Missioni Consolata - Aprile 2002
44 APRILE 2002 CONSOLATA MI SS IONI Ma - si obietta - ci sono così tan- ti mezzi d’informazione che chiun- que ha la possibilità di scegliere tra una pluralità di fonti alternative... Oggi l’informazione si è molti- plicata (soprattutto grazie alle nuo- ve tecnologie), ma il fenomeno del- la concentrazione proprietaria si è accentuato. «La globalizzazione - ha spiega- to Manuel Vasquez Montalban - non è soltanto economica, ma an- che ideologica. L’idea di base (“ha valore ciò che produce lucro”) de- ve essere diffusa. Ecco, dunque, il motivo della crescente concentra- zione dei mezzi di comunicazione: la propagazione del pensiero unico neoliberale». Il calcolo è presto fatto: tanti me- dia in poche mani significano me- no pluralismo e quindi meno di- versificazione. Negli Stati Uniti, per esempio, 5 grandi consorzi de- tengono il controllo dell’informa- zione. Non c’è quindi da stupirsi se i contenuti (e i messaggi) si asso- migliano tutti, proprio come una qualsiasi merce. NESSUN MESSAGGIO È INNOCENTE «Il problema con i grandi media - ha precisato Montalban - è “sa- per leggere”. In primo luogo, dob- biamo chiederci chi è il padrone del mezzo e cosa questi vuole pro- porci. Nessun messaggio è inno- cente!». La qualità della notizia è diven- tata così poco rilevante che le im- prese produttrici tendono a offrire l’informazione gratuitamente. Ma dove sta allora il business ? «Le im- prese in realtà - ha spiegato Ignacio Ramonet - non vendono informa- zioni ai cittadini, ma questi ultimi agli inserzionisti». E la veridicità è ancora ingre- diente fondamentale? Secondo Ramonet, oggi esiste una diffusa contaminazione del- l’informazione, tanto grave da riu- scire a trasformare la menzogna in verità e la verità in menzogna. Per questa ragione il direttore de Le Monde Diplomatique propone di praticare una nuova forma di eco- logia: «l’ecologia dell’informazio- ne», attuata attraverso appositi os- servatori istituiti in ogni paese. Esiste la possibilità di avere una contro-informazione ? Per Rober- to Savio, fondatore e presidente emerito dell’agenzia giornalistica internazionale IPS, a un’informa- zione fondata sulle regole della glo- balizzazione (come il profitto e l’ef- ficienza) è necessario opporre una informazione basata sui valori dei cittadini: solidarietà, giustizia, equità e partecipazione. È vero che stanno apparendo mezzi di comunicazione alternati- vi, «però - ha confessato Montal- ban - è difficile resistere». Internet è, oggi, uno strumento fondamentale per mettere in co- municazione la società civile, ma va utilizzato bene. Perché, dopo aver imparato a di- fenderci dall’informazione del si- stema, occorre non cadere nello stesso errore. «La controinforma- zione - ha sottolineato Ignacio Ra- monet - deve essere rigorosa . Al- trimenti non serve alla causa». ALTRO MONDO, ALTRA INFORMAZIONE È stato detto: un altro mondo sarà possibile solo con un’altra informazione. Difficile non con- cordare con questa affermazione. Manuel Vasquez Montalban ha portato l’esempio della CNN in lingua spagnola (la famosa televi- sione statunitense ha anche un ca- nale in questo idioma). «Il canale nordamericano - ha avvertito lo scrittore spagnolo - sta seguendo sia il Forumdi NewYork che quel- lo di Porto Alegre. Ma ha un ap- proccio completamente diverso nei confronti dei due avvenimenti. Se- rio per l’evento statunitense, fol- cloristico per quello brasiliano». Capito come funziona il mecca- nismo? Da sinistra, in senso orario: Ignacio Ramonet, Roberto Savio e Manuel Vasquez Montalban, esperti di mezzi d’informazione.
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