Missioni Consolata - Giugno 2002
MISSIONI CONSOLATA 19 GIUGNO 2002 B uenos Aires . Avenida Rivada- via sembra la via di una gran- de metropoli occidentale: marciapiedi affollati, insegne lumi- nose, boutiques, librerie e bar ele- ganti. Eppure, a ben guardare, le differenze ci sono e non sono poche. Ad esempio, i cartelli «se alquila» e «se vende» esposti sui balconi del- le case: non sono tanti, sono troppi. La gente, strangolata dalla crisi, ten- ta di vendere i propri appartamenti, ma nessuno ha i soldi per comprare. Le banche sono tantissime. Alcu- ne sono argentine, ma la gran parte sono straniere: Banco de la Nacion Argentina, Banco Galicia, Banco Sudameris, Banco Francés, Banco Rio, Boston Bank, Citibank, Banca Hsbc, Banca Nazionale del Lavoro e molte altre. Qualche anno fa arri- varono qui inmassa, attratte dai mi- rabolanti guadagni promessi dal si- stema ultra-liberista messo in piedi dal presidente Carlos Menem. Og- gi tutte le banche vorrebbero chiu- dere i battenti e scappare dal paese. Gli istituti di Avenida Rivadavia sono stati più fortunati di quelli lo- calizzati in centro, non lontano da Plaza de Mayo . Là le banche si sono trasformate in fortini assediati, qui la gente si è limitata ad imbrattare qualche vetrata: «bancos ladrones», «maldidos bancos». A poca distanza dalla Banca Na- zionale del Lavoro, si dipana una lunga fila di persone. Copre larga- mente l’angolo della via che sbocca su Rivadavia e si allunga per molti metri fino all’entrata del Banco Pia- no . Stretto tra un negozio di scarpe e uno di elettrodomestici, a due pas- si da un McDonald’s, il Banco Pia- no non è un vero istituto di credito, ma una «casa di cambio». E, in quanto tale, ha meno restrizioni di una banca normale. ITALIANI Mi avvicino per fare qualche do- manda. «Cosa vuole che le raccon- ti? - mi dice una coppia di signori immigrati da Genova -. Lo può ve- dere con i suoi occhi quello che sta succedendo. Qui ci sarà la coda per tutto il giorno, fino alla chiusura. La gente ha lavorato tutta la vita, ha messo i risparmi in banca ed ora che succede? Le banche non ti restitui- scono il denaro. Il tuo denaro! A Genova abbiamo fratelli e so- relle, ma non torneremo in Italia, perché, grazie aDio, nostro figlio ha un lavoro e così la sua famiglia». Nel giro di pochi minuti si avvici- nano altre persone; quasi tutte par- lano o intendono l’italiano e voglio- no dire la loro. «Tutta l’Argentina ormai è unma- nicomio. Non si capisce più niente: non c’è lavoro, non ci sono medici- ne, non c’è cibo nel paese che era il granaio del mondo. E i poveri sono sempre più poveri, oltre che in co- stante crescita...». Un signore di una certa età mi ti- ra per la maglietta e mi mette sotto gli occhi la sua carta d’identità. Leg- In alto: fila davanti al «Banco Piano», in Avenida Rivadavia. Sopra: il fortino della «Citibank». A lato: l’obelisco. (continua a pagina 22)
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