Missioni Consolata - Giugno 2002
(materie prime, energia, acqua, suo- lo, aria) e come deposito illimitato dei sottoprodotti derivanti dall’atti- vità di produzione e consumo (ri- fiuti, inquinamento e degrado eco- logico); ritiene quindi l’economia completamente separata dall’am- biente e conserva un’assoluta fidu- cia nella tecnologia e nel mercato; lo sviluppo è inteso esclusivamente in termini quantitativi, ossia come cre- scita economica; 2) l’ ecologia profonda riconosce al- la natura un valore intrinseco, al di là dei suoi servizi, per il quale va tu- telata e rispettata; evidenzia aspetti, completamente ignorati dalla pre- cedente posizione, quali elementi e- tici, sociali, culturali, basati sul con- cetto di sviluppo in armonia con la natura. A questa corrente di pensiero ap- partiene l ’ipotesi Gaia , formulata da J. Lovelock, secondo la quale il pianeta costituisce un grande orga- nismo vivente in grado di autorga- nizzarsi ed autorinnovarsi, non però necessariamente in materia ottima- le per la specie umana... LO SVILUPPO SOSTENIBILE Nel 1987, con il rapporto Brund- tland ( 3 ) inizia ad imporsi il concet- to di sviluppo sostenibile, afferma- tosi a livello internazionale con la «Conferenza mondiale su ambiente e sviluppo», svoltasi a Rio de Janei- ro nel giugno 1992. Secondo la definizione originale, è sostenibile uno «sviluppo che sod- disfi i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle ge- nerazioni future di soddisfare i pro- pri». Nonostante il proliferare di in- terpretazioni anche molto lontane tra loro, vi sono alcuni concetti pe- culiari alla base di questo nuovo ap- proccio. 1) Il capitale naturale. Si possono distinguere tre forme di capitale: U N DECALOGO DI COMPORTAMENTO PER CIASCUNO DI NOI CONSIGLI PER CONSUMI... SOSTENIBILI 1) C OMPRA DI MENO . Non esistono prodotti ecologici, ma solo meno dannosi di altri. Ogni prodotto (anche un bicchier d’acqua) comporta un invisibile «zaino ecologico» fatto di consumo di natura, energia e tempo di lavoro. 2) C OMPRA LEGGERO . Spesso conviene scegliere i prodotti a minore intensità di materiali e con meno imballaggi, tenendo conto del loro peso diretto, ma anche di quello indiretto, cioè dello «zaino ecologico». 3) C OMPRA DUREVOLE . Buona parte dei cosiddetti beni durevoli si cambia trop- po spesso. Cambiando auto ogni 15 anni, invece che ogni 7, ad esempio, si dimezza il suo zaino ecologico (25 tonnellate di natura consumate per ogni tonnellata di auto). Lo stesso vale per mobili e vestiti. 4) C OMPRA SEMPLICE . Evita l’eccesso di complicazione, le pile e l’elettricità quando non siano indispensabili. In genere oggetti più sofisticati sono più fra- gili, meno riparabili, meno duraturi. Sobrietà e semplicità sono qualità di bel- lezza. 5) C OMPRA VICINO . Spesso l’ingrediente più nocivo di un prodotto sono i chi- lometri che contiene. Comprare prodotti della propria regione riduce i danni ambientali dovuti ai trasporti e rafforza l’economia locale. 6) C OMPRA SANO . Compra alimenti freschi, di stagione, nostrani, prodotti con metodi biologici, senza conservanti né coloranti. In Italia non è sempre facile trovarli e spesso costano di più. Ricorda però che è difficile dare un prezzo alla salute delle persone e dell’ambiente. 7) C OMPRA PIÙ GIUSTO . Molte merci di altri continenti vengono prodotte in con- dizioni sociali, sindacali, sanitarie e ambientali inaccettabili. In Europa sta però crescendo la quota di mercato del commercio equo e solidale ( T RANSFAIR ). Preferire questi prodotti vuol dire per noi pagare poco di più, ma per i piccoli produttori dei paesi poveri significa spesso raddoppiare il reddi- to. 8) C OMPRA PRUDENTE . In certi casi conviene evitare alcuni tipi di prodotti o materiali sintetici fabbricati da grandi complessi industriali. Diversi casi hanno dimostrato che spesso la legislazione è stata modellata sui desideri delle lobby economiche, nascondendo i danni alla salute e all’ambiente. 9) C OMPRA SINCERO . Evita i prodotti troppo reclamizzati. La pubblicità la paghi tu: quasi mezzo milione all’anno per famiglia. La pubblicità potrebbe dare un contributo a consumi più responsabili, invece spinge spesso nella direzione opposta. 10) I NVESTI IN GIUSTIZIA . Ecco due esempi: finanza etica e impianti che consu- mano meno energia. In Italia puoi investire nelle MAG ( M UTUA A UTO G ESTIONE ) e nella Banca Etica. Investendo poi nell’efficienza energetica puoi dimezzare i consumi e i danni delle energie fossili come carbone e petrolio. P ER ULTERIORI INFORMAZIONI : «C AMPAGNA BILANCI DI GIUSTIZIA », Segreteria Nazionale Venezia Tel. 041.538.14.79 www.unimondo.org/bilancidigiustizia , bilanci@libero.it Etica Ambientale
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