Missioni Consolata - Settembre 2002
B uenos Aires. La tipica forma della «bombonera», lo stadio del Boca Juniors (la squadra che lanciòMaradona), si nota anche a distanza. «Attenti a dove andate - ci mette in guardia il taxista -. Oggi c’è la partita tra il Boca e il San Lo- renzo!». Le tifoserie delle due squa- dre non si amano e per questo spes- so avvengono incidenti. Ci troviamo a «La Boca», un quar- tiere popolare (e turistico) cresciuto dove il Riachuelo confluisce nel Rio de la Plata. Siamo qui non per an- dare allo stadio o al porto, ma ad un «club del trueque» (nodo), vale a di- re unmercato con una caratteristica molto particolare: non prevede l’u- tilizzo del denaro. TUTTI IN FILA In via Olavarria la fila arriva fino all’angolo. La gente attende con pa- zienza di entrare al numero 486, la scuola salesiana che ogni domenica ospita il trueque. In attesa ci sono soprattutto don- ne, quasi tutte cariche di borse e pacchetti. Come Ilda, che viene dal vicino quartiere di Barracas ed è ac- compagnata da uno dei 4 figli e dal marito: «Oggi porto vestiti, ma in al- tre occasioni cibo. In questo mo- mento di crisi ognuno si arrangia co- me può per sopravvivere». Ilda, lei parla di sopravvivenza... «Certo. Se una persona è occupata, il trueque è un aiuto importante, ma per chi non ha lavoro (e sono sem- pre di più) è una vera ancora di sal- vezza. Qui è possibile procurarsi da mangiare emolte delle cose di cui u- na famiglia ha bisogno». In realtà, in America Latina il trueque è sempre esistito tra i con- tadini e le comunità aborigene. Però, a partire dagli anni Novanta, arrivò anche nelle città, afflitte da di- soccupazione e mancanza di dena- ro. La gente, accomunata dalle dif- ficoltà, iniziò ad incontrarsi per scambiarsi prodotti e servizi. In Argentina, il primo club nac- que a Bernal, nella provincia di Bue- nos Aires, il 1° maggio 1995 per ini- ziativa di un gruppo ecologista. «Tutti i giorni c’è una coda così?» domandiamo ad una signora che ci precede nella fila. - Sì, la domenica è sempre così. Questo è uno dei nodi princi- pali. - E quanti nodi ci sono in città? - Moltissimi, ma non saprei dire quanti esattamente. Ormai sono diffusi in tutto il paese. - Lei che cosa fa? - Anch’io porto vestiti. Si porta ciò di cui una per- sona dispone in quel momento. - Vuole prendere qualcosa oggi? - Vorrei portare a casa qualcosa da MISSIONI CONSOLATA 20 SETTEMBRE 2002 trueque : oggi possiamo conside- rarlo come una forma evoluta di baratto, ma la sua origine è anti- ca; il termine «trueque» deriva dal verbo «trocar» che significa «scam- biare, permutare, barattare» prosumidores : sono le persone che scambiano beni e servizi al- l’interno del sistema del trueque créditos : rappresentano l’unità di misura dei «ticket trueque», cioè dei buoni simil-monetari emessi dal trueque; i ticket funzionano co- me strumento compensatore e sono anche chiamati «moneta sociale» coor d i na - dor : è un membro del club che apre la sede e ne fa- cilita il funziona- mento clubes de trueque : sono i luoghi fisici (detti «nodi») della rete del true- que, dove le persone («prosumi- dores») si scambiano beni e ser- vizi principios del club de trueque: so- no i fondamenti etici su cui deve basarsi ogni club www.revistargt.org : è il sito uf- ficiale della rete globa- le del trueque Glossario del «trueque»
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