Missioni Consolata - Luglio/Agosto 2002
S ono agli antipodi del mondo. Ho finalmente la possibilità di visitare la Nuova Zelanda che, sulla carta geografica, mi pareva si- mile al nostro stivale rovesciato. In realtà il paese è formato da due iso- le: North Island, con la città di Auck- land, dove si concentra quasi un ter- zo degli abitanti dell’intera nazione, e South Island con le zone naturali- stiche più spettacolari. VENTO IN POPPA Isolato nell’estremo sud del mon- do, è un paese sorprendente. Dopo aver sorvolato continenti, deserti e o- ceani, mi trovo in una ridente città giardino: dicono la più estesa almon- do, dopo Los Angeles. Il centro di Auckland è limitato a un nucleo do- ve pochi edifici d’epoca convivono con grattacieli, banche, negozi e uffi- ci. La gente è la più varia: molti mao- ri , ben inseriti nella società e nel la- voro; poi gli orientali: coreani, cine- si, indiani, e ancora tanti polinesiani. Ma gli anziani dove li mettono? For- se sono tutti nei quartieri residenzia- li, periferici, dove le villette hanno il giardino e l’orto da coltivare. Fin dalla prima passeggiatami tro- vo immersa in una folla multicolore che mi trasmette allegria. C’è aria fresca, pulita dal vento di mare. Le case vecchiotte e gli edifici moderni sono ben tenuti, lindi. Scendo al porto. Una lunga pas- seggiata mi porta dall’imbarcadero dei traghetti che collegano la città con le isole; passo alla Westhaven Marina, il famoso porto degli yachts più veloci del mondo. La bandiera italiana sventola su «Casa Italia», con accanto le altre sedi delle squadre in- ternazionali che si preparano alle va- rie competizioni di vela e ai giri del mondo. I kiwi (nome con cui si de- finiscono i neozelandesi) sono mol- to appassionati di mare e vela. Tra- dizione che hanno in comune con i primitivi abitanti. I maori , infatti, ar- rivarono qui oltre 1.000 anni fa, sul- le piroghe, dalle lontane isole della MISSIONI CONSOLATA 42 LUG.AGO. 2002 NUOVA ZELANDA F I J I NUOVA CALEDONIA VANUATU AUSTRALIA South Island North Island ALPI MERIDIONALI MARE DELLA TASMANIA MAR DEI CORALLI Sydney Christchurch Wellington Auckland PAESE GIOVANE A otearoa (lunga nube bianca) è il nome maori della Nuova Zelanda. Quello attuale le fu dato dal navigato- re olandese Abel Tasman, primo euro- peo ad avvistarne le coste, desumen- dolo da una regione della sua patria. Era il 1642. Il tentativo di sbarco fu im- pedito dai violenti scontri con i maori . Più di un secolo dopo, anche James Cook dovette affrontare le resistenze dei locali, prima di riuscire a instaurare rapporti amichevoli. Ancora un centi- naio d’anni e arrivarono balenieri e cacciatori di foche. N el 1830 gli inglesi pensarono di colonizzare l’isola, per evitare che vi si insediassero i francesi, e dieci an- ni dopo il governatore Hobson riuscì ad accordarsi con i capi maori: con il trat- tato di Waitangi (1840), la Nuova Ze- landa venne annessa all’impero bri- tannico. I maori ottennero gli stessi di- ritti dei cittadini britannici, mantenendo la sovranità sul territorio. In cambio, la corona inglese ebbe la potestà di go- vernare il paese e acquistare le terre dai locali. Tale trattato pose le basi per una convi- venza pacifica di europei e maori . Og- gi la Nuova Zelanda è uno dei paesi più tolleranti verso le differenti etnie e la gen- te ne è orgogliosa. A differenza dell’Australia, dove venne- ro deportati i galeotti delle prigioni in- glesi, in Nuova Zelanda giunse una borghesia coloniale, in cerca di terra per fondare fattorie e allevamenti. Og- gi, gli europei costituiscono la mag- gioranza della popolazione del paese. SCHEDA Superficie: 270.234 kmq. Popolazione: 3,8 milioni di abitanti. Gruppi etnici: europei 72%; maori 14,2%; polinesiani 4,8%. Lingua: maori e inglese. Religione: anglicani 17,5%; cattolici 13,1%; presbiteriani 12,7%; metodi- sti 3,4%. Capitale: Wellington. Forma di governo: ex colonia inglese, indipendente dal 1931 nell’ambito del Commonwealth: formalmente il capo dello stato è la regina d’Inghilterra, rap- presentata da un governatore. Economia: agricoltura (cereali, ortaggi e frutta), allevamento (ovini) e pesca; vari minerali e industrie agroalimenta- ri, tessili, chimiche e meccaniche.
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