Missioni Consolata - Maggio 2002

jure», ha i suoi porti pieni di navi container che arrivano dal Golfo, ma anche dall’Europa. Le Ong oc- cidentali riescono a promuovere progetti di cooperazione solo in questa fetta di Somalia. Che, vale la pena di ricordarlo, è l’unica davve- ro pacificata. Voci sempre più insi- stenti dicono che la British Airways , la compagnia di bandiera inglese, presto inaugurerà un volo Londra- Hargheisa. AMogadiscio non vola- no nemmeno i colombi. Annusando l’aria, i nostri com- menti sono due: o siamo finiti in un covo di pazzi, che prima o poi qual- cuno da Mogadiscio spazzerà via, oppure qui hanno scoperto la «via africana alla pacificazione». Certo è che il Somaliland, giorno dopo gior- no, ci appare da un lato più strano e dall’altro più credibile. A Boroma, che rispetto a Berbe- ra è a sud e beneficia di un clima go- dibilissimo, incrociamo un inge- gnere italiano, con un curriculum vi- tae invidiabile. Ama il suo lavoro e l’Africa. Quindi ha deciso di fare per qualche tempo il cooperante. «Sono qui da qualche anno - dice -. Ogni giorno vedo aprire nuovi piccoli negozi e ogni giorno au- mentano i prodotti che in quei ne- gozi vengono venduti. Ci sono sem- pre più auto in circolazione. La gen- te si veste meglio, mangia meglio. Sanno approfittare delle opportu- nità che arrivano dalla cooperazio- ne internazionale. E sai cosa signifi- ca tutto ciò?». «No», rispondo. «Che il Somali- land è un paese che cresce rapida- mente, che migliora il livello di vita e di istruzione e che, un domani, se la Somalia dovesse diventare una repubblica federale la classe diri- gente arriverà da qui, dal Somali- land». In effetti, mentre a Hargheisa i giovani studiano, a Mogadiscio si arruolano nelle milizie armate. E mentre gli ex miliziani del nord so- no tornati a lavorare la terra, quelli del sud non sanno nemmeno più come si tiene una zappa. TRA «CHAT» E «CLAN» In tutta questa storia, un piccolo capitolo a sé meritano il chat e il clan . Il chat è quell’erba tanto cara al QUANDO FARE CINEMA È UNA COSA SERIA I 20 ANNI DELLA «N OVA -T» Due decenni di reportage dal pianeta, sui problemi della globalizzazione, i drammi del Terzo mondo, i temi dello spirito. di Luca Rolandi T orino. Chilometri di nastro magnetico attraversano le frontiere sociali, etni- che, religiose e culturali per raccontare il mondo arabo, l’America Latina, l’Africa, attraverso le parole e le esperienze di chi, in questi paesi, vive e opera. Oltre 5.000 ore di girato in più di 80 paesi del mondo. È questa la prima eredità di un progetto nato, quasi per caso, nel 1982, dall’intuizione di un cappuccino, padre Ottavio Fasano. NOVA-T (Nuove Terre) da quell’anno fatidico di strada ne ha fatta moltissima. Nei primi anni di vita ha lavorato molto nel mondo delle mis- sioni per raccontare quella parte dell’umanità dimenticata e afflitta da carestie, guerre, povertà. NOVA-T ha realizzato documentari «senza frontiere», atti a testi- moniare l’attività di promozione sociale e umana svolta da Organizzazioni non governative e da istituti religiosi impegnati nella missione ad gentes . La società dei frati cappuccini della provincia di Torino all’inizio ha lavorato molto nel Terzo mondo, poi negli anni ha spostato il suo raggio d’azione anche nel settore educativo, catechistico, di promozione della fede alla luce delle storie di santità, note e meno note. Le telecamere della NOVA-T hanno filmato le vie della fede, della cultura, della guerra e della pace, documentato le bellezze e le miserie del mondo, con un occhio sempre attento all’uomo (i suoi bisogni, le sue pene, le sue speranze). Un percorso che racconta grandi figure religiose: da San Francesco a papa Giovanni Paolo II, dai santi sociali torinesi ai missionari martiri nelle terre di fron- tiera. Tante finestre aperte sul mondo e realizzate con i più moderni strumenti tecnologici, audiovisivi e multimediali. In vent’anni di lavoro, faticoso e senza onori, vissuto con passione dai suoi dipen- denti, collaboratori, registi, amici, missionari, molte sono state le collaborazioni di prestigio, realizzate con istituzioni civili e religiose e con grandi protagonisti del mondo del cinema e del teatro. Negli anni Novanta, con il trasferimento nella suggestiva sede di Via Ferdinando Bocca, in un ex convento e chiesa parrocchiale, all’inizio della salita che porta alla basilica di Superga, la ricerca di nuovi stimoli e la volontà di crescere pro- fessionalmente hanno portato NOVA-T a partecipare alle principali rassegne del settore e a creare sinergie con distributori e produttori di profilo internazionale. Prende il via la stagione d’importanti collaborazioni. Con la serie « Popoli e Luoghi dell’Africa », nel 1996 NOVA-T trova in Superquark della RAI il primo importante cliente nazionale televisivo: è l’inizio di un interesse verso la società torinese, che culminerà con la co-produzione NOVA-T e RAIGIUBILEO di « Padre Pio. Uomo di Dio», video ufficiale per la bea- tificazione del frate di Pietrelcina. Nel 1998, l’ostensione della Sindone a Torino, offre l’occasione di realizzare, con l’Euphon, « L’Uomo dei dolori. La Sindone di Torino» , video ufficiale dell’even- to. Nel 2000 escono due importanti co-produzioni: « Conoscere la Sindone » (NOVA-T, Arcidiocesi di Torino ed Euphon) e « Giovanni Paolo II. Quasi un’au- tobiografia» (NOVA-T, Centro Televisivo Vaticano, Euphon). Nel 2001 è la volta de «Una giornata al Concilio», rilettura critica e divulgativa dell’evento che ha cambiato la chiesa, il Vaticano II, realizzato in collaborazione con il Centro televisivo Vaticano e l’Istituto Luce di Roma, del documentario «I fioretti di San Francesco» . Ed infine gli episodi della serie per la T V «Guerre dimenticate» , dedicata a sei conflitti africani semisconosciuti ma, comunque, terribili. E la sfida di NOVA-T prosegue con l’arrivo di molti lavori tra i quali spiccano i documentari sul beato Ignazio da Santhià (il cappuccino piemontese che Giovanni Paolo II canonizzerà domenica 19 maggio 2002) e il film sul beato Giuseppe Allamano, dove si racconta l’affascinante storia del fondatore dei missionari/e della Consolata. Un uomo che non si mosse mai da Torino, eppure abbracciò il mondo. NOVA-T srl, via F. Bocca, 15 - 10132 Torino tel. 011.899.14.00 - fax 011.898.70.98 E-mail: info@nova-t.it www.nova-t.it

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=