Missioni Consolata - Settembre 2002

CONTAGIO SÌ, CONTAGIO NO, CONTAGIO FORSE I l timore c’è tutto. Brasile, Uruguay, Cile guardano con crescente preoccupazione alla crisi argentina, mentre altri paesi latinoameri- cani (Paraguay, Bolivia, Ecuador, Perù, Venezuela) sono già al col- lasso per proprio conto. In Brasile, il paese economicamente più importante, la situazione è grave, ma drogata dalle imminenti elezioni presidenziali. Le agenzie di rating internazionale (quelle che valutano quanto sia conveniente investire) hanno alzato il «rischio paese», anche in considerazione di un’eventuale vittoria di Lula, leader del «Partito dei lavoratori» (Pt), che a loro dire non darebbe garanzie sul debito estero. Ancora più e- splicito è stato il megaspeculatore statunitense George Soros, secondo il quale, se il Brasile vuole evitare il caos, sarà obbligato ad eleggere José Serra, il candidato scelto dagli Stati Uniti e dal mercato finan- ziario (1). Detto per inciso, varrebbe la pena di chiedersi: perché le agenzie di rating si esprimono con grande rapidità e severità quando si tratta di giudicare persone o istituzioni a loro non graditi, ma tacciono quan- do si tratta di valutare il comportamento di grandi gruppi multina- zionali? (2) I n questa ennesima crisi del sistema neoliberista ancora una volta ri- sulta fondamentale il doppio ruolo ricoperto dal Fondo monetario in- ternazionale (Fmi): da un lato primo artefice del collasso, dall’altro po- tenziale (e presunto) salvatore. L’esempio argentino è molto istruttivo al riguardo. Durante il decen- nio di Carlos Menem (che, tra l’altro, pare voglia ripresentare la pro- pria candidatura), l’Fmi considerava l’Argentina uno degli allievi più bravi, soprattutto perché obbediva in pieno alle proprie direttive (le privatizzazioni in primis) (3). Poi quello studente tanto elogiato è en- trato in coma e al suo capezzale si è presentato, come niente fosse, lo stesso carnefice... P A .M O . (1) Sulle gravi irregolarità della campagna elettorale brasiliana si veda il quindicinale «Adista» dell’8 luglio 2002. (2) Si pensi ai recenti scandali planetari che hanno avuto come protagoni- ste due (ma molte altre sono sospette) grandi multinazionali statunitensi, la Enron (energia) e la WordlCom (telefonia). I più penalizzati dagli imbro- gli contabili sono stati i dipendenti delle compagnie e i piccoli investitori di borsa. (3) Le privatizzazioni volute dall’Fmi hanno creato molti problemi anche in Perù, dove il presidente Toledo, lo scorso giugno, ha dovuto sospendere la vendita di due imprese elettriche pubbliche in seguito alla violenta op- posizione della popolazione. L’Argentina e gli altri paesi

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