Missioni Consolata - Giugno 2002
vita austera; ma, per farsi fotografa- re, allungano lamano e con lo sguar- do lasciano capire che l’offerta è do- verosa. Allorché, dalla riva opposta del Gange, il sole inizia a sorgere e una scia luminosa attraversa l’acqua, chi è di spalle si volta e saluta l’astro na- scente. Il gesto commuove. Lasciato il ghat principale e spo- standosi a destra si giunge ai burning ghat , cioè i luoghi dove avvengono le cremazioni dei cadaveri. Non è ri- spettoso avvicinarsi troppo, ma si ri- conoscono immediatamente per il fumo e le cataste di legna. Ogni pi- ra ammassa 550 chili di legno, il cui costo è abbastanza elevato. La cremazione è il rito funebre in- duista attraverso il quale il corpo ri- torna agli elementi di cui è compo- sto. Vengono in mente le parole di una liturgia cattolica: «Ricordati che sei polvere e polvere ritornerai». Il rito è in parte sconcertante, per- ché avviene a poche decine di metri da un gruppo di ragazzini che gio- cano tra una fila di panni stesi ad a- sciugare e centinaia di persone che compiono abluzioni: proprio come se non ci fosse un confine tra vita e morte, ma tutto appartenesse ad un ciclo che continua a scorrere. È altresì importante ricordare che la composizione batteriologica del- l’acqua del Gange è stata studiata da numerosi scienziati. È infatti diffici- le accettare la «purezza» di un fiume che ospita brandelli di cadaveri, schiume di saponi ed escrementi di vacche e bufali (anch’essi si lavano). Ebbene, prelevando un campione d’acqua per lasciarlo in un barattolo chiuso, si è accertato che solo dopo due anni nascono dei microrganismi e il liquido incomincia a marcire. L a mattinata è trascorsa. Nel po- meriggio la vita continua sulle sponde del Gange. Dopo alcune o- re trascorse in questo luogomagico, anche i venditori ambulanti sem- brano essersi stancati di offrire la lo- romerce. «Bei colori con timbrini... Ah, italiano! Bene, compra: colori bellissimi...». Mi domando come avrà fatto que- sto ragazzo ad acquisire un accento così spiccatamente romano. Ma il turismo fa miracoli... Sono simpati- ci questi venditori: sembrano più appagati dall’intrattenere lo stranie- ro che dal fare affari. Per il visitatore occidentale assi- stere a scene di povertà crea un for- te senso di colpa. Si è abituati a pen- sare che chi non possiede un paio di scarpe o chi ha una maglietta logo- ra sia infelice. Personalmente riten- go che chi sa vivere senza possedere troppo conosce sicuramente la feli- cità. Per noi, provenienti da una so- cietà in cui l’economia detta legge, il denaro è diventato indispensabile: sarebbe impossibile immaginare u- na vita senza soldi. Certamente il denaro è una risorsa importante: senza di esso non avrei potuto, per esempio, compiere l’esperienza che sto descrivendo. Ma la ricchezza in- teriore, in occidente, non sembra es- sere cresciuta in modo proporzio- nato a quella esteriore. C ulture diverse, mi dico. Da un lato, la cultura occidentale, che ha rivolto attenzione ed energia, stu- dio e ricerca all’esterno e ha ottenu- to progresso, scienza, tecnologia, di- menticando però i valori propri del- l’umanesimo; dall’altro, la cultura orientale, che ha coltivato il sé inte- riore, raggiungendo una profondità spirituale... a scapito di impianti fo- gnari, tubature idrauliche, cure me- diche e alfabetizzazione. Riconoscere le contraddizioni e superarle in una visione d’insieme è crescere. E sapere che ogni esisten- za ha un senso e un fine, perché ap- partiene alla Vita ed è mossa dall’E- nergia che tutto permea, significa di- ventare consapevoli... Varanasi mi ha accolta, chieden- domi di restare in ascolto. Qualcosa è accaduto dentro di me ed io con- tinuo ad ascoltare, in silenzio. MISSIONI CONSOLATA 28 GIUGNO 2002 Reincarnazione, karma, dharma La religione induista fonda i suoi principi sui concetti di reincarnazione, karma e dharma. La reincarnazione , sebbene esistano varie interpretazioni, è il ciclo di e- sistenze attraverso il quale si manifesta l’energia cosmica cui ogni essere è sottoposto per poter tornare alla fonte originaria. Il karma (legge di causa ed effetto) è il principio che guida il ciclo delle reincarnazioni; in base a come un essere si è comportato nella sua esi- stenza, si reincarnerà in una forma o in un’altra nella vita successiva. Stret- tamente connesso al karma, perché da questa legge è determinato, è il si- stema castale. Quattro le caste in cui si divide la società indiana. Ancora oggi alcuni divieti che il sistema in caste impone, come il matrimonio tra uomo e donna di caste diverse, sono ritenuti immodificabili, come una leg- ge di natura. Il dharma è la legge del dovere, il dovere di ogni essere di accettare, a- gire e compiere il proprio destino per poter evolvere spiritualmente. Questi concetti non appartengono ad un sapere filosofico speculativo, ma sono linee guida per la condotta quotidiana. Varanasi (India)
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