Missioni Consolata - Giugno 2002
quello prodotto dall’uomo (infra- strutture, macchinari...), quello u- mano e quello naturale (atmosfera, ecosistemi, flora...). Ogni tipologia di capitale, da sola o insieme alle al- tre, genera dei servizi, necessari al- l’uomo per aumentare il proprio li- vello di benessere: il capitale umano rappresenta la forza lavoro; i mac- chinari permettono, ad esempio, le trasformazioni delle materie prime in beni di consumo. L’uomo utilizza i materiali, l’ener- gia e l’informazione contenuti nel capitale naturale combinandoli con le altre due forme. Ne consegue che il capitale naturale è essenziale per il benessere umano, nonché per la sus- sistenza stessa del capitale prodotto dall’uomo (i macchinari e le infra- strutture sono costituiti da risorse prelevate dalla natura...) e del capi- tale umano (alcuni servizi offerti gratuitamente dalla natura e indi- spensabili alla sopravvivenza sono, ad esempio, la purificazione natura- le di aria e acque, la protezione dai raggi ultravioletti, la stabilizzazione del clima, la rigenerazione del suo- lo, la preservazione della fertilità, il mantenimento della biodiversità, la decomposizione dei rifiuti, ecc.). Di conseguenza, non è più suffi- ciente diminuire o rimuovere l’in- quinamento diretto verso l’am- biente naturale, ma è necessario so- prattutto impedire trasformazioni irreversibili degli ecosistemi a cau- sa dell’azione dell’uomo, cioè è ne- cessario conservare il capitale na- turale. 2) L’equità sociale. Uno sviluppo so- stenibile richiede sia l’equità intra- generazionale, cioè all’interno di u- na stessa generazione, sia l’equità in- ter generazionale, cioè rispetto alle generazioni future. 3) Distinguere tra sviluppo e cre- scita. Mentre la «crescita» è un con- cetto di tipo quantitativo, il termine «sviluppo» vuole indicare una tra- sformazione soprattutto qualitativa: non solo economica, quindi, ma comprendente tutti gli aspetti della sfera sociale. 4) La sostenibilità. È un concetto che comprende contemporanea- mente e allo stessomodo tre dimen- sioni: economica, ambientale e so- ciale. Lo sviluppo economico non è ri- tenuto prioritario rispetto a quello sociale, ma il raggiungimento del- l’uno non può prescindere dall’al- tro. Lo sviluppo sostenibile ha quin- di il merito di aver contribuito al passaggio da una visione settoriale dei problemi (sviluppo economico visto indipendentemente dall’aspet- L’ abitudine di acquistare pannolini «usa e getta» per i propri bimbi è ormai consolidata, ma è una tendenza dispendiosa e altamente inquinante che andrebbe corretta. Le nostre mamme utilizzavano i ciripà o triangolini, che richiedevano un lavo- ro notevole di «manutenzione». Oggi il mercato mette a disposizione del con- sumatore consapevole pannolini in tessuti moderni, che si mettono e tolgono come un «usa e getta», ma che non sono destinati alla discarica, in quanto lava- bili . Le motivazioni per una scelta di questo tipo sono di natura ambientale, ma anche legate a convenienza economica. Analizzando il ciclo di vita di un pannolino sintetico, vediamo che i pannolini «usa e getta» sono costituiti in gran parte da plastica ed inquinano pesante- mente l’ambiente già dalla loro produzione: in un anno si utilizzano svariati galloni di olio, tonnellate di plastica e milioni di tonnellate di polpa di legno, alla fine del ciclo di uso il pannolino finisce nelle discariche con un periodo di decomposizione pari a 500 anni . Se pensiamo all’aspetto economico, vediamo che ogni confezione di pannolini «usa e getta» ne contiene mediamente 40, per una spesa di circa 10 Euro. Considerando di consumarne almeno un pacco a settimana (in realtà se ne uti- lizzano molti di più), si spendono circa 40 euro mensili, il che vuol dire quasi 480 Euro l’anno; una spesa alquanto incisiva per il bilancio familiare. I pan- nolini in tessuto esistono per tutte le tasche e anche con i più costosi è possi- bile risparmiare quasi 240 Euro l’anno. Il comune di T ORRE B OLDONE nel bergamasco, nella figura dell’assessore Ronzoni, ha attivato nel ’98 un’attività di sensibilizzazione all’uso dei pannoli- ni in tessuto, inviando ai neogenitori un pannolino di tessuto. Negli anni suc- cessivi l’attività d’informazione è continuata, inviando una brochure informa- tiva. Attualmente le famiglie con bimbi che hanno optato per questa soluzione sono il 20%, con una riduzione notevole alla fonte dei rifiuti. C INZIA V ACCANEO P ER MAGGIORI INFORMAZIONI : - pannolini «Lotties»: Berg Eveline Maria, via Lanciano 15 - 47838 Riccione RN, tel. 054-1691087 - pannolini «Belli come il sole»: Ilaria Proverbio via Solferino 2/c - 37132 Verona, tel 045-8920213 bellicomeilsole@tin.it - pannolini Disana (Germania) www.disana.com Possono essere acquistati tramite il catalogo «I PICCOLISSIMI » via di Eschignano 39 54100 Massa tel. 0585-488.209; fax 0585-488.378 www.ipiccolissimi.it L’IMBROGLIO DEI... PANNOLINI SINTETICI Storie di ordinaria quotidianità (3)
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