Missioni Consolata - Giugno 2002
fulminato dal dio irritato. Per dimostrare che Fosite era niente, dinanzi ai pagani sbigottiti, Villibrordo battezzò tre giovani da- nesi nella sorgente sacra, pronun- ciando ad alta voce la formula batte- simale; poi ordinò di preparare un bel festino con le carni arrostite di al- cune bestie sacre. Invece dei fulmini di Fosite, arrivarono quelli di Rad- bodo. Villibrordo fu portato al co- spettodel re. Il vescovone approfittò per fare una vibrata catechesi sull’u- nicità di Dio e sulla vita eterna; ma non riuscì a evitare che uno dei bat- tezzati, tirato a sorte, fosse sacrifica- to all’idolo crudele: fu il primo mar- tire della suamissione tra i frisoni; un martirio che gli spezzò il cuore. Seguendo le istruzioni date un se- colo prima da Gregorio Magno a s. Agostino, apostolo degli anglosasso- ni, Villibrordo era implacabile con- tro gli idoli, ma risparmiava i luoghi sacri, trasformandoli in edifici di cul- to cristiano. È quanto fece nell’isola di Walacria: scoperto un tempietto con la statua di Nehalennia, dea pro- tettrice dei marinai, il vescovo fran- tumò l’idolo, sfidando le ire del cu- stode, che gli assestòun colpodi spa- da in testa. Rimastomiracolosamente illeso, Villibrordo usò il tempio per celebrarvi la messa. Uguale trattamento fu riservato al- le sorgenti, che i frisoni, come altre popolazioni germaniche, circonda- vano di particolare venerazione, co- me simboli di vita e fecondità: le cre- devano inabitate da spiriti vitali che assumevano forma umana al mo- mento della nascita. Partendo da ta- le credenza, Villibrordo spiegava ai pagani che le fonti da essi venerate potevano dare loro la vita vera, nel tempo e nell’eternità, mediante la ri- generazione battesimale: e usava quelle stesse sorgenti per ammini- strare il battesimo. MISSIONE SENZA FRONTIERE Fallita la conversione in massa, i missionari continuarono di nascosto a seminare il vangelo nel regno di Radbodo, con la speranza di tempi migliori per fondarvi nuove diocesi. Da parte sua, data l’impossibilità di estendere a nord la sua azione mis- sionaria, Villibrordo percorse senza un attimo di sosta le regioni orienta- li del regno franco: Fiandra, Campi- ne, Lussemburgo, Turingia, Zelan- dia, nord della Francia. Nel 698 egli si recò a Treviri, dove Irmina, suocera di Pipino, gli aveva fatto dono di una chiesa e un picco- lo convento da lei fondato e diretto a Echternach (Lussemburgo). Il ve- scovo vi passò l’inverno e ricevette in dono dai nipoti della badessa ville, campi e vigne per future fondazioni ecclesiastiche. Nel 703-704, accom- pagnando l’amicoVilfrido in viaggio verso Roma, raggiunse la Turingia, dove il ducaHeden lo accolse con o- nore. Al ritorno, passò a trovare Ir- mina e la mise al corrente di un suo disegno: la costruzione aEchternach di unmonasteromaschile sotto la re- gola di s. Benedetto. Il progetto andò in porto: il monastero fu inaugurato nel 706 e divenne un centro di irra- diazione cristiana, procurando coo- peratori e risorse, e di accoglienza per i missionari stanchi e costretti ad ab- bandonare temporaneamente il cam- po dalle epidemiche rivolte. Dovunque passasse, Villibrordo predicava, istruiva, convertiva, bat- tezzava e costruiva cappelle, chiese e monasteri. E faceva anche miracoli. A Treviri liberò dalla peste una co- munità di monache. In un’altra città spense il fuoco, appiccato dagli spi- riti maligni alla casa di un amico, con abbondanti aspersioni di acqua be- nedetta. Numerose furono le sor- genti scaturite al suo comando per dissetare i compagni o reperire l’ac- qua per il battesimo. Si narra pure di fiaschi di vino quasi a secco che, do- po una sua benedizione, si riempi- vano per dissetare mendicanti in- freddoliti o rallegrare amici e mona- ci, rimanendo ancora pieni. MISSIONI CONSOLATA 57 GIUGNO 2002 Amsterdam (sopra) e Rotterdam (a lato), due città olandesi evangelizzate da Villibrordo.
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