Missioni Consolata - Marzo 2002
tenga, è a Lui accetto. Dio vuole che tutti gli uomini si salvino e giungano alla conoscenza della verità (cfr. At 10, 34-35; 1 Tim 2, 4 ). Giustizia e verità, attri- buti di Dio, trionferanno, perché contro di esse ogni tentativo destabilizzante sarà inutile (cfr. At 5, 39 ). Missioni Consolata a- dempie un compito pri- mario: elencando le ingiu- stizie nel mondo ed enu- merandone gli autori, non fa altro che ammonirli, af- finché si ravvedano (cfr. Ez 3, 16-21 ). Riguardo ai fratelli che avversano il vostro opera- to, ricordo che non si può servire Dio e Mammona e che bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uo- mini (cfr. Mt 6, 24; At 5, 29 ). Dio ci ammonisce di guardarci dai superbi (cfr. 2 Cor 6, 14; 2 Tim 3,1-5 )... Consapevole che la pre- sunzione è il lievito della superbia, gli ammonimen- ti valgono anche per me; però, grazie ai vostri arti- coli, la mia coscienza spesso viene scossa. Il vero cristiano-cattoli- co va contro corrente; non ricerca l’utile proprio, ma quello altrui (cfr. Lc 2, 34; 1 Cor 10, 24; Fil 2, 4 ). Ge- sù dice che i poveri li avre- mo sempre, ma ci ricorda pure che il principe di questo mondo è satana, cioè il capo delle menti malvagie ((cfr. Mt 26, 11; Dt 15, 11; Ef 2, 2 ). Ecco perché ci sono i poveri. Caro direttore, come ve- de in questa lettera di mio non c’è nulla; mi sono ser- vito della parola di Dio. La rovina dell’umanità è dovuta al fatto che ci si la- scia trasportare da falsi venti di dottrina (cfr. Ef 4, 14; Col 2, 8; Is 29, 13 ), partoriti da menti che hanno per fine il dio-quat- trino (neoliberismo). Così il mondo precipita verso l’autodistruzione. L’uomo, allontanatosi dalla fonte divina (Sacra Scrittura), è diventato schiavo della propria ra- zionalità. Infatti che cosa hanno prodotto il moder- nismo, il secolarismo ed altre correnti di pensie- ro?... San Paolo ammoni- sce: «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la mente per poter discernere la vo- lontà di Dio, ciò che è buono e a Lui gradito» ( Rm 12, 2 ). Grazie a voi, noi siamo al corrente di quanto acca- de nel mondo. Consultare Missioni Consolata è un sostegno morale e ci inco- raggia a non cedere al di- lagare della massificazio- ne che spinge alla rasse- gnazione. I vostri articoli ci scuotono dal torpore causato da infiniti mes- saggi subliminali degli pseudo mass media . P AO - LO M OIOLA e colleghi so- no «un ottimo concime» per far fruttificare gli orti del Signore. Sforziamoci di rispec- chiarci nell’unico e vero a- more, descritto da san Paolo ( 1 Cor 13, 1-13 ). Ricordiamoci che chi non ama il fratello che vede, non può amare Dio che non vede (cfr. 1 Gv 4, 1- 21 ). Ricordiamoci, anco- ra, che Gesù ha ammonito le classi dirigenti di tutti i tempi, che è venuto per salvare i perduti, per ser- vire e non essere servito (cfr. Mt 23, 1-39; Lc 19, 10; Mc 10, 45 ). Pur essen- do Dio, spogliò se stesso e fu obbediente fino alla morte di croce ( Fil 2, 8 ). Giuseppe Banditelli Castellammare di Stabia (NA) Lettera straordinaria, che si avvale di testi ec- celsi... Però noi non sia- mo «una benedizione di- vina», perché nessuno può sostituirsi a Lui. Ci basta essere un «buon concime». È sufficiente per farci tremare di fron- te a tanta responsabilità. Ma che rivista è? Egregio direttore, ogni tanto leggo Missioni Consolata . Dopo aver let- to il numero di dicembre, mi sono chiesto: «Perché, sotto il titolo della rivista, è scritto “rivista missiona- ria della famiglia”»? L’impressione netta che si ricava, dai vostri artico- li, è che la salvezza non venga da Gesù Cristo (quante volte è nomina- to?), né che l’annuncio del vangelo sia il primo compito dei missionari (almeno loro!), ma che la salvezza sia un problema MISSIONI CONSOLATA 7 MARZO 2002 Padre Gabr iele, cont inua. . . Caro padre, grazie del bellissimo ricordo che ha pubblicato su Missioni Consolata di ottobre-no- vembre, relativo alla scomparsa di mio cugino, pa- dre Gabriele Soldati. Mi ha commosso, ed è stato molto apprezzato anche da tutti gli amici e i com- paesani. Padre Gabriele mi manca molto: soprat- tutto la sua telefonata (quasi quotidiana), la sua bontà, i suoi rosari... I OLE M ASOERO - C ORNO G IOVINE (L ODI ) Signor direttore, ha fatto bene a ricordare padre Gabriele Soldati, ex direttore di Missioni Consolata e non solo. Proprio per questo, non le sembra di essere stato avaro nel parlare di lui? Ad altri mis- sionari dedicate tre, quattro pagine. A padre Ga- briele una sola! L UIGI B ELLOTTI - B ERGAMO Abbiamo incontrato padre Gabriele un mese pri- ma della morte. «Me ne sto andando per sempre» ci disse dolcemente con voce fioca. - Gabriele, cosa desideri che scriva su «Missioni Con- solata» alla tua «partenza»? - Assolutamente nulla. - Non è giusto, Gabriele. Molti amici si lamenteranno, e giustamente! - E tu lasciali dire. Per noi missionari conta il vange- lo, che dice: «Quando avete compiuto il vostro dove- re, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto soltanto quello che bisognava fare». - D’accordo, Gabriele. Ma... - Nessun «ma». Guarda che, se scriverai su di me, non pregherò più per te! Hai capito?... Non abbiamo capito. Infatti abbiamo scritto qualcosa, anche se poco. «Però tu, Gabriele, continua a pregare per tutti».
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