Missioni Consolata - Maggio 2002

P rima di entrare in sta- zione, il treno prove- niente daMosca offre una bella panoramica del cremlino di Kazan’. È il nu- cleo più antico della città, su un’altura che sovrasta la confluenza dei fiumi Ka- zanka e Volga. Si tratta d’un cremlino sui generis : accanto alla caratte- ristica siluetta della catte- drale, si scorge la mole di un grande edificio in costruzione, irta d’impal- cature e dall’aspetto di moschea. Un tempo, più o meno nello stesso luo- go, si trovava la leggendariamoschea Kul-Sherif, dagli ottominareti, le cui forme fantasiose pare abbiano ispi- rato gli architetti che costruirono la cattedrale di San Basilio a Mosca, a commemorazione della presa di Ka- zan’ da parte dei russi nel 1552. Do- po tanti secoli, si è deciso di riedifi- carla, anche se il progetto originario è andato perduto. Dal 14° piano dell’Hotel Tatar- stan, si può ammirare la città in tut- ta la varietà di strade e acque. Non passa inosservata l’insolita commi- stione di campanili e minareti, seb- bene chiese e moschee non si trovi- no le une accanto alle altre, bensì in quartieri diversi. Uno dei monumenti più caratteri- stici del cremlinodi Kazan’ è una tor- re a gradoni, pendente quasi come quella di Pisa. Prende nome dalla principessa Sjujumbekì (1516-1565), moglie dell’ultimo khan tatarodi Ka- zan’. Quando Ivan il Terribile con- quistò la città, essa fu fatta prigionie- ra e portata aMosca insieme al figlio. Famosa per bellezza e intelligenza, e- ra così amata e ammirata dalla gente che intorno a lei sono nate numero- se leggende, ancora vive nella tradi- zione popolare. Con la conquista russa, i tatari so- no stati spinti fuori dell’abitato, sul- le sponde del lago Kaban, ora parte integrante della città. Qui è sorto il «sobborgo dei tatari». Solo a partire dal 1767, dopo la vi- sita di Caterina II aKazan’, si consentì di costruire le mo- schee. Così l’imperatrice po- se fine alla più che bicente- naria discriminazione nei confronti dei tatari: i russi li avevano fatti allontanare dal- le rive dei fiumi, avevano tol- to loro le terre migliori; Ca- terina, invece, capiva l’im- portanza di quei sudditi e il ruolo che avrebbero potuto svolgere nel- l’intrecciare relazioni commerciali con l’Asia centrale musulmana, ver- so cui la Russia aveva mire espansio- nistiche. C on l’arrivo dei bolscevichi le sorti delle due comunità reli- giose sono state accomunate nella persecuzione: non ha rispar- miato né cristiani né musulmani, né russi né tatari. Nel 1943, durante la guerra, per dare nuova linfa al pa- triottismo dei russi, Stalin restituì al- la chiesa ortodossa un ruolo ufficia- le; anche l’islam ottenne un ricono- scimento analogo. Con la fine del regime comunista, si è temuto che, sull’onda del pro- K A Z A K I S T A N Bielorussia UCRAINA F E D E R A Z I O N E R U S S A V o l g a D o n Kama U r a l Volga C A U C A S M O N T I U R A L I M O S C A Volgograd Nizhniy Novgorod KAZAN' Samara Kirov Perm Orsk Rostov Astrakhan Una splendida vista di Kazan’ dalle rive del Volga.

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