Missioni Consolata - Marzo 2002
Gli assalitori si divisero in tre gruppi, uno dei quali si diresse con tutti gli ostaggi verso la residenza delle suore. Abbandonarono per ter- ra una bimba, Candida, figlia del ca- techista Armando Duzenta. La pic- cola fu ritrovata più tardi, ancora vi- va. Gli aggressori chiamarono per no- me due suore, minacciandole di mor- te. Poi si scagliarono contro la por- ta della casa, che tuttavia resistet- te. Proprio in quel momento i soldati dell’esercito regolare spararono due colpi di mortaio dall'acquedotto di Inhambane, poco lontano dal Cen- tro. I mortai fecero un rumore as- sordante e le case tremarono. ❐ « Non sei anche tu uno dei suoi di- scepoli? ». Il secondo gruppo di guerriglieri rimase presso le abitazioni, mentre il terzo attraversò il ruscello Guiúa, alla ricerca dei soldati che avevano sparato con l’intento di procurarsi armi e munizioni. Non trovando nes- suno, ritornarono sui loro passi; pas- sando davanti all’ambulatorio, se- questrarono Madalena, che si era ri- fugiata sotto una tettoia. ❐ « Padre, nelle tue mani affido il mio spirito ». Dopo il saccheggio, i guerriglieri si riunirono nel recinto della scuo- la primaria; raggrupparono tutte le persone prese prigioniere e percor- sero circa 500 metri, fermandosi vi- cino ad una capanna: qui incomin- ciarono a torturare i rapiti. Prima interrogarono le donne e poi fu la volta degli uomini: vole- vano sapere luogo di provenienza, professione e finalità della loro pre- senza nel Centro. Chiesero infor- mazioni sull’esercito regolare e sul- la strada non minata per entrare nell’area protetta. «TANTO MORIRAI!» Interrogatorio al catechista su- perstite Paulo Saieta Kuniane, ma- rito della martire Veronica Sambula. - Da dove venite? - Non siamo di qui. Veniamo da va- rie missioni: Vilankulo, Massinga… - Che cosa fate qua? - Siamo catechisti. Siamo qui per studiare la bibbia e imparare il lavo- ro di animazione nelle comunità cri- stiane. - Dov’è il cibo? - Siamo poveri, come tutto il popo- lo. Non abbiamo magazzini. Ci ar- rangiamo ogni giorno come possia- mo. - Dov’è il comando del Frelimo? Dove sono le mine? - Non lo sappiamo. Non siamo di qui. Siamo arrivati da pochi giorni e non conosciamo il posto. Sappiamo che è proprietà della chiesa; è una mis- sione cattolica e un centro di for- mazione per catechisti. - Voi siete padri missionari? - No, siamo catechisti. - Quanti anni resterete qui? - Un anno intero. - Dove sono i padri? - Nella loro casa. L’abitazione si tro- va al centro degli edifici e vicino al- la chiesa. - Che tu abbia risposto bene o male, poco importa. Tanto morirai! «Chi mi interrogava - raccontò ancora il catechista Paulo - mi die- de uno spintone. Caddi a terra e ri- cevetti un calcio in testa..». È una testimonianza degna dei martirolo- Espressioni ed occupazioni... a 10 anni di distanza dal massacro di Guiúa. Nel frattempo il Mozambico ha raggiunto la pace (4 ottobre 1992).
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