Missioni Consolata - Giugno 2002
Signora Alda e signor Franco, voi contate numerosi parenti in Israele. Come vivono e come vi- vete l’attuale dramma del paese? Alda: con il terrore che succeda la tragedia. Quando avviene un at- tentato, non telefono più, perché è inutile... I parenti in Israele diver- gono dalle mie idee politiche; quel- le poche volte che ci telefoniamo, discutiamo. In Israele alcuni cono- scenti (che credevano nella strate- gia di «Pace adesso») oggi concor- dano con la politica di Ariel Sha- ron, perché esasperati dal terrore quotidiano. Franco: c’è forte preoccupazione per i giovani che hanno già fatto il servizio militare e che, tuttavia, pos- sono essere richiamati nell’esercito. Però ammiro le loro famiglie, per- ché vivono la precarietà quasi con normalità, continuando a lavorare. Gli ebrei hanno patito la «shoa» (olocausto), che ha coinvolto an- che le vostre famiglie. Esiste oggi un serio pericolo di un ritorno al- l’antisemitismo? Alda: il pericolo esiste, anche se non nelle dimensioni della «shoa»; questo perché c’è lo stato di Israele e le comunità ebraiche nel mondo si sono rafforzate. È da temere l’anti- semitismo politico-religioso: gli at- tacchi contro gli ebrei in Francia (circa 400 in 20 giorni) sono elo- quenti. Vi sono pericoli anche in Russia, Polonia, Germania. In Italia noi ebrei ci sentiamo tutelati dallo stato; però non siamo tranquilli. Franco: con la globalizzazione si possono diffondere, ad enorme ve- locità, delle informazioni fittizie su- gli ebrei: informazioni che influen- zano negativamente i comporta- menti di molti «che non sanno». Esiste anche il pericolo di un an- tisemitismo verso persone che non hanno niente a che fare con lo stato di Israele. Il privilegiare immagini virtuali (non fatti) genera sentimen- ti ostili con conseguenze imprevedi- bili. Ciò serve politicamente a qual- siasi estremista (nazisti, integralisti musulmani o di altro credo), per ac- quisire un forte ascendente su mas- se insoddisfatte, per gestirne le fru- strazioni al fine di ottenere potenza e ricchezza. Servono capri espiatori, colpiti e criminalizzati indiscrimina- tamente senza alcun presupposto razionale. Ecco un esempio: «Un signore cammina nella civilissima Parigi dei Champs Elisées tra fiumi di turisti; porta una borsa di plastica con il di- segno del candelabro rituale, presa in una boutique del Marais. Tre ma- grebini sui 15 anni, i capelli rasi, lo affiancano, sputano per terra e gri- dano “sporco ebreo!”, guardando- 38 GIUGNO 2002 CONSOLATA MI SS IONI L’opinione di ebrei italiani «Simmetria fatale» Lei opera nell’ebraismo italiano dall’età di 15 anni; si riconosce nel movimento «Shalom Achshav» (Pace adesso); è segretaria di redazione di «Ha-Keilà» (La comunità), giornale ebraico, edito a Torino. Lui, consulente aziendale, è agnostico in seguito alle tragedie che hanno colpito la sua famiglia durante le «leggi razziali» (fascismo); è impegnato nel dialogo interculturale. L’opinione di Alda Segre e Franco Debenedetti , ebrei di Torino. a cura di Francesco Bernardi Sharon Arafat
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