Missioni Consolata - Settembre 2002

33 SETTEMBRE 2002 CONSOLATA MI SS IONI togolesi di rimpiazzare i nomi euro- pei con quelli africani e lui stesso cambiò Etienne in Gnassingbé; co- struì uno dei più pervasivi culti del- la personalità, circondandosi di uno stuolo di leccapiedi e di donne fe- stanti in abiti tradizionali. Nel 1974 uscì indenne da un inci- dente aereo, da lui pubblicamente attribuito a un complotto di «impe- rialisti» stranieri, e diventò più irra- zionale e imprevedibile. Per una decina d’anni (1970-80) l’incremento del turismo e l’aumento del prezzo dei fosfati fecero esplode- re un boom economico che meritò al Togo l’appellativo di «Svizzera afri- cana». Eyadéma cavalcò il miracolo per varare una nuova costituzione (1979) che sanciva il presidenziali- smo e, manco a dirlo, fu eletto pre- sidente per sette anni. La pacchia finì nel 1981: il prezzo dei fosfati si dimezzò e la recessione economica mondiale ridusse drasti- camente il turismo europeo; il deficit della bilancia dei pagamenti fece schizzare il debito estero a un mi- liardo di dollari. Per avere altri prestiti, Eyadéma do- vette adottare le misure imposte da- gli organismi finanziari mondiali: congelare i salari, ridurre le spese sta- tali, aumentare le imposte fiscali, pri- vatizzare le aziende pubbliche e li- cenziare. Il debito estero aumentava e l’economia continuò a decadere. Sindacati e movimenti di opposi- zione alzarono la testa con scioperi e pubbliche proteste. Ma alle elezio- ni del 1986, il presidente fu rieletto per altri sette anni col 99,95% dei voti. Di fronte al plebiscito fasullo, l’op- posizione scese di nuovo in piazza. Nel settembre dello stesso anno un gruppo di esuli in Ghana riuscì a en- trare nel palazzo presidenziale e in un campo militare di Lomé. Ci furo- no morti da ambo le parti; Eyadéma stesso sparò parecchi colpi. Ma a sal- varlo furono 200 paracadutisti fran- cesi, prontamente inviati dal Gabon e Centrafrica. Il dittatore continuò a disfarsi de- gli oppositori con ogni mezzo illeci- to, finendo regolarmente sulla lista nera di Amnesty International . SPERANZA STRANGOLATA Finita la guerra fredda (1989), la Francia cominciò a mollare Eyadéma e fece pressione perché aprisse il pae- se al multipartitismo, come stavano facendo altre ex colonie francesi. Per mettere in cattiva luce i siste- mi pluralisti, la televisione di stato mostrava scioperi e violenze; ma ot- tenne l’effetto contrario: all’inizio del 1991 le forze favorevoli alla de- mocrazia, in maggioranza ewé e mi- na del sud, iniziarono scioperi e tu- multi, repressi brutalmente: 28 cor- pi furono ripescati nella laguna di Lomé e scaricati sulla gradinata del- l’ambasciata americana. Di fronte alle pressioni esterne e interne, Eyadéma dovette concedere libertà di stampa, liberare i prigio- nieri politici e convocare una Confe- renza nazionale sovrana (Cns), come era avvenuto l’anno prima in Benin, per decidere l’avvenire del paese. Aperta nel giugno 1991 e presie- duta da mons. Philippe Kpodzro, ve- scovo di Atapkamé, poi di Lomé, la Eyadéma e Chirac (in alto), amici per la pelle. Cementificio (accanto) e miniera di fosfati (sotto), principale risorsa del Togo.

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