Missioni Consolata - Marzo 2002
NON-VIOLENZA SEMPRE « Jambo a tutti i lillipuziani!». Con questo saluto affettuoso di padre A- lex Zanotelli, si è aperta la seconda Assemblea nazionale della «Rete di Lilliput», svoltasi a Marina di Massa il 18-20 gennaio 2002. Era un appuntamento molto atte- so. Centinaia di gruppi e persone, che da oltre due anni lavorano insieme per una economia di giustizia, senti- vano il bisogno di riflettere sul pro- prio cammino, anche perché il 2001 fu un anno drammatico. Le violenze inaudite durante il vertice dei G8 a Genova e l’incredibile tragedia dell’11 settembre negli Stati Uniti (con la guerra in Afghanistan) hanno scosso l’animo fortemente pacifista della Rete di Lilliput. L’incontro di Marina di Massa ha ribadito, in modo netto, l’opzione della non-violenza come scelta strate- gica. Questa ha rappresentato il filo conduttore dei lavori, che si sono in- trecciati nei tre giorni di dibattito. Sulla non-violenza è intervenuto un gruppo di lavoro specifico: ha programmato un percorso di forma- zione teorica e pratica, con lo scopo di fornire alcuni nuovi strumenti di comunicazione; ha indicato unmodo più consapevole di stare in piazza e progettare le mobilitazioni. Per con- cretizzare quella che rischia di essere solo un’adesione ideale a principi, si prevede di organizzare gruppi di a- zione non-violenta distribuiti sul ter- ritorio. UNA «RETE» ARTICOLATA Uno scoglio da appianare è stato quello dell’organizzazione. La Rete di Lilliput in questi anni si è estesa e il contesto si è fatto più complesso; da molti membri si avverte l’esigenza di darsi una struttura, di individuare dei ruoli, pur non perdendo di vista la volontà di arrivare sempre a «deci- sioni comunitarie», frutto del pen- siero della totalità dei lillipuziani. Infatti uno dei punti cardine della Rete di Lilliput, oltre alla non-violen- za, è la democrazia partecipativa, che si manifesta nel dare a tutti la possi- bilità di incidere nelle scelte, senza creare sovrastrutture o ruoli di lea- dership . Obiettivo non facile da rag- Chi sono i «lillipuziani»? Sono ragazzi e ragazze in «jeans», ma anche uomini in cravatta e donne in «tailleur». Erano in 500 (autofinanziati) a Marina di Massa per il loro incontro nazionale; rappresentavano migliaia e migliaia di italiani. Il fine? Un’economia di giustizia. E non solo. Se il piccolo «davide» abbatte da solo il gigante «golia», che succederà se tanti «davide» uniranno le loro fiondate? Ecco perché è sorta la «rete dei lillipuziani».
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