Missioni Consolata - Giugno 2002
la messa solenne delle 19. «Ma que- sto - mi dicevo - non succederà prima delle 20. Invece alle 19,05 la messa i- niziava! La processione si mette in marcia e ci fermiamo nel primo quartiere. Vedendo arrivare la statua, la gente canta e grida: «Viva la Madonna! Vi- va la Consolata!». In ogni quartiere c'è un’orchestra, formata da giovani, che suona e intona il primo canto al- la Vergine. La gente risponde in co- ro. Il vescovo, assistito dal parroco, scende dalla vettura, mentre fuochi artificiali e petardi scoppiano nel par- co vicino. Si avvicina al carro della Madonna ed inizia una preghiera: con lui la gente pregherà per i bam- bini e genitori, per gli ammalati e sof- ferenti e sempre chiederanno a colei che è «la stella dell'evangelizzazione» di inviare ancora missionari per an- nunciare la BuonaNovella ai quattro angoli del mondo. Dopo le invocazioni, il vescovo be- nedice gli oggetti religiosi e chiede a Maria di proteggere le persone e i lo- ro beni, coloro che sono in viaggio... Si sa che violenza, criminalità e inci- denti stradali sono frequenti in Bra- sile! Poi termina con una benedizio- ne, aspergendo tutti con acqua santa. Uno degli animatori, allora, pren- de il microfono e la celebrazione vie- ne nuovamente «riscaldata» da pre- ghiere, cori e canti. Scoppiano anco- ra petardi e fuochi d'artificio, mentre tutti seguono il carro dellaMadonna. E così verso il prossimo quartiere. Anche qui centinaia di persone a- spettano la loromadre e patrona; an- che qui canti e applausi, petardi e be- nedizioni... Poi, sempre in marcia, si raggiunge un altro quartiere. Maria li ha visitati tutti, in questa grande parrocchia di Brasilia, la città costruita come un’«anticipazione» del futuro. Maria, salita al cielo, glo- riosa presso Dio, non è forse il sim- bolo più vero di ciò che Egli deside- ra per l'umanità tutta?... Non siamo lontani dall'Equatore. Pertanto, verso le 18, la notte scende quasi di colpo. È all'imbrunire che si visitano gli ultimi due quartieri. Ma c'è ancora più confusione: la statua della Madonna è illuminata e, men- tre arriva nella semioscurità del quar- tiere, sembra proprio un'apparizio- ne... Tutto ad un tratto si accendono centinaia di candele. Anche per l’ar- rivo nell'ultimo quartiere decine di giovani agitano stelline luminose, co- me fosse una grande festa di com- pleanno. LACRIME DI COMMOZIONE Quando la processione arriva nel- la chiesa parrocchiale centrale, que- sta è già stracolma. Sotto la direzione animata ed entusiasta di padre Ore- ste, la gente canta e accoglie la statua con unboato di applausi. Non homai visto niente di simile nella mia vita missionaria! L'esaltazione è al culmi- ne. Il parroco fatica a calmare l'as- semblea ed iniziare la messa. Dopo la comunione, entrano in processione un centinaio di bambini e bambine, rivestiti di bianco e con a- lucce che li trasformano quasi in an- geli del cielo: circondano la statua, posta su di un piedistallo, alla sinistra del presbiterio.Mentre si canta un in- no mariano, decine di lampade illu- minano il viso dellaMadonna; poi un ragazzo depone sulle sue spalle un manto blu e una ragazza una bianca corona sulla sua testa. Scoppia un ap- plauso fragoroso, e non si sa bene se gli adulti applaudono i loro figli o la Vergine. Molti hanno le lacrime agli occhi e anch'io... Tutto questo mi rimanda alle pro- cessioni del Corpus Domini della mia infanzia, nel Québec (Canada), quan- do la fede era ancora forte... In Brasi- le la gioia, l’esaltazione e l’entusiasmo mi ricordano numerose celebrazioni vissute inAfrica.Ma, a Brasilia, ho av- vertito una qualità di fede tutta spe- ciale. Non so perché: ma gli occhi che fissavano la statua della Madonna, trasportata da un quartiere all'altro della capitale brasiliana, i corpi che danzavano e agitavano ogni sorta di bandiere e drappi, mentre la Conso- lata attraversava le strade della città del futuro... tutto questo mi ha dato un'impressione di freschezza e verità, che non riuscirò a dimenticare. Al momento del mio arrivo nella capitale non sapevo cosa mi aspetta- va. Però, nel giorno della Consolata, credo proprio che il cielo si sia aper- to su Brasilia... Ora sono un po' invi- dioso di padre Galantino, parroco di una porzione davvero eccezionale del popolo di Dio. Non so se quello che ho visto sia un raggio di cristianesimo futuro; però so che quella sera, stan- co, non riuscivo a prendere sonno, a causa delle immagini di fede che fa- cevano ressa nel mio cuore. L' indomani ho chiesto al diaco- no se tale festa della Consola- ta facesse parte del cristianesimo passato o futuro. Mi ha risposto che era quello del passato. Lasciamo, dunque, a Maria il com- pito di preparare il futuro del Brasile! MISSIONI CONSOLATA 68 GIUGNO 2002 Mc Celebrazione dell’eucaristia in un modesto sobborgo di Brasilia. Il sobborgo fa parte della parrocchia della Consolata.
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