Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2002

Polinesia. Un paese lindo, gradevo- le, abitato da gente civilissima e gen- tile. Tra l’altro le donne qui hanno ottenuto per prime il diritto di voto, più di 100 anni fa. I parchi e le strut- ture pubbliche sono tenuti in modo esemplare. Non ci sono ricchezze o- stentate, ma neppure miserie da na- scondere. Piace molto la Nuova Ze- landa. Molti stranieri arrivano e ri- tornano e decidono di comperarsi una casa. Auckland, adagiata su una serie di vulcani spenti, è circondata da una baia ampia e articolata, con tante i- sole. Una di queste, disabitata, si è formata 600 anni fa da un’esplosio- ne. Il cono è ora ricoperto da una fit- ta vegetazione; l’ambiente è protet- to e i sentieri ben tenuti invitano a scoprire una natura diversa. Sbarcata dal traghetto, raggiungo la cima insieme a un drappello di giovani, tra cui un ragazzo che mi parla in italiano.Mauro è nato a Bue- nos Aires da una famiglia originaria di Como. Dopo varie esperienze co- me cuoco, anche in Italia e paesi ba- schi, negli ultimi due anni ha lavora- to in nero a Sydney, in un ristorante italiano: 10-12 ore al giorno in un paese che difficilmente accoglie gli stranieri. In Nuova Zelanda spera di otte- nere più facilmente il permesso di soggiorno: «Ho telefonato a casa e la nonna mi ha raccomandato di non ritornare in Argentina. È un mo- mento brutto per il mio paese». STORIA DI PAULA La regata del martedì è riservata alle signore. Paula è rimasta a terra. È arrivata quando il suo equipaggio era già partito. Le vele sono ormai lontane dalla baia. Ritorneranno a Westhaven verso le otto. Paula le guarda assorta; intanto mi racconta della sua vita e del suo paese: «Amo questa terra, moltissimo». Dopo 12 anni a San Francisco, è felice di essere tornata a casa. Anche se, ammette, è impossibile non aver nostalgia di San Francisco. Aveva un lavoro di grande soddisfazione, ma a un certo punto ha detto basta. «InA- merica ci sono troppi problemi: mi- seria, droga, senza tetto - racconta-. In Nuova Zelanda la vita è più sem- plice; non abbiamo grandi ricchez- ze, ma neppure problemi gravi. Gli americani sono stupendi. Ho lavo- rato con i poveri, nelle strutture o- spedaliere che la California offre a chi non può pagare. I latinos sono gran lavoratori, gente di cuore. Noi kiwi , invece, ci trovi dappertutto, in giro per il mondo. Amiamo viaggia- re; non riusciamo a stare fermi e, co- me gli australiani, ci sentiamo isolati e lontani dall’Europa, dove riman- gono le nostre radici culturali». Ci sono anche ragioni economi- che. I giovani non trovano facilmen- te lavoro in patria, specie se hanno un livello alto d’istruzione. Il paese conta solo 3,7 milioni di abitanti: un mercato troppo esiguo per giustifi- care industrie manifatturiere. L’eco- nomia si basa ancora sull’allevamen- to; quasi tutto viene importato. «Siamo rispettosi dell’ambiente - continua Paula -. Il nostro è un pae- se pulitissimo; abbiamo spiagge bel- lissime; ma stiamo vendendo agli MISSIONI CONSOLATA 43 LUG.AGO. 2002 Cerimonia di matrimonio alle Isole Fiji. Sotto: il porto di Auckland con i grattacieli del centro.

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