Missioni Consolata - Settembre 2002
Cns spogliò il dittatore d’ogni potere, formò un governo di transizione, gui- dato da Kokou Koffigoh, già presi- dente della Lega per i diritti umani, e istituì l’Alto consiglio della repubbli- ca (Atr), massimo organo legislativo, sempre presieduto dal vescovo. Ma i militari disertarono subito l’Assemblea: non ci stavano a perde- re i privilegi e sentirsi rinfacciare tor- ture, assassinii e carneficine. Quan- do fu deciso lo scioglimento del par- tito unico (Rpt), essi sequestrarono e umiliarono i membri dell’Atr finché non si rimangiarono il decreto; la settimana seguente presero in ostag- gio il primo ministro, obbligandolo a formare un governo d’unità naziona- le, cioè con uomini di Eyadéma. Tattiche intimidatorie e mini colpi di stato continuarono per tutto il 1992, costringendo Koffigoh a con- tinui rimpasti governativi, secondo gli umori del dittatore. Diversi lea- ders dell’opposizione subirono atten- tati, tra cui Gilchrist Olympio, figlio di Sylvanus e capo dell’Unione di for- ze per il cambiamento (Ufc). Pronta- mente ricoverato a Parigi, si salvò. Più volte Koffigoh chiese alla Fran- cia di difendere la democrazia; ma questa non mosse un dito, pur aven- do 300 paracadutisti nel Benin, pron- ti a evacuare i 3.500 connazionali ancora in Togo. In un anno Eyadéma riacquistò quasi tutto il potere. Sindacati, or- ganizzazioni politiche e partiti d’op- posizione lanciarono uno sciopero generale a oltranza, durato nove me- si: la guardia presidenziale uccise un centinaio di manifestanti; migliaia di togolesi fuggirono in Ghana e Benin. Eppure la Cns è stato un evento storico: ha permesso alle forze de- mocratiche di emergere, guardarsi in faccia; ha fatto il processo al regime, costringendolo a gettare la masche- ra; ha attirato sul paese l’attenzio- ne della comunità internazionale. Inoltre la Cns ha varato la nuova co- stituzione (1992), fissando la dura- ta del mandato presidenziale a cin- que anni, rinnovabile una sola volta: un cavallo di Troia in mano alle for- ze democratiche, che possono mobi- litarsi per esigerne il rispetto. FARSA CONTINUA Ma le elezioni presidenziali del 1993, da tenersi secondo le regole della nuova costituzione e sotto gli occhi di osservatori africani e occi- dentali, furono una farsa: il princi- pale oppositore, Gilchrist Olympio, fu squalificato dalla competizione per un cavillo burocratico; altri due can- didati si ritirarono. Gli osservatori te- deschi e americani tornarono a casa; restarono quelli francesi e del Burki- na Faso e avallarono le elezioni «de- mocratiche»: il dittatore fu eletto col 96,5% di suffragi; solo un terzo de- gli aventi diritto si recò alle urne. Le elezioni parlamentari del 1994 furono preparate da coprifuoco e spa- ratorie giornaliere; ciò nonostante, l’opposizione ottenne la maggioran- za: su 78 seggi, 34 andarono al Comi- tato d’azione per il rinnovamento (Car), guidato da Yao Abgoyibo, 6 al- l’Unione democratica togolese (Udt) di Edem Kodjo, 38 al partito di Eyadé- ma. Ma il dittatore riuscì a dividere l’opposizione: affidò a Kodjo la for- mazione del governo con il suo parti- to (Rpt) e il Car fu messo fuori gioco. Di fronte alle frodi elettorali e vio- lazioni dei diritti umani, nel 1994 la Comunità Europea, Stati Uniti e or- ganismi finanziari mondiali escluse- ro il Togo da aiuti e prestiti. Eyadé- ma cominciò a stringere rapporti col Giappone, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Kuwait, Iran, Cuba... Le elezioni presidenziali del 1998 si svolsero all’insegna «della legge del terrore, in un clima d’impunità» secondo Amnesty International , che portò davanti all’opinione mondiale 34 SETTEMBRE 2002 CONSOLATA MI SS IONI Sopra: colomba della pace a Lomé. Accanto: la porta del non-ritorno (Ouidah, Benin) ricorda i milioni di africani deportati dalla Costa degli Schiavi.
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