Missioni Consolata - Maggio 2002

«Io lo seppi dopo, ma comunque non immaginavo che Maria non sa- rebbe più tornata. Per 8 anni ho at- teso che lei bussasse alla porta. I pri- mi anni non volevo muovermi dalla casa perché pensavo: se ritorna, non mi trova... Poi, era il 1984, feci un’in- tervista con una troupe televisiva i- taliana che mi chiedeva se stavo an- cora attendendo mia figlia. Io rispo- si di sì. Ma in seguito, con il passare del tempo, con le informazioni che a mano a mano venivo a sapere, ini- ziai a rendermi conto che non era co- sì. Però mai ho abbandonato la lot- ta per cercare la verità e ottenere giu- stizia. Al contrario, credo di aver lavorato ogni giorno di più». «Dopo che ebbero portato via mia figlia e mio genero, dall’aprile del 1977 cominciai a frequentare “l as Madres de Plaza de Mayo ”. Sono ormai 25 anni che partecipo a quel- la simbolica marcia attorno alla pi- ramide di Piazza di Maggio: ogni giovedì c’è qualcuna di noi. Nei primi momenti, volevo arren- dermi. Invece le altre donne mi fe- cero coraggio. Ancora di più quan- do si scoprì che non ero soltanto mamma, ma anche nonna...». IL FURTO DEI BAMBINI «Seppi che, quando sparì, mia fi- glia era incinta e che, mentre era rin- chiusa all’ Esma («Escuela de mecá- nica de la armada», la scuola di mec- canica della marina, uno dei 365 centri clandestini di detenzione ), partorì un figlio. Lo scoprii per caso, dopo alcuni anni, quando incontrai sull’autobus una sua amica psicolo- ga. Poi ebbi la conferma dalle rivela- zioni di un militare pentito». Bimbi rubati dagli stessi aguzzini dei genitori! Non c’è fine all’orrore... «Sì, è questo che fecero. L’altro ie- ri mi hanno chiesto se li vendevano. Non credo. Avevano una lista di fa- miglie che volevano avere un bambi- no. Potevano essere militari o loro a- mici. Se le vittime avevano dei bambini, i militari li abbandonavano o li la- sciavano ai vicini. Se invece le donne erano incinte al momento del seque- stro, facevano nascere il bambino nel centro di detenzione». E poi? «Il bambino stava con la mamma al massimo quattro giorni. Poi le di- cevano che lo avrebbero dato alla sua famiglia, invece...». Che fine facevano le mamme? «La fine degli altri: un viaggio in aereo. Arrivati sopra il mare o sul Rio de la Plata, le persone venivano but- tate giù. Vive o, nei casi più fortuna- ti, dopo una iniezione di Pentotal». E quante persone hanno subito questa sorte? «Non lo sappiamo... Migliaia, per- ché ora si sa che anche l’esercito ha fatto lo stesso. Ma il corpo peggiore era quello della marina». MISSIONI CONSOLATA 52 MAGGIO 2002

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