Missioni Consolata - Marzo 2002
MISSIONI CONSOLATA 8 MARZO 2002 sociale, politico ed econo- mico. Senza dire che, in u- na rivista di cristiani, è au- spicabile una minore par- zialità. Perché tirare in ballo sempre Berlusconi, anche quando c’entra co- me i cavoli a merenda? Volendo essere Missioni Consolata la rivista mis- sionaria della famiglia, da- te alle famiglie la consape- volezza che il mondo cam- bia e che il male è vinto, anzitutto e realmente, con la conversione dell’uomo al vangelo. Non inculcate (certo senza intenzione) lo spirito di lotta tra ricchi e poveri, che innesca la spirale dell’odio da cui vengono tutti i mali. Cristo ci libera dal pec- cato, e chi ne è libero fa le opere della giustizia. don Emilio Colombo Buscate (MI) Certamente l’annuncio del vangelo è il primo compito-dovere dei mis- sionari, sicuri che Cristo ci libera dal peccato... Ma non tutti si lasciano liberare e, quindi, non fanno «le opere della giu- stizia». Così nella chiesa, «esperta in umanità», fin dai suoi inizi si è svilup- pata anche «la sollecitu- dine sociale». Lo scrive Giovanni Paolo II nel- l’enciclica Sollicitudo rei socialis . Inseguire i sogni Cari missionari, è mia convinzione che o- gni persona, per condurre una vita serena e appaga- ta, abbia bisogno di inse- guire i propri sogni. Per «inseguire i propri sogni» non intendo met- tersi alla finestra con il vi- so tra le mani, gli occhi socchiusi verso il cielo, a- spettando che il sogno si realizzi. È con tutt’altro spirito che vorrei corona- re il mio più grande desi- derio: e cioè partire per u- na missione di volontaria- to in Africa. Questa passione è nata tempo fa, attraverso in- contri e importanti espe- rienze, che hanno lasciato in me la voglia di dare a- more alle persone, così da arricchirmi giorno dopo giorno, sentirmi sempre di più piena di vita, là do- ve la vita è fatta di aiuto reciproco per la sopravvi- venza, di fede e forza d’a- nimo. La fraternità è facilmen- te dimenticabile nella no- stra società, in continua ricerca di immagine e ap- parenza. Persino le opere di bene, così giuste, pos- sono a volte nascondere secondi fini, rischiando di scadere anch’esse nel «commercio» del bene. Ma questo non capita quando una persona trova che la migliore ricompen- sa al bene sia il non volere nulla in cambio. Nulla è paragonabile alla missio- ne di proclamare l’amore come «unica politica». Qualora abbiate infor- mazioni utili al mio pro- getto, vi prego di rispon- dermi. Lettera firmata Treviglio (BG) Lettera che ha richiesto una risposta personale. Tuttavia la pubblichia- mo, perché altre persone possano trarre stimoli per «inseguire i propri sogni». I missionari della Con- solata, da diversi anni, hanno aperto anche un centro per la formazione di laici. Il centro si chia- ma MILAICO (Missio- nari Laici della Consola- ta). Per informazioni: p. Angelo, via Solstizio 2 31040 Nervesa (TV) tel 0422/77.12.72 fax 0422/77.17.00 e-mail: milaico@libero.it Un altro sogno Cari missionari, ho 72 anni e faccio parte del Gruppo missionario della parrocchia. Fin da ragazza ho simpatizzato per i missionari e ho cer- cato di fare qualche cosa. Da anni coltivo il desi- derio di aiutare a portare a termine, attraverso gli studi, la vocazione missio- naria di qualche seminari- sta bisognoso, italiano o straniero. In passato mi mancava- no le possibilità; ora, pur essendo in pensione e non ricca, penso di poter rea- lizzare il sogno: diventare la madrina di un missio- nario e creare un legame epistolare e spirituale con un bravo giovane, anche per dare un senso cristia- no agli ultimi anni che il Signore mi concederà. Io sono sola, con gli acciac- chi della terza età. Ho fat- to l’impiegata per 37 anni in uno stabilimento (era- vamo in 6 mila) e ora vivo con la mamma di 96 anni. La mia vita comporta pazienza e sacrifici, fatti volentieri, per dovere e a- more. Ma vorrei riempirla anche con qualche inizia- tiva di evangelizzazione e promozione umana nei paesi di missione. Lettera firmata Sesto S. Giovanni (MI) Ecco un altro modo di «inseguire i propri so- gni». O, con un’espres- sione più impegnativa, di essere «poveri in spirito» ( Mt 5, 1 ). Congo, rd: guerra e vulcano Carissimi amici, non c’è proprio pace per il Congo. Il 6 gennaio ad Isi- ro ci sono state sparatorie fino all’una di notte. I sol- dati di Nyamwuisi (soste- nuti dall’Uganda) scap- pando hanno saccheggiato alcuni negozi con poche mercanzie e rubato qual- che moto (altro non c’è in città). Da noi, missionari, non sono venuti (avevamo pronti un po’ di soldi, per evitare il peggio). Stamattina per strada c’era molta gente per ac- cogliere i soldati (liberato- ri?) di Bemba. Ora il caos è immane. Le autorità lo- cali si sono nascoste; di poliziotti neppur l’ombra. Sono le 16,30 e si spara attorno all’aeroporto. In città non c’è anima viva; si attende la notte sperando che non ci siano militari nascosti e che i ladri non approfittino della situa- zione. La paura è tanta... Ore 17,30: sono entrati in gloria i soldati di Bem- ba. Noi siamo preoccupati per il futuro... Piove. Una benedizione? Potesse la pioggia lavare anche le i- dee di tanti! p. Rinaldo Do Isiro (Congo, rd) Il Congo è in guerra dall’agosto 1998: un con- flitto interafricano tra Angola, Zimbabwe e Na- mibia da una parte e, dal- l’altra, Uganda, Rwanda e Burundi (con l’avallo di Stati Uniti e Francia). La guerra ha già seminato due milioni di vittime. E ci si è messo pure il vulcano Nyiaragongo, al confine con il Rwanda, le cui eruzioni hanno ag- giunto distruzioni a di- struzioni (17 gennaio).
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