Missioni Consolata - Maggio 2002

MISSIONI CONSOLATA 65 MAGGIO 2002 pescava... e si arricchiva. Acquistò un’altra imbarcazione, molto più capace, che trasportava larghe reti, zeppe di storioni. La vita sorrideva al pescatore di storioni. Il cerchio della fortuna ruotava a dovere con molto denaro, e per un lungo periodo. P oi le cose cambiarono. Poiché lo storione scarseggiava, la macchina della fortuna perdeva colpi, sino a fermarsi. Il pescatore si ritrovò a condurre una vita povera. Il ricavato gli permetteva, a malapena, di comprarsi due pani e poche uova. La bellezza del luogo era rimasta intatta, ma il bisogno impediva al pescatore di coglierla. Qualcosa s’era rotto nel meccani- smo armonico del meraviglioso fiume. Al pescatore non restava altro che pensare alla fortuna dei tempi andati. Un giorno la situazione, già precaria, precipitò del tutto. La necessità indusse il pescatore a trovare uno sbocco economico altrove. Però non riusciva a capacitarsi perché, dopo tanti anni di fedeltà, il fiume gli avesse voltato faccia! Prima di andarsene, volle salutare il saggio del villaggio, che abitava sulla collina più alta. Il vecchio lo accolse con grande fervore, lo fece accomodare, gli diede da bere e gli chiese: «Come mai sei venuto fin quassù? Di solito, chi sale a trovarmi è perché ha deciso di andarsene dal paese: c’è chi parte per nuove avventure e chi, invece, per necessità!». Il pescatore di storioni raccontò tutto. I l saggio disse: «Montagne e colli- ne, mari e fiumi, ogni volta che li guardiamo, sembrano uguali al giorno precedente. Però cambiano. E chi ci vive dentro, il mutamento lo sente, eccome! Lo sentono i pesci del fiume e gli animali della collina. Anch’essi sono costretti ad emigrare. Ma è l’uo- mo, forse senza saperlo, che costrin- ge altre creature a spostamenti forzati e, talora, alla morte. L’uomo, con un comportamento sen- za regole, può distruggere tutto: è in gioco l’av- venire di tutti». «Amico mio - disse ancora il saggio -, quando la vita ti sorrideva, gioivi solo per i guadagni, le barche nuove, le reti cariche, e non pensavi alla sorte dello storione! Così hai rotto l’equilibrio naturale della sua vita. E oggi il fiume non dona più storioni...». Tutte le ingordigie e gli egoismi si ritorcono contro l’ingordo ed egoista. Proprio come recita il proverbio: «Chi troppo vuole nulla stringe».

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