Missioni Consolata - Giugno 2002
75/ I MISSIONI CONSOLATA GENNAIO 1998 V I I I I GIUGN 2002 - E che cos’è? - È il seme della vocazione. Non vorrei che finisse con don Guido, don Mario, don Stefano, don Mariano e con te, padre Renato, l’ultimo missionario dei Saudelli. S e vogliamo vedere una nuova fioritura di vocazioni nell’orto della chiesa, dobbiamo rimettere in uso il vecchio concime della... povertà, castità e obbedienza. Funziona ancora. Basta guardare il «campo» di Ma- dre Teresa come continua a fruttificare. In Etiopia mi consola che, fra i tanti chierichetti (alcu- ni musulmani), uno mi abbia dichiarato in segreto: « Abba , voglio farmi missionario della Consolata come te». Ogni sera, prima di andare a letto, viene a pregare con me. Sono in Etiopia da 19 anni, durante i quali sono venu- ti ad aiutarmi tanti giovani; ma solo uno è in seminario a Roma, per rispondere alla vocazione missionaria. Mi incoraggia, tuttavia, il fatto che tutti gli altri siano stati «scossi» e intendano dare un nuovo senso alla loro vi- ta. Me lo confermano le loro lettere. Un giovane, andato pure in India e Cina, mi scrive: «Ho capito che la povertà materiale è nulla a confron- to di quella umana, interiore. Ho visto gente vivere sotto un ombrello, ed era felice, con una dignità com- movente. Ora vedo persone che possiedono castelli e si impiccano, perché non riescono più a dormire». Una ragazza da Londra mi dice: «La mia vita ha senso solo se faccio qualcosa per gli altri, meno fortunati di me. Ogni momento che vivo è prezioso e lo porto nel cuore con tutti i suoi insegnamenti». Un’altra dalla Svizzera: «È notte e sto per andare a dormire; ma la nostalgia per l’Etiopia, le emozioni provate in quei giorni indescrivibili sono così forti che devo scriverle. Cerco di trasmettere ad altri tutto quello che mi avete insegnato. Ogni giorno che passa è un granellino di fede in più; la scintilla di tutto, do- po un periodo buio, è stata la missione in Etiopia»... Dalla «città dei ragazzi» (tutti bisognosi) di Asella do- ve lavoro, a tutti un saluto riconoscente ed affettuoso. p. Renato Saudelli Padre Renato Saudelli, missionario in Etiopia da 19 anni, con alcune ragazze.
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