Missioni Consolata - Settembre 2002
43 APRILE 1998 CONSOLATA MI SS IONI FINE DOSSIER IMMIGRAZIONE IN ITALIA IMMIGRATI, RISORSA E PROBLEMA 43 SETTEMBRE 2002 CONSOLATA MI SS IONI Tale interdipendenza tra l’uomo e le forze cosmiche e ancestrali presenta una vi- sione altamente positiva dell’universo: il mondo è un’immensa manifestazione del sacro, mistero «tremen- do e fascinoso», che permea tutta l’esistenza quotidiana; la relazione tra vita e prati- ca religiosa è così stretta che rende impossibile stabilire una netta divisione tra sacro e profano. I l mondo visto dal vodoun è solidarietà, unità, tota- lità, eloquentemente tradotto in simbolo dal serpente che si morde la coda; ma presenta pure aspetti patologici. Lun- go le rive del Volta, in Ghana, per esempio, esistono vari templi in cui vivono le trokosi o schiave di Tro : donne che, fin da bambine, sono state offerte alla divinità in ripara- zione di colpe commesse dai genitori; in pratica sono pro- prietà dei sacerdoti e passano la loro vita in stato di schia- vitù, soggette a ogni genere di abuso. Inoltre, i confini tra religione e magia sono incerti; anzi, spesso entrano in cortocircuito. Mentre la religione cerca di onorare e propiziarsi la divinità, la magia cerca, con precisi e vincolanti rituali, di sottomettere al proprio potere spiriti e forze della natura e sfruttarne la potenza per provocare effetti benefici (magia bianca) o malefici (magia nera). Tutto dipende dagli addetti ai lavori: indovini, cu- ratori, maghi, stregoni, uomini e donne, che pratica- no la magia con abilità, turlupinando la gente. Non per nulla la popolazione del Benin chiama il bokono (sacerdote di fa , lo spirito dell’oracolo) awono : bu- giardo. Un esempio di magia nera è il chakata , chiamato «fu- cile africano»: serve ad avvelenare o a infiggere nel cor- po della vittima, distante anche vari chilometri, chio- di, aghi, sassi, lamette, pezzi di vetro e simili, pro- vocando atroci dolori, fino alla morte. Per prevenire o liberarsi da simili disgrazie, si ricorre a stregoni più potenti, capaci di diagnosticare il maleficio e rimuoverlo con medicine, incantesimi, sacri- fici, dietro lauta ricompensa. Esistono anchemezzi fai-da-te: amuleti o gri- gri . E sono innumerevoli. Si può richiederli agli stregoni: basta pagare. Ma li si può comprare anche al mercato: sono di ogni forma e grandez- za, pezzi di legno o di ferro, statuette di creta, tutti deco- rati da piume, denti di rettili, pe- sci e uccelli. Per farli agire basta pronun- ciarvi una formula oscura e il gri-gri è con- fezionato, pronto da portare a casa. I primi missionari videro nel vodoun una religione poli- teista, simile a quella dell’antica Roma, opera del dia- volo, e come tale da combattere frontalmente, bruciando feticci e distruggendo idoli e altarini. Oggi il loro atteg- giamento è cambiato: i vodoun non sono dèi, al pari di Mawu , ma semplici creature; non più lo scontro, ma la cri- stianizzazione degli aspetti cultuali più significativi. Ne è un esempio il santuario della Madonna del Lago, costruito nel 1973 a Togoville, cuore del feticismo. Qui risiede il capo dei sacerdoti vodoun , il quale ha rappresen- tato la religione tradizionale africa- na all’incontro in- terreligioso di pre- ghiera per la pace, tenuto ad Assisi nel 1986. Qui la gente viene per sottomet- tersi a riti di purifi- cazione individuali e collettivi. Oggi il tempio mariano è diventa- to santuario nazio- nale, meta di pelle- grinaggi provenienti da tutte le parti del Togo: così la purifica- zione continua, ma in senso cri- stiano. Nel febbraio 1993, Giovanni Pao- lo II, in visita al Benin, incontrò i capi del vodoun e, nel suo discorso, insistette sulla «necessità del dialogo tra tutti i credenti in Dio». I vescovi presenti ma- sticarono amaro, timorosi che le parole papali potes- sero accrescere la confu- sione tra i cristiani, già co- sì facili a conciliare le due religioni. Alcuni cristiani, infatti, si comportano come tali la domenica; ma nelle case conservano i soliti feticci e amuleti; varie donne sgranano il rosario inginocchiate davan- ti alla Vergine; poi si abbando- nano alle danze più sfrenate in preda alla possessione. Non so- no pochi coloro che si fanno con- temporaneamente cristiani e mu- sulmani, considerando Allah e Cri- sto alla stregua dei vodoun tradizionali. Non si sa mai: se uno non funziona si ricorre al- l’altro. A sinsitra: un tolegba del mercato. Accanto: simboli vodoun. In alto: cisterne d’acqua benedetta nel santuario mariano di Togoville.
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