Missioni Consolata - Marzo 2002
risorsa vi ritorna in qualche altra forma come rifiuto, è necessario che la velocità con cui si estraggono le risorse (legname, acqua, massa ve- getale…) non sia maggiore della ve- locità con cui queste si rigenerino, e analogamente che la rapidità con cui si producono rifiuti (solidi, li- quidi, gassosi) non sia maggiore del- la velocità di assorbimento degli stessi da parte degli ecosistemi (a- ria, acqua, suolo, foreste…). Due sono i fronti sui quali opera- re per evitare le emergenze am- bientali: lo sfruttamento eccessivo delle risorse a monte dei processi produttivi e la produzione di rifiuti e inquinamento a valle . Non considerare questi aspetti si- gnifica, da un lato, mettere a repen- taglio la materia prima su cui si ba- sa l’economia stessa e, dall’altro, provocare trasformazioni irreversi- bili negli ecosistemi, con effetti non sempre prevedibili sull’uomo (ef- fetto serra, diminuzione della fascia di ozono stratosferico o «buco del- l’ozono», cambiamenti climatici, piogge acide, desertificazione e sic- cità, alluvioni, smog fotochimico in città). Ciò che preoccupa non è solo il fenomeno in sé (ad esempio la di- minuzione dei ghiacciai, le alluvio- ni, le estati particolarmente cal- de…), ma la maggior velocità e fre- quenza con cui il fenomeno stesso si presenta rispetto ai secoli scorsi. Esistono, quindi, dei limiti fisici e biologici alla crescita continua dell’economia , economia che do- vrebbe essere organizzata non in base ad interessi a breve termine ma, al contrario, su considerazioni di lungo periodo. COSA C’È DIETRO UN PRODOTTO? Esiste un modo molto semplice per diventare consapevoli: E ssere un consumatore responsabile non è sempre facile. Per alcu- ni prodotti è molto difficile. Uno di questi è rappresentato dal le- gname. Da dove proviene il legno con cui sono costruiti i nostri mobi- li? Chiedo ad un negoziante se la materia prima dei suoi mobili pro- venga dalle foreste a rotazione , ossia foreste dedicate alla produzione di legname, ma opportunamente gestite secondo i cicli di crescita del- le piante (molto note sono quelle svedesi): «Foreste a... cosa?» rispon- de stupefatto. Forse è meglio lasciar perdere? No, non demordo. En- tro in un altro negozio e domando da dove provengano il noce ed il ci- liegio di due bellissime librerie. Guardandomi come se avessi chiesto delle assurdità, il mobiliere mi risponde: «Beh... tutti i noci vengono dall’Africa!». Sì, compresi soprattutto quelli derivanti dal taglio della foresta pluviale, destinata quindi a trasformarsi in deserto... Una buona notizia è rappresentata dalla nascita (lo scorso dicembre) dell’Associazione non-profit Gruppo FSC-Italia. L’FSC ( Forest Steward- ship Council o Consiglio per la Gestione Forestale Sostenibile) è un’or- ganizzazione internazionale non governativa, indipendente e senza sco- po di lucro, che ha l’obiettivo di fornire al consumatore strumenti con- creti per uno sfruttamento corretto delle risorse del pianeta e per un rapporto equo verso le popolazioni che abitano le foreste e spesso le utilizzano come unica fonte di sussistenza. In Italia, i prodotti certificati FSC sono ancora rari, ma in paesi come Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti, mobili, infissi, matite, carta i- gienica e migliaia di altri articoli con il marchio FSC occupano percen- tuali significative di mercato. L’industria italiana del legno è una delle maggiori del mondo. I pro- duttori comprano legname in tutto il mondo, inclusi i paesi dove la defo- restazione procede a ritmi devastanti, come Camerun,Gabon, Malesia, o dove la gestione non proprio sostenibile degrada la biodiversità, co- me in molti paesi europei. Ecco perché il WWF Italia ha lanciato una campagna per trovare im- prese che si impegnino nella commercializzazione di prodotti costitui- ti da materie prime forestali certificate FSC. Si.Ba. Per informazioni: Club per il legno Eco-certificato (rivolgersi al dr. Edoardo I- snenghi, tel. 06.844.97.389); www.fscoax.org , www.pan da. org/forests4life IL MOBILIERE Storie di ordinaria quotidianità (2)
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