Missioni Consolata - Aprile 2002

S S u Missioni Consolata di gennaio 2002 leggo «la parabola di Lu- ca» attualizzata. Ed ecco che un co- munista viene a darci la lezione del «buon samaritano», votando contro la guerra in Afghanistan. Beh, pro- prio un comunista? Quando l’Unio- ne Sovietica invase l’Afghanistan (e lo fece per conquistare il paese ed instaurarvi il regime comunista), da che parte stava quel comunista? Le bombe sovietiche erano di cartape- sta? Nel regime sovietico non c’era po- sto per la pietà, sopraffatta da ben altri sentimenti; e a chi la pensava diversamente e non si sottometteva era riservato un trattamento specia- le: gulag, gulag, e ancora gulag ! Ce ne siamo scordati? Si legga «Arcipe- lago Gulag» di Aleksandr Solzenicyn. Nell’ottobre scorso l’America ha intrapreso l’azione bellica in Afgha- nistan, perché terribilmente provo- cata e con ben altri propositi da quelli dell’Urss: primo fra tutti quel- lo di combattere il terrorismo. Per questo ha avuto quasi un universale sostegno. L’intento, poi, di conver- tire alla democrazia un paese mu- sulmano è impresa ardua. Ora, dopo tre mesi di bombardamenti, la pro- secuzione del metodo di lotta al ter- rorismo va certo ripensata. Non sono uno scrittore; reagisco istintivamente quando vengo tirato per la barba, ormai bianca. Mi definisco un cri- stiano credente, non indif- ferente al senso di pietà u- nito al timor di Dio. Ram- mento al comunista della «parabola» che la maggior par- te delle organizza- zioni umanitarie nel mondo ha un’impronta cristia- no-cattolica... Anch’io ho una sto- riella da raccontare. Eccola: «Ricordo un na- tale, trascorso in India con le suore di Madre Teresa. Eravamo a cena e suonarono alla porta. Una suora andò ad aprire e ritornò con un cestino, che mise sul tavolo senza scoprirlo. Tutti pensarono che contenesse dei doni. Poi guardammo dentro e scoprimmo che c’era un bambino che dormiva. Tutte le suo- re, piene di gioia, esclamarono: “Ge- sù bambino! Gesù bambino è venu- to tra noi!”. E dire che avevano 500 bambini nell’orfanotrofio...». Il rac- conto è del vescovo Paolo M. Hnili- ca. A. D E A NGELI - A LBA (CN) Grazie della testimonianza squisita- mente missionaria e grazie anche del- l’invito alla coerenza. Durante l’invasione dell’Afghanistan da parte dell’Unione Sovietica (1979- 89), gli Stati Uniti sostennero la resi- stenza dei locali mujaheddin musul- mani e gradivano che un certo Osama Bin Laden combattesse contro l’impe- ro sovietico, ritenuto «il regno del ma- le» (cfr. Gilles Kepel, Jihad, ascesa e declino , Carocci, Roma 2001). Oggi in- vece, per il governo di George Bush, la Russia di Vladimir Putin è un’alleata importante contro il terrorismo di Bin Laden, divenuto il nemico numero u- no. Alleata politica degli Stati Uniti è pure la Cina, che ha messo da parte le proprie divergenze. Quale sarà il prezzo che gli Usa do- vranno pagare ai due alleati? Non vor- remmo che il conto preveda con- cessioni anche in materia di diritti umani: per esempio, negli «scontri armati in Cece- nia» e nella «assimilazione delle 55 minoranze cinesi alla maggioranza degli han » (c- fr. Le Monde diplomati- que , febbraio 2002). Su che cosa si fonda la coerenza politica e quanto dura? I l comunista, che ha giustamente votato contro la guerra in Afghani- stan, dove si trova- va quando l’Urss invadeva quel pae- se? Ha protestato contro le mine dis- seminate dai sovietici, che hanno amputato le gambe al povero conta- dino e ai suoi figli intenti a «colti- vare un campicello nelle vicinanze di Kabul»? Perché quel comunista, seduto in parlamento nella precedente legi- slatura, ha votato a fianco degli a- mericani per la guerra nel Kosovo? Ho sempre pesato con diffidenza le affermazioni dei politici di destra e di sinistra... Ma a voi posso chie- dere di parlarci di più dell’amore di Dio, il Buon Samaritano, e dei vostri santi missionari?... Non cadete nel- la trappola, dando spazio a chi si presenta in veste d’agnello. «Dai lo- ro frutti li riconoscerete». V. M ARIN - P ADOVA Sacrosanto! E vi sono pure «lupi»... che poi si comportano da agnelli. H H o letto «la parabola di Luca». Pensate che il vostro mensile sia letto da imbecilli? No. La para- bola del buon samaritano è stata stravolta da G IANCARLO T ELLOLI , propo- nendo come esempio un comunista. L’autore della lettera conosce for- se molto poco di quanto è successo in Russia dal 1917; non conosce o fa finta di dimenticare cosa sta facen- do oggi la Russia, zitta zitta, in Ce- cenia, massacrando un popolo che chiede solo l’indipendenza. Peccato che Missioni Consolata non scriva un articolo (naturalmente onesto) sul- la situazione cecena! Caro Giancarlo, senza guerra, sot- to il comunista Stalin furono uccisi e torturati milioni di persone: legga il libro da poco pubblicato sul «co- munismo». Mi stupisco che Missioni Consolata pubblichi lettere come la sua, che io definisco demente, e non quelle che dicono la verità. G IOVANNI V IOTTO - T ORINO Quante lettere sono state cestinate da Missioni Consolata ? In che cosa con- sisteva la loro verità?... Alla Cecenia la nostra rivista ha dedicato ben due dos- siers , scritti da B. B ALESTRA , esperta di problemi russi: documentano una tra- gedia di enormi proporzioni, con atro- cità commesse dai soldati russi e dai guerriglieri ceceni ( Missioni Consolata, marzo 2000 e marzo 2001)... Abbiamo pure denunciato l’invasione sovietica dell’Afghanistan ( Ivi , dicembre 1989). MISSIONI CONSOLATA 7 APRILE 2002 «Un uomo scendeva da Gerusalemme verso Gerico» (Lc 10, 30) . Ma a Kabul... IL BUON SAMARITANO... COMUNISTA

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