Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2002

i fondatori di Avap . L’acronimo sta per: «Associazione di volontariato Ancona-Pocinho». Pocinho è un modesto villaggio nello stato del Paranà, nel sud del Brasile: una co- munità agricola di appena 350 per- sone. La contiguità di Pocinho con Ancona ha una storia breve e lunga insieme, ennesima prova di come le vie del Signore siano veramente in- finite. In una parrocchia di Ancona arri- va, nel 1992, una vivace suora brasi- liana, Isabelita, la quale stringe ami- cizia con i ragazzi di Azione cattoli- ca, fra cui Maddalena e Giorgio, ma pure con Fernanda che di Giorgio è la mamma. Suor Isabelita ritorna in Brasile, ma a Salvador, nel nord del paese. Accade però che ella visiti di lì a po- co Cipriano, uno dei suoi numerosi nipoti, che vive a Pocinho. Cipriano, dopo una devastante esperienza in una favela , è ritornato alla terra; ora ha una piccola azienda agricola, do- ve alleva bachi da seta e vive bene con la sua famiglia. Intorno a lui, però, Isabelita vede miseria e degra- do enormi. Parte una lettera, secca secca, per l’Italia: «Cari amici, chissà quante cose voi avete in più nelle vostre ca- se. Qui invece i bambini sono nudi e scalzi; non c’è una sola benda per fasciare le ferite. Mandateci quello che non vi serve. Però, se la mia ri- chiesta è per voi un peso, non im- porta. Restiamo amici come sem- pre...». Invece «importò» moltissimo aMaddalena, Fernanda, Pina, Francesca eGiorgio, gli ultimi due allora ancora solo fidanzati. Partirono i primi pacchi di aiuto. Poi fu più conveniente inviare de- naro; e nacquero le adozioni a di- stanza di alcune famiglie brasiliane. Maddalena e amici furono fortuna- ti: Cipriano si rivelò un referente lo- cale capace e solidale con i suoi e con coloro che erano ormai i suoi amici italiani. Scriveva lettere e in- viava foto; registrava con scrupolo l’arrivo dei pacchi, l’acquisto dei beni di prima necessità, i gruppi fa- miliari adottati da altrettante fami- glie anconetane. Giunse pure il bel momento del- l’incontro: Fernanda, Francesca e Giorgio volarono in Brasile. Prima di arrivare a Pocinho, suor Isabelita mostrò loro la realtà contradditto- ria del paese: gli hotel a cinque stel- le sulla spiaggia di Copacabana e le favelas , i bambini di strada e i ram- polli delle famiglie grandi latifondi- ste, i manganelli della polizia e l’a- zione dei «senza terra» che lottano per il possesso di un campo con il quale vivere. Dai termini con cui Giorgio ci ha parlato del Brasile, abbiamo capito che è nata in loro una «passione di- versa»: aiutare i fratelli poveri del Brasile, sì, ma con intelligenza. Mentre continuava l’opera di so- stegno, il gruppo è diventatoOnlus (Organizzazione non lucrativa di utilità sociale), con il nome «Avap» appunto. I componenti hanno avu- to contatti con realtà più grandi nel campo della solidarietà internazio- nale e hanno avuto l’umiltà di ascol- tare per imparare. Oggi l’Avap si muove anche a li- vello di istituzioni locali e regionali: si fa conoscere, presenta progetti, ottiene contributi, è affidabile e cer- ca sinergie con altri movimenti di volontariato. Fernanda in gennaio ha trascorso un mese in Brasile. Infatti l’Avap non vuole che i suoi progetti cadano a Pocinho dal- l’alto, cioè da «saccenti europei». Fernanda ha discusso con la popo- lazione di Pocinho in assemblea: ha proposto e ottenuto che delle com- missioni studiassero la fattibilità di una cooperativa agricola e di altri quattro microprogetti; ha chiesto l’intervento di un agronomo locale. Ora il primo progetto, elaborato a Pocinho, è giunto adAncona per es- sere finanziato; sarà tradotto dal por- toghese, perché Maddalena, econo- mista, possa valutarne con esattezza la ricaduta economica e sociale sulla comunità di Pocinho. Giorgio sa già che le difficoltà non mancheranno, perché - dice - «voi non sapete quanto sia difficile aiu- tare bene e quanti errori si possono fare». MISSIONI CONSOLATA 64 LUG.AGO. 2002 Fernanda, presidente dell’Avap, in Brasile. Pagina accanto: stand dell’Avap ad Ancona (con membri del direttivo); il sindaco di Ancona acquista i «pupetti» della cooperativa brasiliana Coojab .

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