Missioni Consolata - Settembre 2002
«A me piace molto - ci spiega - la gente che c’è al trueque, perché si dà da fare e non si chiude in casa ad aspettare che le cose cadano dal- l’alto. Però sono molto preoccupa- to per la situazione del paese, per- ché è ovvio che non si può andare avanti in queste condizioni per tan- to tempo». «L’Argentina - continua il giovane - è un paese ricco in tutto. Molto più ricco dell’Italia per esempio. Abbia- mo grano e petrolio. Sulla nostra terra basta buttare sementi e le pian- te crescono rigogliose È un delitto trovarci nella situazione in cui siamo ora». Grazie ai politici?, chiediamo. «Sì, grazie ai politici, ma questo ci ha fat- to prendere coscienza di quello che dobbiamo fare. Ora sappiamo chi votare e chi no, guardando non alla bella faccia, ma ai progetti che que- ste persone hanno in testa». Un tifoso del Boca sta offrendo le maglie della sua squadra. Tutte le domeniche siete qui?, chiediamo. «Sì, noi siamo qui tutte le domeni- che, mentre durante la settimana an- diamo in altri trueque di Buenos Ai- res e provincia». «ASSAGGI QUESTA EMPANADA...» Ci avviciniamo a un banco di ci- barie, molto attraenti... - Cosa vende, signora? - Torte, empanadas e tutti i cibi che la gente mi commissiona. - Mi stava spiegando che la situazio- ne economica è pessima? - Diciamo che, dal punto di vista e- conomico, siamo schiacciati. Non c’è lavoro e la mancanza di lavoro permette che accadano certe cose, no? Se una persona ha famiglia, in qualche modo deve sopravvivere. E una forma di sopravvivenza è quel- la del trueque: fare alcune cose che si sanno fare e scambiarle con altre di cui si ha bisogno. È anche unmo- do per tenersi occupati, per non chiudersi in casa a dormire. - Lei lavora qui alla domenica. Negli altri giorni cosa fa? - Siccome non c’è denaro, devo fare altre attività. Vado in altri club a fa- re quello che faccio qui. - Lei crede in questo sistema? - Sì, ovviamente. Questa è una buo- na soluzione, ma non può essere de- finitiva. Speriamo soprattutto che ci sia una ripresa del mercato del lavo- ro, perché ognuno possa guada- gnarsi il pane con il sudore della propria fronte. «Ho paura, perché se continuia- mo su questa strada non c’è futuro. Cosa diranno gli argentini ai loro bambini? Io ho tre figli e tre nipoti. Ho sempre lavorato, anche quando studiavo giornalismo. Ora mi trovo qui a un banchetto a vendere torte. Ma non mi arrendo e non mi vergo- gno, nonostante i miei studi. Devo fare questo per sopravvivere. Però ora basta parlare dei nostri disastri. Noi argentini siamo già ab- bastanza depressi. Assaggi questa empanada piuttosto...». (Fine 4.a puntata - le precedenti so- no state pubblicate in maggio, giu- gno e luglio) Baratto Casa Rosada Proteste Argentini «Crediamo che le nostre azioni, prodotti e servizi possano rispondere a norme etiche ed ecologiche, prima che ai dettati del mercato, del consumismo e del profitto immediato» (princìpi del trueque).
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