Missioni Consolata - Giugno 2002
go: FrancescoCostanzo, nato a Reg- gio Calabria. «Arrivai in Argentina nel 1948. Ma ho ancora molti familiari in Ita- lia; in Calabria, ma anche a Volpia- no, in provincia di Torino, dove vi- vono i miei due nipoti». Pensa di tornare in Italia, signor Francesco? «Non ha visto quanti anni ho? Ne ho 80. Comunque vada, ormai starò qui». La voce di Francesco è ferma, ma gli occhi tradiscono l’emozione. IL GRANDE FURTO «Sono qui - racconta l’anziano im- migrato - per vendere i pochi dolla- ri che mi sono rimasti. Debbo ven- dere per pagare i debiti, ma anche per mangiare. Nessuno ha fiducia nella nostra moneta, ma dopo la “pesificazione” dell’economia non c’è altra soluzione per vivere». Quanto ha influito la parità tra pe- so e dollaro in vigore dal 1991 fino all’inizio di quest’anno? «La con- vertibilità doveva essere una misura temporanea per salvarci dall’iperin- flazione. Una volta raggiunto lo sco- po, avrebbe dovuto sparire e il cam- bio essere flessibile, con il dollaro li- bero di fluttuare». Pare che in poco tempo siano u- sciti dal paese qualcosa come 130 miliardi di dollari, una somma qua- si pari al debito estero argentino. È così?, chiedo a Francesco. «Già un anno fa, fiutando il crol- lo del sistema, le imprese locali, le multinazionali, i politici hanno ini- ziato a portare all’estero i loro de- positi bancari. Altre somme rilevan- tissime sono state prestate dalle ban- che ad uno stato che si sapeva a ri- schio insolvenza. A questo punto, per evitare il crollo del sistema ban- cario, il ministro Cavallo ha dovuto instaurare il corralito , in base al qua- le ogni correntista non può preleva- re il proprio denaro, se non in mi- sura minima». E poi tutti i depositi in dollari so- no stati trasformati in pesos ... «Ov- vio, i dollari sono oramai tutti fuori dal paese. Tutta questa vicenda è un grande furto ai danni del popolo ar- gentino, prima da parte del governo e poi delle banche». Senza dimenti- care il Fondo monetario internazio- nale... «Sì, ovviamente. Ma l’Fmi fa il suo lavoro. Lui dice: io ti do i soldi a queste condizioni. Chi è il Fondo monetario? Gli stati più industria- lizzati, che non ti danno mai nulla per nulla». ALLA RICERCA DI «UN» FUTURO In Italia si fa un gran parlare dei movimenti popolari del- l’Argentina: prima i pique- teros , poi i cacerolazos . Insomma, sembra che la sventura abbia molto uni- to la gente. Francesco, è d’ac- cordo? «No, non lo sono. Fino a poco tempo fa, ognuno pensava soltanto a se stesso e non si preoccupava de- gli altri. Adesso inizia la solidarietà, perché la crisi sta colpendo tutti i ce- ti e non soltanto quelli più bassi. Se il popolo fosse stato intelligen- MISSIONI CONSOLATA 22 GIUGNO 2002 CACEROLA : è «la pentola da cucina»; da cui il nome di «cacerolazo», ma- nifestazione di protesta popolare durante la quale la gente si fa sen- tire picchiando sulle pentole; ha a- vuto un’eco internazionale con le proteste del dicembre 2001 CORRALITO : letteralmente è «il re- cinto»; il corralito bancario, in- trodotto dal ministro Cavallo, li- mita fortemente i prelievi bancari da parte dei clienti, stimati in più di 3 milioni; la misura, con- fermata dal governo Duhalde, mira ad evi- tare il tracollo del siste- ma finanziario ESCHRACE : significa mettere in piazza la storia di una per- sona compromessa con la dit- tatura militare, ma rimasta a piede libero; sono varie le moda- lità dell’ eschrace : manifesti affis- si per le strade, assembramenti ru- morosi sotto la casa della perso- na, ecc. GATILLIO FÁCIL : letteralmente il «gril- letto facile» della polizia argenti- na, mostrato anche durante le pro- teste dello scorso dicembre (con 30 morti); nel 2001 hanno perso la vita per spari «facili» delle forze dell’ordine 220 persone PATACONES : sono buoni cartacei e- messi dalle province argentine al posto del denaro reale; attual- mente ci sono in circolazione 20 tipi di buoni (ciascuno con un pro- prio nome), quasi uno per pro- vincia (sono 23 le province ar- gentine) PIQUETEROS : indica i disoccupati che protestano con pic- chetti che bloccano le strade principali; il movimento è nato nel 1996, all’epoca delle privatiz- zazioni del presi- dente Menem (*) TRUEQUE : è una forma evo- luta di baratto; i «club di true- que» (nodi) sono luoghi dove le persone (produttrici e consuma- trici al medesimo tempo) si scambiano beni e servizi senza u- tilizzare il denaro (**) VILLAS MISERIAS : così sono chiama- te, in Argentina, le baraccopoli al- le periferie delle città Pa.Mo. (*) Dei «piqueteros» parleremo nella puntata di luglio-agosto di questo re- portage dall’Argentina. (**) Al «trueque» dedicheremo l’artico- lo di settembre. Glossario argentino
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