Missioni Consolata - Marzo 2002
Nel 1892 Dubai ed altri sei emi- rati (vedi «note storiche») divenne- ro un «protettorato britannico». Lo scopo di Londra era di controllare un’area vitale per la protezione del suo impero in India. Verso la fine dell’800, la famiglia regnante di Dubai ( Al-Maktum , di- scendente dalla confederazione tri- bale dei Bani Yas ) attirò i commer- cianti dalla Persia e dal vicino emi- rato di Sharjah. Nel 1903 Dubai ottenne dall’Impero britannico una linea di battelli a vapore, che per- mise legami regolari con Inghilter- ra, India e Golfo centro-settentrio- nale, determinando una rapida cre- scita economica. Nel 1939 vi fu un’altra scelta de- cisiva per la crescita di Dubai: la tra- sformazione dell’attività principale delle perle, voluta dal capo Rashid Bin Saeed Al-Maktum, a causa del crollo del loro commercio. L’emira- to divenne un centro di «riesporta- zione» ( de facto contrabbando) del- l’oro in India. Il traffico assicurò in- genti proventi aDubai negli anni ’60 del secolo trascorso. Nel 1966 fu scoperto il petrolio: il secondo «oro» di Dubai, cacio sui maccheroni... I proventi acceleraro- no la modernizzazione e aumenta- rono i profitti del commercio, la ba- se della ricchezza della città. Nel 1968 la Gran Bretagna sca- ricò una doccia scozzese sugli sceic- chi della regione, con l’annuncio del suo ritiro dal Golfo nel 1971. I capi locali, scioccati, fecero fallire il pro- getto inglese della federazione dei sette emirati, più il Bahrain e Qatar. Motivo del contendere, la definizio- ne delle frontiere. Già prima del protettorato, fin dall’XI secolo, que- sti staterelli erano deboli e in peren- ne guerra per strapparsi il territorio: sceicchi sciocchi che, con le loro li- ti, favorirono il divide et impera del- la potenza coloniale. La longa manus di Londra, con la sua diplomazia, riuscì a costituire nel 1971 una federazione di sette e- mirati: gli Emirati Arabi Uniti, ap- punto, fra cui Dubai. Il loro potere è assoluto. CITTÀ ED EMIRATO Non esistono partiti politici, per rappresentare e difendere categorie MISSIONI CONSOLATA 62 MARZO 2002 Superficie: 83.OOO kmq. Capitale della federazione: Abu Dha- bi; ogni emirato ha pure la sua capi- tale. Abitanti: 2.600.000 (circa). Preval- gono i maschi, che costituiscono cir- ca i 2/3 della popolazione: ciò dipen- de dal forte afflusso di stranieri per motivi di lavoro, che superano abbon- dantemente gli autoctoni. Lingua: arabo (e inglese). Religione: islam al 95% (con una for- te prevalenza di sunniti su sciiti) e cri- stianesimo al 3,8% (i cristiani sono quasi esclusivamente stra- nieri). Ordinamento dello stato: fede- razione di monarchie ereditarie. Il paese, ex protettorato britan- nico, è governato dal Consiglio supremo dei sovrani, cioè i sette emiri, ognuno dei quali gode di potere assoluto nel proprio terri- torio. Le forze armate degli emi- rati sono unificate. Nel 1997- 2000 il paese ha acquistato ar- mamenti per 4,2 miliardi di dollari. Il sistema giudiziario si basa sulla legge islamica (sha- ria). Vige la pena di morte. Economia: la risorsa numero uno è il petrolio, seguito da oro e gas natura- le. L’agricoltura si pratica nelle oasi, con datteri, agrumi, pomodori. Si al- levano dromedari. Notevoli gli inve- stimenti per incrementare le risorse i- driche con impianti di dissalazione. In crescita il turismo internazionale, pri- ma dell’11 settembre 2001. Indicatori economici: reddito pro ca- pite: 14.700 di $; inflazione 3,3%, de- bito estero 3.900 miliardi di $; anal- fabeti 20% (dati del 1996-1998). QATAR ARABIA SAUDITA O M A N E M I R AT I A R A B I Masirah G o l f o P e r s i c o St rett o d i H orm uz G o l f o d i O m a n Muscat Doha Bandar Abbas Jask Al Manamah D u b a i BAHRAIN Abi Dhabi
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