infermiera locale, riempie le schede sanitarie, ascolta le sofferenze della gente, prescrive e distribuisce medicine. Malaria e malnutrizione infantile sono le pa- tologie più frequenti, insieme alle infezioni e malanni vari causati dal clima tropicale e dalla miseria. Ne- gli ultimi tempi si è aggiunto il fla- gello dell’Aids. Il dispensario è la prima struttura che le Figlie di SanGaetano, arriva- te in Togo una decina di anni fa, hanno costruito per rispondere al loro carisma: amare «i più poveri tra i poveri». E la povertà è visibile e tangibile, scolpita nel viso di bimbi scheletriti soprattutto. La struttura è semplice, ma digni- tosa ed efficiente, attrezzata per sfi- dare le necessità della gente e le pre- carietà della situazione del paese: un sistema di pannelli solari, realizzato di recente, permette ai frigoriferi di conservare vaccini e medicine de- peribili, anche quando la rete elet- trica nazionale non funziona; il che capita spesso. L’elettricità solare ha reso possi- bile attivare un laboratorio di anali- si. Lo hanno organizzatoDonato ed Elena Calocero, due volontari tori- nesi che, ottenuto un anno di aspet- tativa dall’ospedale delle Molinette di Torino, hanno montato le strut- ture, messo in funzione il laborato- rio e passato le consegne a suor In- nocence, infermiera togolese della stessa famiglia gaetanina. Fiore all’occhiello di tutta la dio- cesi di Aneho, il dispensario di Fia- ta è un’autentica testimonianza di carità e la gente vi accorre con fidu- cia, sia perché vi trova lemedicine di cui ha bisogno, sempre scarse o ine- sistenti nelle strutture statali, sia per- ché si sente trattata con amore e ri- spetto della propria dignità. I CIECHI VEDONO GLI ZOPPI CAMMINANO... Tra i poverissimi le missionarie hanno incontrato gli handicappati, con alle spalle storie di degrado ed abbandono, come quella di Ekoué Kankoé. Colpito damalformazione congenita, orfano di madre, rifiuta- to dal padre passato in seconde noz- ze, il ragazzo conduceva una vita randagia quando fu scoperto dalle suore: si trascina a fatica conmani e piedi; incapace perfino di tirare l’ac- qua dal pozzo, era sopravvissuto grazie alla compassione della gente e qualche furtarello. Dopo aver rintracciato un cugino, che lasciò la scuola per assisterlo al- l’ospedale, le suore provvidero a far- lo operare. Quando Ekoué ritornò al villaggio, la gente non credeva ai propri occhi, vedendolo ritto sulle proprie gambe; il padre rimase im- pietrito, in un misto di stupore e rabbia, e continuò a ignorarlo. Per alcuni mesi il cugino lo portò a scuola sulle spalle, finché il ragaz- zo, con la forza di volontà, riuscì a recarvisi da solo, con l’aiuto delle stampelle. Nel frattempo, gli fu tro- vata una sistemazione in una fami- glia che, oltre ai propri figli, si pren- de cura di quattro orfani. Oggi Ekoué frequenta la quinta elementare; nella nuova famiglia ha trovato la gioia di vivere e ottenuto tutti i documenti di un normale cit- tadino. Anche Yawo Missadjo, detto Ta- ta, è stato rifiutato dai genitori, ma è stato accolto da una zia. «È il pri- Suore di San Gaetano a Fiata RESTITUIREDIGNITÀ Da una decina d’anni, le Figlie di S. Gaetano sono presenti in Togo e, secondo il loro carisma, si occupano «dei più poveri tra i poveri», curando ammalati, assistendo handicappati, aiutano la gente a camminare con le proprie gambe.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=