Missioni Consolata - Aprile 2002

missionario; e questo non è sempre positivo: infatti devono imparare ad aprirsi anche ad altri missionari, a tutte le necessità. In ogni caso so- no generosi; l’importante è impe- gnarli con progetti validi, che essi gestiscono nel migliore dei modi. I progetti, per avere successo e futuro, devono prima essere sempre discussi con la gente e il governo lo- cale. IL VANGELO IN AZIONE Nell’attività missionaria non ba- sta annunciare, in qualche maniera, il vangelo: scuole e opere di svilup- po sono parte integrante del lavoro missionario. Si tratta di priorità ri- chieste dalla stessa chiesa locale. Oggi, in Tanzania, forse il giova- ne missionario non condivide pie- namente questo modo di fare mis- sione. Certo, i metodi si possono di- scutere. Secondo la mia esperienza di 33 anni, la promozione umana ha dato e dà frutti positivi. Talora ho l’impressione che manchi proprio «il lavoro», così caro al nostro fon- datore, il beatoGiuseppe Allamano. Noi, missionari, dobbiamo segui- re l’esempio di Gesù che predicava, ma anche faceva; anzi, secondo Gli atti degli apostoli , «faceva» e... pre- dicava. La promozione dell’uomo non è una «cosa sociale»: è carità. È vangelo in azione. AKipengere esistono pure 54 pic- cole comunità cristiane, che seguo tutte anche «spiritualmente». Esco di casa alle 7,30 del mattino per par- tecipare ai loro incontri e, alle 9, in- dosso la tuta da lavoro. Con me o- perano padre Giovanni Berghi, di 78 anni, e un prete diocesano loca- le. Il progetto è di prepararlo ad as- sumere la completa responsabilità della parrocchia. Kipengere conta anche su 100 et- tari di terra che, coltivati, servono alle opere dell’intera diocesi. Si pro- ducono ogni anno 2-3 mila quinta- li di grano, che la diocesi gestisce se- condo le necessità. U n giorno è giunto in missio- ne un anziano. Osservando le varie opere in cantiere mi ha detto: « Baba Camillo, questo è il Dio che noi aspettavamo...». È un vecchio di 83 anni, con 4 mogli; a 3 ha dato tutto quello che poteva. È rimasto con una moglie sola dicen- do: «Ho conosciuto il baba missio- nario, che ci ha aiutati; per mezzo suo ho conosciuto anche Dio. Oggi Lui mi chiama ad essere cristiano». È un vecchietto che, alla sua ve- neranda età, percorre in bicicletta 20 chilometri per partecipare allamessa. Mc A lato: volontari italiani all’opera. «Baba Camillo» (foto sotto) deve molte delle sue opere alla collaborazione dei laici.

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