Missioni Consolata - Marzo 2002
L’UOMO È NATURA Si è visto come la concezione car- tesiana abbia comportato allo stes- so tempo benefici e danni: da un la- to lo sviluppo della fisica classica e della tecnologia, dall’altro la fram- mentazione interiore, con l’am- biente e con la società. Contrariamente alla concezione meccanicistica occidentale, la con- cezione orientale è di tipo «organi- cistico»: ossia considera collegati tra loro tutte le cose e i fenomeni percepiti dai sensi, come se fossero solamente differenti aspetti omani- festazioni della stessa realtà ultima. La tendenza della nostra mente a misurare e a classificare sarebbe la causa della percezione frammenta- ta del mondo e della separazione fra l’uomo e la realtà esterna. Come si è accennato nella prima puntata di questa inchiesta ( MC gennaio 2002, pag.53, Glossario ), la fisica moderna, con lo studio a li- vello atomico e subatomico, si è ri- avvicinata a molti aspetti della con- cezione orientale, infrangendo pa- recchi concetti sui quali si basava la fisica classica, fra i quali quello di particelle solide elementari, di na- tura causale dei fenomeni, di de- scrizione oggettiva della natura. La fisica moderna, infatti, mostra che, per quanto ci si addentri nella materia, non viene rilevata la pre- senza di un «mattone fondamenta- le» isolato, bensì una rete comples- sa di relazioni tra le varie parti del tutto, le cui caratteristiche dipendo- no da chi osserva. Ossia, nella fisica atomica non esiste la separazione cartesiana tra «io» e «mondo»; non si può parlare di natura senza parla- re, allo stesso tempo, di noi stessi. Molto spesso concetti ovvi e dati per scontati sono invece i più facil- mente dimenticati e non considera- ti. Tra questi, sicuramente, svetta il fatto che l’uomo non solo è collega- to con la natura, ma «è natura». Il nostro corpo scambia con l’ambien- te energia e materia in modo conti- nuo. La natura ci offre gratuitamente servizi essenziali alla vita: purifica- zione di aria ed acqua, protezione dai raggi ultravioletti, stabilizzazio- ne climatica, rigenerazione del suo- lo, mantenimento della biodiversità, decomposizione dei rifiuti, nonché valore estetico, stimolo intellettuale, valore scientifico: sono proprio i ser- vizi che lo sfruttamento eccessivo delle risorse e l’inquinamento stan- no compromettendo. Trascorrere la propria vita in una città, lontani dal luogo di origine e di smaltimento finale dei beni con- sumati (beni oltretutto importati da tutto il mondo) ha una forte in- fluenza sulla concezione attuale del- la natura, vista come luogo ricreati- vo o di produzione delle materie prime, piuttosto che come l’ele- mento che ci permette la vita stessa. UN SISTEMA CONTRO NATURA L’attuale approccio dell’uomo nei confronti della natura è di tipo uti- litaristico. L’intera economia, infat- ti, ha le sue fondamenta sia sulle ri- sorse naturali messe a disposizione gratuitamente dal pianeta sia sulla capacità degli ecosistemi di assor- bire rifiuti ed inquinamento. Il si- stema economico preleva dalla na- tura energia e materia (minerali, pe- trolio, carbone, acqua, aria, suolo, biomassa vegetale ed animale…), le quali vengono impiegate per la pro- duzione di merci e servizi; sia du- rante la produzione sia durante il consumo vengono prodotti rifiuti (solidi, liquidi, gassosi), finché è il bene stesso a diventare rifiuto. Ebbene l’economia preleva dal- l’ambiente enormi flussi di materia che tornano all’ambiente stesso sot- to forma di scarti ed inquinamento. Due sono le considerazioni che sca- turiscono da quest’analisi, tanto ba- nale quanto ignorata: i limiti alla crescita continua e la mancanza di consapevolezza da parte del singo- lo consumatore. I LIMITI FISICI E BIOLOGICI ALLA CRESCITA Dal momento che tutto ciò che viene prelevato dall’ambiente come Una delle tante discariche di rifiuti. No comment!
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