Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2002
I viaggi in Brasile hanno fatto ca- pire che, se le zone agricole sono po- vere, le periferie delle città lo sono di più. La conoscenza diretta della gen- te di Pocinho e della favela di San Camillo, nello stato di San Paolo, verso cui è diretta l’azione ha fatto comprendere quanto la psicologia e cultura di quella gente siano lontane dall’efficientismo occidentale. Come dire: l’Avap si sta incultu- rando. Senza dimenticare che i cin- que sentono l’urgenza di imparare il portoghese, perché la comunica- zione con i loro amici lontani sia an- cora più rapida ed efficace. Di ciò che ci hanno raccontato Fernanda, Maddalena e Giorgio potrei scrivere molto. Ma vorrei, soprattutto, parlare di loro: per esempio della generosità con cui svolgono l’impegno di volonta- riato. Una civiltà (civiltà?) fondata sul profitto ci ha abituati a consi- derare, dietro ogni gesto, l’interes- se personale, il vantaggio. Qui in- vece c’è solo donazione. Giorgio, Maddalena, Francesca e Pina (ingegnere, economista, avvo- cato e collaboratrice scolastica) sono specialisti che, senza rimpianti, de- dicanomolto tempo all’Avap; lo fan- no con la stessa competenza con cui svolgono le loro professioni; e sono ammirevoli. Lo è pure Roberto, che ha deciso di condividere la scelta di vita di Maddalena. Come degna di viva ammirazione è stata Fernanda, quando ci ha rac- contato il suo incontro con la pre- fetta dell’area in cui sorge Pocinho. Fernanda non aveva verità da dare; ma sapeva anche giudicare da cri- stiana la mala fede dei politici che «assistono» un popolo, mentre do- vrebbero invece farlo «crescere». F ernanda,Maddalena,Giorgio, Francesca, Pina... Che siano questi i laici cristiani cui i mis- sionari potranno passare il testimo- ne, senza temere che la grandezza incommensurabile della loro opera secolare vada smarrita? MISSIONI CONSOLATA 65 LUG.AGO. 2002
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