Missioni Consolata - Aprile 2002

MISSIONI CONSOLATA 10 APRILE 2002 a cura di Benedetto Bellesi AUCKLAND - N. ZELANDA RITORNA IL CORPO DEL PRIMO VESCOVO A ll’inizio dello scorso gennaio i cattolici neozelandesi hanno visto realizzarsi la loro richie- sta, avanzata nel 1970: il ritorno nel- la terra adottiva del corpo di Jean Baptiste Pompallier, primo vescovo del paese. La sepoltura definitiva a Motuti, terra maora , è prevista per il 20 aprile. Nel frattempo si stanno or- ganizzando celebrazioni nelle sei dio- cesi del paese che, a turno, accoglie- ranno le spoglie mortali del vescovo. Nato a Lione nel 1802, Jean Bap- tiste Pompallier diventò sacerdote nel 1829 e nel 1836 fu nominato vi- cario apostolico dell’Oceania occi- dentale. Visitò le isole di quella re- gione, insieme a un gruppo di mari- sti, e nel gennaio 1838 celebrò la prima messa in terra neozelandese. Fin dall’inizio del suo apostolato si immerse nella traduzione dei testi re- ligiosi in lingua maora e li diffuse tra i suoi collaboratori. Creati molti cen- tri missionari in tutta la Nuova Ze- landa, il vescovo tornò a Parigi nel 1868, dove morì tre anni dopo. (Zenit) LAHORE - PAKISTAN RIFORMA ELETTORALE RALLEGRA I CRISTIANI S oddisfazione e gioia fra le mi- noranze religiose in Pakistan: il governo ha annunciato l’aboli- zione del sistema elettorale a base confessionale. La modifica sarà ap- plicata per le prossime elezioni gene- rali, previste nell’ottobre 2002. In pratica, il governo ha solo ripristina- to il sistema elettorale previsto dalla Costituzione del 1973. Nella chiesa cattolica e tra gli intellettuali vi è grande entusiasmo. Peter Jakob, se- gretario della Commissione «Giusti- zia e Pace», afferma: «È un grande passo avanti per la liberazione del Pakistan da pregiudizi retrogradi. Privata di questo ingiusto sistema e- lettorale, basato sull’ apartheid reli- gioso, la società pakistana acquista nuova vita e la nazione ne beneficerà in dignità e progresso». Il sistema reintrodotto garantisce i diritti delle minoranze e della mag- gioranza ed elimina molti problemi del paese. Secondo gli osservatori, i cambiamenti introdotti gioveranno all’immagine del paese, rovinata da recenti episodi di fondamentalismo islamico. La decisione fa parte di un piano del governo che prevede pure una riformadelle scuole coraniche (le madrase , dove sono stati istruiti i ta- lebani), introducendovi informatica, matematica, inglese. La popolazione pakistana (140milioni) è al 97%mu- sulmana. Sul 3%delleminoranze re- ligiose, i cristiani sono l’1,6%. (Fides) MALINO - INDONESIA ACCORDO DI PACE NELLE MOLUCCHE I l conflitto tra musulmani e cri- stiani, scoppiato nel 1999 nell’ar- cipelago delle Molucche, che ha causato oltre 13.500 morti e 500 mi- la sfollati, si è concluso il 12 febbraio scorso, con l’accordo di pace siglato a Malino dai 70 delegati delle oppo- ste fazioni. I rappresentanti delle due parti si sono impegnati a fermare «qualsiasi tipo di conflitto e violen- za» in applicazione di un accordo formato da 11 punti. Tra le misure più importanti si trovano l’opposi- zione a qualsiasi movimento separa- tista (gruppi cristiani, non appoggia- ti dalla chiesa, vorrebbero l’indipen- denza delle Molucche meridionali), il diritto degli abitanti dell’arcipela- go a muoversi e lavorare liberamen- te in tutta l’Indonesia, il rispetto di tutte le forme di servizi religiosi e di- versità culturali e il rientro nelle zo- ne di origine dei numerosi rifugiati. Nell’accordo figura anche l’istitu- zione di un team indipendente che avrà il compito di indagare sugli in- cidenti avvenuti il 19 gennaio del 1999, che hanno segnato l’inizio del conflitto interreligioso. Il Centro di crisi della diocesi cattolica di Ambon ha definito il giorno degli accordi co- me un «giorno memorabile per le Molucche, punto di partenza di una nuova prospettiva di pace». (Misna) SEOUL - COREA DEL SUD PRETI COREANI PER I CATTOLICI GIAPPONESI I l vescovo di Pusan, mons. Augu- stine Cheong, ha deciso di invia- re due suoi sacerdoti a servizio della diocesi di Hiroshima, in Giap- pone. È la prima volta che la chiesa coreana invia preti per il ministero verso i fedeli locali giapponesi. Il ge- sto ha un grande valore profetico. A causa dei tentativi di espansionismo nipponico durante la II guerra mon- diale, fra coreani e giapponesi vi è u- na forte diffidenza. Alcune associa- zioni coreane richiedono con insi- stenza pagamenti per i danni di guerra: ferite fisiche e psicologiche subite durante l’occupazione giap- ponese. Mons. Cheong ha dichiara- to: «Mandare preti coreani alla dio- cesi di Hiroshima potrà aiutare la difficile situazione pastorale della nostra chiesa sorella, in grave man- canza di sacerdoti. Le nostre aspet- tative sono grandi: il gesto testimo- nierà l’unità in Cristo delle nostre due chiese e giocherà un ruolo im- portante per costruire relazioni po- sitive fra le due nazioni». IlGiappone ha 16diocesi e 400mi- la cattolici. La diocesi di Hiroshima ha 41 parrocchie, 21.200 fedeli e so- lo 23 sacerdoti. La diocesi di Pusan ha 357.593 cattolici, 169 sacerdoti diocesani e 20 sacerdoti religiosi. (Fides)

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