Missioni Consolata - Aprile 2002
«S ago è un villaggio avviato a diventare città - attacca con enfasi Raphael, capo tradizionale e maestro della scuola locale -. È un villaggio cosmopolita. Buona parte della popolazione vie- ne dall’estero: Burkina Faso, Mali, Guinea, Liberia, Ghana, Togo, Be- nin e perfino dal Congo. Posta al- l’incrocio delle strade di collega- mento a varie città della regione, e ai villaggi minori della zona, Sago è sta- ta scelta come sede della sotto-pre- fettura ed è destinata a diventare una città pilota. Ma non abbiamo nulla: il prefetto non è ancora arrivato; le strade non sono asfaltate, non c’è e- lettricità, né telefono, né acqua cor- rente. Dei quattro pozzi solo due so- no in funzione». EPPUR SI MUOVE... Senza tante parole, basta un colpo d’occhio per capire che Sago è un paese scalcinato: una serie intermi- nabile di catapecchie di fango, col tetto di paglia o frasche, circondato da un mare di verde, composto da un intrigo di liane e varie piantagio- ni, su cui svettano alberi secolari. U- nici edifici inmuratura sono la scuo- la e la missione: chiesa, casa dei pa- dri e convento delle suore. Fino al 1997, anno in cui fu istitui- ta la parrocchia, la missione di Sago dipendeva da Sassandra, 60 km di- stante. Una volta all’anno, un prete ne visitava alcuni villaggi, sparsi nel- la foresta per un raggio di una cin- quantina di chilometri, limitandosi a qualche catechesi e amministrazione dei battesimi. Oggi la parrocchia è servita da tre missionari africani: il kenyano Zac- caria King’aru, parroco e superiore del gruppo dei missionari dellaCon- solata inCosta d’Avorio, coadiuvato dal congolese Victor Kota e dal kenyano JosephOmondi. Tutti e tre formano una comunità affiatatissi- ma, in cui ho vissuto giorni indi- menticabili di fraternità e amicizia. Da due anni sono presenti anche tre suore di s. GemmaGalgani: l’ita- liana Maria Pia e le congolesi Moni- que e Veronique. Benché impegna- te ancora nella costruzione del con- vento, collaborano a pieno ritmo nelle attività religiose e formative della parrocchia e gestiscono un di- spensario che supplisce all’ineffi- cienza di quello governativo. «Fino a quattro anni fa, nessuno conosceva Sago - afferma il capo Raphael -. Appena vi si è stabilita la chiesa cattolica, il governo ha deciso di sceglierlo come sede della sotto- prefettura: ora il nome di Sago ap- pare su tutte le cartine geografiche. Grazie alla chiesa cattolica esso è di- ventato il centro religioso a cui fan- no riferimento decine di villaggi; presto lo diventerà anche sotto l’a- spetto amministrativo». La costruzione della chiesa e la promozione del villaggio a sotto-pre- fettura aveva innescato una serie di i- niziative destinate a cambiare il vol- to del luogo: fu spianato il terreno e scavate le fondamenta della sede am- ministrativa; ma tutto è stato risuc- chiato da abbondante vegetazione. Qualcuno cominciò a fare blocchi di cemento, ben presto anneriti dalle piogge e coperti dalle erbacce, per- ché a nessuno è venuta la voglia di co- struire abitazioni in muratura. Sotto l’aspetto religioso, invece, i cambiamenti sono già evidenti. Og- gi la parrocchia di Sago conta oltre 2.000 fedeli, 600 dei quali battezzati in questi anni. Le 35 comunità spar- se nella foresta si sono rianimate: la domenica le piccole cappelle di fan- go sono insufficienti a contenere i fe- deli, costretti a seguire la messa sot- to il sole. Si moltiplicano dappertut- to i catecumenati, anche se si trova difficoltà a reperire personale idoneo per il regolare svolgimento dei tre anni di preparazione al battesimo. Bisogna fare i conti col personale disponibile. Alcuni catechisti sono pieni di buona volontà, ma manca- no d’istruzione. «Mesi fa - racconta padre Joseph - mandai una lettera a una comunità per comunicare la da- ta della celebrazione dellamessa; ma quel giorno non trovai nessuno. Do- mandai al catechista se avesse rice- vuto il mio messaggio ed egli rispo- se seraficamente: “Ecco la lettera, padre; l’uomo che sa leggere è anda- to ad Abidjan”». «Un altro - aggiunge padre Zacca- ria - sa leggere, ma è poligamo incal- lito; è orgoglioso del suo lavoro, an- MISSIONI CONSOLATA 14 APRILE 2002 Sago: chiesa parrocchiale (sopra) e iman dei musulmani avoriani del nord (accanto).
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