Missioni Consolata - Aprile 2002
MISSIONI CONSOLATA 8 APRILE 2002 questa famiglia può riu- scire ad essere per i figli un modello di sobrietà, solidarietà e responsabi- lità, indispensabili alle giovani generazioni. Queste hanno bisogno di modelli seri, per soste- nere l’urto con il mondo dell’opulenza sfrenata, del consumismo (anche ses- suale), del pendolarismo (anche affettivo), della flessibilità (anche nei vin- coli coniugali), dell’indif- ferenza. Ave Baldassarretti Fano (PS) «In un mondo siffatto - stigmatizza ancora op- portunamente la lettrice - la parola d’ordine è PROI - BITO PROIBIRE , perché tutto è relativo, tutto è cultura, tutto è lecito, tut- to è degno di considera- zione, rispetto e tolleran- za. Compresa la porno- grafia, la pedofilia, il turismo sessuale, i siti in- ternet dedicati agli “ap- passionati” di sevizie ai neonati?». I «puntini» sui musulmani Egregio direttore, il 24 gennaio scorso si riu- nirono ad Assisi i rappre- sentanti delle principali religioni a pregare per la pace: erano monoteisti e animisti. Li univa un’idea superiore e universale. Noi (che crediamo in un solo Dio) siamo più vi- cini ad ebrei e islamici; ma riconosciamo in Gesù il Dio che si è fatto uomo e ha patito la croce per redi- merci dal peccato. Il suo messaggio è la nostra leg- ge ed è la rivelazione, che Gesù ha detto di predica- re a tutte le genti. È una rivelazione divina: quindi definitiva e non ha biso- gno di ulteriori comple- menti. Gli islamici considera- no rivelazione il corano di Muhammad, il quale dice di averla ricevuta da Dio attraverso l’arcangelo Ga- briele. Nella libertà di reli- gione noi rispettiamo il lo- ro credo, ma non lo condi- vidiamo. Inoltre essi non hanno un’autorità supe- riore che indichi cosa bi- sogna credere; quanto lo- ro dicono gli studiosi co- ranici, magari con affermazioni contraddit- torie secondo i casi e i tempi, può diventare ve- rità cui si vincolano. Per la legge italiana c’è parità tra uomo e donna, mentre gli islamici inten- dono la donna soprattutto come un mezzo per avere discendenza. E sono suc- cubi della «legge islami- ca», successiva a Muham- mad, che detta norme a volte incivili. La stampa cattolica, sot- to il pretesto dell’acco- glienza e tolleranza, non è esplicita; versa tanta ac- qua sul fuoco pro bono pacis , guarda solo al poco che ci unisce e non al tan- to che ci divide. Da quello che vi si legge c’è da pen- sare che la religione isla- mica sia anch’essa vera, che la fede degli islamici è buona come la nostra. Il corano ha la stessa auten- ticità della bibbia. Se di- cessimo il contrario, li of- fenderemmo. Forse gli islamici sono più religiosi di noi; ma noi per loro siamo degli infe- deli ed essi per noi sono gente di un’altra religione. Forse fra qualche secolo ci capiranno, per ora no. Ora ci disprezzano con u- na punta di odio, che è dettato in tutta coscienza, e va rispettato. Noi non capiamo la religiosità de- gli islamici: tutti, in perfet- ta fila, pregano più di noi, anche se le donne non so- no in mezzo a loro. Io ci vedo anche tanto formali- smo, molta convinzione, ma anche tanta usanza tradizionale. Muhammad è profeta in senso biblico? Veramente il corano è stato recapita- to dall’arcangelo Gabrie- le? Ditecelo, per favore. La maggioranza dei cat- tolici non ha capito se i musulmani sono fratelli o concorrenti e non sa, su ciò che ci divide, come comportarsi e cosa crede- re. Ogni tanto capitano dei fatti gravi che ci lascia- no perplessi. Mai una vol- ta che, durante un’omelia, si senta parlare di islam, anche per mettere le mani avanti e aprire gli occhi ai cattolici disinformati. Perché non mettete i punti sulle «i»? Lettera firmata Lettera importante quanto «delicata». Lo studioso Maxime Rodinson definì Muham- mad un profeta armato di scimitarra. In tal caso, il fondatore dell’islam non è un profeta secondo lo spirito biblico dell’a- more. Né lo fu, ad esem- pio, Elia, quando scannò i profeti di Baal [divinità della natura in Siria-Pale- stina] (cfr. 1 Re 18, 40 ). «Veramente il corano è stato recapitato dall’ar- cangelo Gabriele?». For- se non è costruttivo do- mandarlo. Infatti i mu- sulmani potrebbero subito replicare: «E chi vi dice che l’angelo abbia annunciato a Maria che sarebbe divenuta madre di Dio?». Così le dispute religiose continuerebbe- ro, sterili, all’infinito! Riteniamo che il con- fronto fra «noi» e «loro» (previa mutua conoscen- za culturale-religiosa) debba riguardare soprat- tutto le leggi dello stato e il mancato rispetto dei di- ritti umani (libertà, reci- procità, uguaglianza) in ogni angolo del mondo: un’autocritica musulma- na è importante... Impor- tante è pure conoscere le possibili conseguenze dei «matrimoni misti». Altri temi su cui con- frontarsi sono la demo- crazia e la «modernità», argomenti temuti da tanti leaders musulmani. Ecco i «punti neri» Caro direttore, Missioni Consolata è bella, ma ha dei «punti neri». Sono anziano, però, nel leggere P AOLO M OIOLA , ritorno giovane, quando leggevo L’Unità dei comu- nisti e dei catto-comunisti,
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