Missioni Consolata - Settembre 2002
P er le strade del Tanzania s’in- contrano innumerevoli cippi, che annunciano la presenza di scuole elementari: forniscono indi- rizzo e distanza. In quasi tutti si pos- sono leggere anche interessanti mot- ti distintivi, che esprimono una filo- sofia dell’educazione e orientamento della vita. Ne ho raccolti una piccola antologia. Eccone alcuni. ELIMU NI UKOMBOZI Educazione è liberazione Il mwalimu Nyerere asseriva che sono tre i nemici da debellare inTan- zania: ignoranza, malattie, povertà. La prima è l’ignoranza. Oggi l’educazione, anche univer- sitaria, non è garanzia di successo e di lavoro. È così nei paesi sviluppati; lo è maggiormente in quelli in via di sviluppo: le opportunità d’impiego sono limitate rispetto al numero di giovani. Tuttavia è innegabile che l’e- ducazione, anche solo elementare, è dignità: è importante quanto il cibo. Scriveva Paolo VI nella Populorum progressio , di cui ricorre quest'anno il 35° anniversario, ma sempre attua- le, come ogni profezia, che «la fame di educazione non èmeno umiliante della fame di cibo: una persona illet- terata è una persona con una mente denutrita». Aggiungeva: «Essere ca- paci di leggere e scrivere, acquistare una formazione professionale, signi- fica recuperare confidenza in se stes- so e scoprire che uno può progredi- re assieme agli altri» (Pp 35). Davvero, l’educazione è liberazio- ne, o salvezza. Salva da sospetti e ti- mori, da imbrogli e schiavitùdella di- pendenza, assicura l’ottenuta libertà. Nell’ottobre del 1968 Nyerere di- ceva: «Fino a quando il nostro pae- se rimane illetterato, la nostra libertà è in pericolo. Deve essere forte la co- scienza che siamo persone libere, con valori da difendere». L’educa- zione, aggiunge il mwalimu , per- mette lo sviluppo di se stessi; dà for- za per non capitolare di fronte ai più forti; favorisce discussione intelli- gente e partecipazione attiva: ciò va- le per la persona e per la nazione. ELIMU NI UFUNGUO WA MAISHA Educazione è chiave della vita Con riferimento biblico, un'an- tifona di avvento canta che il Messia promesso ha inmano la chiave per a- prire e chiudere. La chiave ha quin- di una prospettiva di futuro. Le chia- vi sono simbolo di liberazione o di chiusura. Lo sanno i carcerati! Come chiave, l’educazione schiu- de le potenzialità; apre persone e po- poli verso il futuro. Afferma ancora Paolo VI nell’enciclica citata che «l’e- ducazione è un fattore fondamenta- le per l'integrazione sociale, come anche di arricchimento personale; e per la società è uno strumento privi- legiato di progresso economico e so- ciale» (Pp 35). Senza educazione non si hanno aperturementali, né o- rizzonti, né sogni; tanto meno no- zioni che indichino alternative e pos- sibilità; ci sono invece rachitismo e perdurare di convinzioni, atteggia- menti e pratiche spesso in contrasto con l’evidenza della scienza. Lo si nota chiaramente in alcune tradizioni e situazioni. Lo si verifica, in modo particolare, nelle culture a carattere pastorale, dove la tradizio- ne è più accattivante del nuovo. Una persona chiusa, come pure una na- zione e cultura, è votata alla povertà perenne, non solo economica. Dav- vero, l’educazione è la chiave per lo sviluppo integrale. MISSIONI CONSOLATA 27 SETTEMBRE 2002 A destra: due cippi in prossimità delle scuole elementari di Ilunda e Matembwe, con relativi motti sull’istruzione.
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=